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  • Massimo Mannarelli

SRILA PRABHUPADA "UN SANTO VENUTO DALL'ORIENTE.


Correva il 1922 quando a Calcutta in India un giovane laureato riconosceva come suo maestro Sua Divina Grazia Sri Srimad Bhaktisiddhanta Sarasvati Gosvami Maharaja, fondatore della Gaudiya Matha, il ragazzo in questione portava il nome bengali di Abhay Charan De il cui significato é "Senza paura avendo preso rifugio ai piedi di loto del Signore" così i suoi genitori devoti Vaishnava decisero di chiamarlo nel 1896 quando egli nacque.

Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati comprese subito la grande spiritualità che viveva dentro quel novizio, ma soprattutto ne apprezzava le doti e la personalità, motivo per cui anni più tardi pensò di affidargli il compito di diffondere, in Occidente, la filosofia della Bhagavad-gita.

Nel 1933 Abhay Charan De prende la sua iniziazione dal maestro Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati, quest'ultimo tre anni più tardi prima di lasciare il corpo, gli ricorda il suo desiderio di vederlo trasmettere il messaggio della Bhagavad-gita ai paesi occidentali.

Nel 1947 l'Istituto della Gaudiya Vaisnava riconosce Abhay Charan De come Bhaktivedanta.

Successivamente, nel 1959, egli accetta il sannyasa, l'ordine di rinuncia; il suo antico nome viene viene sostituito definitivamente col tradizionale titolo di Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, ed è con questo nome che noi lo abbiamo conosciuto qui in Occidente.

Egli si recherà prima a Vrndavana, villaggio in cui si manifestarono, 5.000 anni fa, i giochi d'infanzia e i divertimenti di Sri Krishna, dove dalla sua piccola stanza del Tempio di Rhada-Damodara incomincia a tradurre dal sanscrito e commentando in inglese il primo canto dello Srimad-Bhagavatam insieme ad altri Testi sacri.

Interi fogli di giornale dei quali utilizza le parti bianche, quaderni e taccuini, vengono ricoperti e animati dalla storia vedica, la tradizione diventa nello scritto traduzione e commento ma mai interpretazione personale.

A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada svolge inoltre il ruolo di redattore, finanziatore, tipografo, e distributore diretto della rivista Back to Godhead pubblicata in lingua inglese e fondata, da lui stesso, nel 1944.

Una volta alla settimana si incammina per la strada di Nuova Delhi portando con se copie delle riviste da distribuire alle persone, entrando spesso nei saloni da tè, dove sedendosi senza neanche prendere un bicchiere d'acqua, conversa spesso fino a sera tardi sulla scienza della Bhagavad-gita.

E' il 1965 quando s'imbarca su una nave mercantile in rotta verso gli Stati Uniti, con lui partono solo i suoi manoscritti, pochissimi indumenti, e 40 rupie questa è tutta la sua ricchezza, durante il viaggio navale che lo porta dall'India verso Occidente sopravvive a ben due attacchi di cuore.

Giunto negli Stati Uniti si stabilisce a New York, qui vive in luoghi di fortuna spesso disagiati ma senza mai perdere lo spirito con cui era partito "diffondere la scienza filosofica della Bhagavad-gita".

In un negozietto abbandonato della seconda strada delle grande mela inizia ad accogliere numerosi giovani affascinati dal maha mantra ossia dal canto Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare.

Nella primavera del 1966 decide di fondare l’”Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna” (I.S.K.CON.) movimento che si sarebbe, ben presto, diffuso in tutto il mondo. I ragazzi del Lower Est Side cominciarono a considerare lo Swami come il loro maestro spirituale e ad affidarsi a lui, insegnò loro ad impegnarsi nel servizio devozionale facendoli svolgere tipologie di lavori diversi come ad esempio cucinare e battere a macchina ma senza mai astenersi dal mantenere un regime di attività lavorativa elevato per un uomo della sua età (egli era infatti solito iniziare a lavorare fin dalle prime ore del mattino, riposava dalle dieci alle due di mattino e poi si svegliava per iniziare a scrivere a macchina la sua traduzione e la spiegazione del suo Srimad-Bhagavatam).

Desideroso di continuare le sue traduzioni dei Testi vedici, A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada conduce una vita piena di sacrifici. Durante la giornata lo Swami non si negava a nessuno, incontrando persone di tutti i tipi con i quali conversava per ore intere. Uno degli aspetti più apprezzati di lui dai ragazzi era il suo incoraggiamento a mangiare più prasada possibile perché, spiegava, il cibo offerto a Dio è spirituale ed ha il potere di purificare: questo creava un’atmosfera di allegria e familiarità.

Il cibo rigorosamente latto-vegetarino non solo offriva loro la purificazione, ma soprattutto rispetto al cibo americano era deliziono e piacevole al gusto. Si può affermare che una prima e vera spinta, in Occidente, verso la cultura del vegetarianesimo fu data dallo stesso Prabhupada.

Nel lavoro dello Swami la parola chiave è "traduzione" infatti mentre gli altri hanno adattato più che tradotto egli si è sempre preoccupato di riportare in tutte le sue opere, prima il verso sanscrito originale, poi la translitterazione in caratteri romani, dapprima quindi la traduzione parola per parola e la traduzione letteraria, e poi ne precisa il contenuto e il significato, ma sempre secondo gli insegnamenti delle Scritture.

In questo modo diviene facile per il lettore verificare l'autenticità delle traduzioni così come richiesto dalla tradizione Vaisnava, che esige l'esposizione priva di interpretazione personale mantenendo intatta la trasmissione scientifica delle Scritture.

Nel corso dei dodici anni che dedicò più intensamente alla propaganda del Movimento del sankirtana di Sri Caitanya Mahaprabhu, A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada fondò in tutto il mondo un centinaio di centri per la Coscienza di Krishna, tra i quali numerosi ashrama rurali, dove i suoi discepoli conducono, ancora oggi, una vita semplice e sana all'interno di strutture le cui regole sono rigidamente conformi agli insegnamenti dei Testi sacri. Tali principi regolatori sono il canto del maha mantra facendo sedici giri sul japa (rosario); il non consumo di carne, pesce e uova, l'astenersi dal fare uso di sostanze intossicante (compresi droga, alcol, tè, caffè e sigarette); non avere rapporti sessuali illeciti (fuori del matrimonio); ed infine non giocare d'azzardo e abbandonarsi alla speculazione monetaria.

In ognuno di questi centri si svolgono quotidianamente svariate attività, si tengono programmi e conferenze (nonchè la festa della domenica aperta a tutti) basate sulla coscienza di Krishna, A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada è considerato oggi il maestro di filosofia vedica più importante, ma anche il più letto.

Grazie a lui si sono pubblicate numerose opere essenziali, come la Bhagavad-gita, lo Srimad-Bhagavatam, la Sri Isopanisad, L'insegnamento di Sri Caitanya Mahaprabhu, Il Nettare della Devozione, Il Libro di Krishna, La Caitanya-caritamrta.Tra queste opere, lo Srimad-Bhagavatam merita un'attenzione particolare perché costituisce il commento del Vedanta-sutra, entrambi compilati da Srila Vyasadeva, l'autore che mise per iscritto i Veda. Lo Srimad-Bhagavatam, o Bhagavata-Purana, è un capolavoro di 18.000 versi, che rivela l'aspetto personale della Verità Assoluta e racchiude tutte le informazioni necessarie a stabilire una società cosciente di Krishna nell'ambito della vita familiare, del governo, delle scienze, delle arti, ecc. Quando Krishna lo chiamò a Sé nel tempio di Sri Sri Krishna-Balarama a Vrndavana il 14 novembre 1977 A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada aveva già pubblicato i primi nove Canti dello Srimad-Bhagavatam e una parte del decimo, in tutto sedici volumi. Successivamente affidò ai suoi discepoli il compito di completarne la traduzione, fino alla fine del dodicesimo Canto, portando a ventisette il numero dei volumi. Secondo la norma vedica, un maestro spirituale è colui che ha realizzato il sapere attraverso una successione di maestri e i cui insegnamenti non deviano mai, neanche nel minimo particolare, da quelli delle Scritture e dei maestri spirituali precedenti. A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada è il trentaduesimo anello della Brahma-Gaudiya-sampradaya, successione di maestri spirituali che risale a Sri Krishna stesso. Non ha quindi "inventato" qualche religione o qualche nuovo metodo di realizzazione spirituale, ma ha voluto semplicemente far conoscere al mondo la saggezza vedica nella sua forma pura. Oggi i suoi libri sono considerati opere di consultazione nel campo degli studi orientali per gli studenti di filosofia della maggior parte delle università del mondo.

Infaticabile, Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada viaggiava da un capo all'altro della Terra rivolgendosi ogni giorno a un vasto pubblico e con costanza istruiva i suoi discepoli, trasmettendo loro il suo patrimonio spirituale, perché essi fossero in grado di offrire a tutti la saggezza vedica nella sua purezza originale.

Il grande merito di Srila Prabhupada è stato quello di rendere comprensibile, adattandolo ai tempi moderni, l’originale messaggio dei Veda, senza interpretazioni arbitrarie e nel pieno rispetto degli insegnamenti della successione dei maestri autentici, permettendone la diffusione e la conoscenza nel mondo occidentale.

Cadendo la ricorrenza della sua apparizione proprio nel mese di agosto che viene celebrata il 18 agosto con Vyasa-Puja ho deciso di ricordare questo ultimo santo giunto in Occidente sua Divina Grazia Sua Divina Grazia A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, fondatore e acarya dell’ISKCON, l’Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna.

Srila Prabhupada ki jai!

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