top of page
  • Massimo Mannarelli

IL BONDAGE COME ESPRESSIONE ARTISTICA

Il Bondage è un termine inglese che definisce quell'insieme di pratiche di carattere erotico che si basano sulla costrizione fisica di uno dei referenti che consensualmente lo permette. Nasce in Giappone assumendo strada facendo connotati artistici. Qui dove le risorse di metallo scarseggiavano e abbondavano funi di canape e liuti da qui il loro uso. Inzialmente tale pratica fu usata dalla polizia e dai samurai per immobilizzare i prigionieri usando tecniche di legatura particolari e rimanendo in uso sino al XVII secolo. Le forme, le modalità e i disegni fatti con la corda diventavano espressione artistica specialmente quando ad essere legati erano nobili o samurai, ogni modalità usata indicava la classe sociale dell'accusato ma anche il crimine commesso in una terra dove la divisione in classi sociali era molto rigida. Solo successivamente nel periodo Edo (1600-1868) essa assunse toni di carattere sessuale. Da ricordare a riguardo che il padre del "Kinbaku" Seiu Ito, artista particolare e molto discusso. L'arte del bondage prese vita attraverso i suoi quadri. Per rappresentare le torture tipiche del periodo (Edo), legava i suoi modelli in varie posizioni, li immortalava e da tali fotografie traeva ispirazione per le sue opere. Ma cos'è il Kinbaku? Esso è un termine recente che fa le sue prima apparizioni negli anni cinquanta in una rivista giapponese. Esso significa “nodi stretti” e indica il bondage in stile giapponese in cui non si tratta solo di realizzare delle legature, ma l’aspetto più importante è la profonda connessione emotiva tra chi lega e chi è legato, il sentimento con cui vengono messe le corde e le sensazioni che ne derivano; potremmo dunque dire che lo shibari è il bondage in stile giapponese e che il kinbaku è la stessa cosa ma con in più la connessione, la componente emotiva ed erotica tra chi lo pratica. Osada Steve – un famoso maestro – ha detto che il kinbaku è lo shibari con in più la componente emotiva. Lo shibari è il bondage con corde in stile giapponese, una pratica che consiste nel creare legature erotiche con corde sul corpo di una persona. Le sue origini sono da ritrovare nell’hojojutso, arte marziale che prevede l’utilizzo di corde per bloccare ed immobilizzare l’avversario; di lì, intorno al 1600, queste tecniche sono iniziate ad essere usate in ambito artistico ed erotico nel teatro kabuki e nella produzione di stampe a tema destinate alla borghesia allora nascente. È stato infine conosciuto in Occidente dopo la seconda guerra mondiale, in seguito alla quale lo shibari è stato portato prima negli Stati Uniti e di lì ha avuto diffusione in tutto il mondo. Shibari in giapponese significa “legatura”. Alcuni parlano anche di Nawazeme che è rimasto più circoscritto al metodo della tortura che all'eros fine a se stesso; esso era usato per far confessare il crimine al prigioniero, forzandolo a resistere in posizioni molto scomode nelle quali si utilizzavano le corde che provocavano forti dolori. La più dura tra queste posizioni era il tsurizeme, che consisteva nel mantenere il corpo intero in sospensione. Il "bondage" attraverso l'impersonificazione di un ruolo scelto a seconda delle proprie inclinazioni (dominante o sottomesso) può avere espressione artistica, forza creatrice in cui il superamento del consueto si esprime nel ludico che diventa a sua volta motto liberante all'interno del gioco artistico stesso.

147 visualizzazioni

SAVITRI MAGAZINE

 

IL BLOG DI MASSIMO E SIBILLA MANNARELLI

Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione, e la soluzione giusta.” Platone

bottom of page