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  • Massimo Mannarelli

RIMEMBRANZA MATERNA


Con uno schiocco il Divino spegne ed accende il sole; nelle notti di “runa piena” il cielo s’illumina, le stelle danzanti si cerchiano, quelle cadenti incendiano le case e le scadenti e le decadenti tornano ad abitare il nostro mondo.

Una stufezza dell’essermi mi sopravventa, ogni urlo mancato non mi disabita l’anima, una rabbia stantia mi spiffera nel cuore e i mondi disincantati perdendo la loro consistenza immaginaria tornano con la loro reale inconsistenza.

Cammino e la mente si ferma e quando mi fermo la mente scorre in un viavai di quando non sono, il tragitto diviene sfuggevole e perdersi è inevitabile.

La manchevolezza dell’amore prosciuga vuoti ormai già svuotati e i ricordi ricordano solo se stessi.

In questo mio gelido mondo il tuo ricordo madre si fa svanito, un silenzio si cala sulla tua immagine a tal punto che spesso devo fermarmi per osservare, sentire e vivere il mondo circostante con gli occhi, le orecchie e il cuore solo da te ereditati.

In seguito alla tua partenza tutto ha cambiato paesaggio, piovono lacrime sui tetti in fiore, l’aria palpita di mille disarmonie e dentro me rientrano alcune cattive compagnie, Il cuore corre nell’angoscia di svanirti mentre il mondo poggia su ripiani in cui vivono i tuoi attuali domani.

I ricordi non smemorati stracciano il cuore, il battito schiaccia se stesso e l’eco dolorante sbandella la vita in mille colori inanimati.

Rientro nel passeggero, e con la mia vita a tracolla percorro strade talvolta emozionalmente disagiate, penso ai sogni che mi risveglino e come ogni giorno possa essere la copia inesatta di se stesso.

Entro ospite in nidi ammobiliati ed esco forestiero nella bellezza del creato, la solitudine riempie le mie giornate come una madre da cui spesso erroneamente mi sono congedato.

Nei tuoi occhi spenti vivono tutti i miei fallimenti mentre tu sola mi insegnasti il coraggio nei combattimenti.

Paradisare è la tua eterna primavera, il dialogante cammino con le tue sorelle, saperti quieta e serena mentre insieme alla nostra chiazzata cagnetta

(che partì subito dopo di te trottando per raggiungerti) siedi sulla collina della vita e con occhi accesi osservi il mondo disteso su cui io cammino…consapevole che nessun luogo può più attendermi dal momento che ho imparato semplicemente ad essere.

Mamma oggi sentivo il semplice desiderio di ricordati prima di rincontrarti!

"Passerò il mio Cielo a fare del bene sulla terra. Farò scendere una pioggia di rose." (NOVENA DELLE ROSE IN ONORE DI S. TERESA DI GESÙ BAMBINO )

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IL BLOG DI MASSIMO E SIBILLA MANNARELLI

Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione, e la soluzione giusta.” Platone

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