L'ANARCHISMO MISTICO
Il movimento anarchico russo era composto da diverse correnti: le comunità tolstoiane (neocristiane e pacifiste); i sostenitori di Nestor Makhno; i naturisti del gruppo "Amici della natura e del sole", ecc. Anche se tutti gli anarchici convergevano sulla critica alle autorità dello Stato e della Chiesa opponendosi ad ogni forma di dominio dell'uomo sull'uomo, per i cosiddetti anarchici-mistici le parole d'ordine non erano certo: ateismo, violenza e nichilismo. Il primo manifesto dell'anarchismo mistico fu pubblicato in Russia nel 1906. Esso era un opuscolo di un tale Georges Tchulkov il cui pensiero era stato influenzato dal filosofo Vladimir Soloviov e dallo scrittore Dostoevskij. Tchulkov scriveva ad esempio: "La lotta contro il dogmatismo nella religione, nella filosofia, la morale e la politica, ecco lo slogan dell'anarchia mistica. La lotta per l'ideale anarchico non ci conduce al caos indifferente ma al mondo trasfigurato, ad una condizione: che attraverso questa lotta per tutte le liberazioni, partecipiamo all'esperienza mistica, attraverso l'arte, l'amore religioso e le musiche. Chiamo musica non soltanto l'arte che ci apre all'armonia dei suoni, ma tutte le creatività fondate sui ritmi che ci fanno scoprire il lato noumenico (spirituale) del mondo". L'uscita di questo manifestò scandalizzò le avanguardie politico-artistiche russe le quali attaccarono Tchulkov a tal punto che se inizialmente egli non ebbe modo di controbattere alle critiche, successivamente poco prima della sua morte chiese pubblicamente scusa per alcune posizioni espresse nel manifesto. Tuttavia il movimento non si fermò ai pentimenti di quest'ultimo ma proseguì la sua azione con il professor Apollon Andrevitch Karelin grazie al quale l'anarchia mistica divenne pratica sociale e politica all'interno del movimentismo anarchico russo. Tale corrente rivendicava gli scopo libertari di autogestione ed emancipazione da ogni autorità collettiva, sia essa politica, giudiziaria, economica o religiosa. La difesa radicale della persona umana in nome della sua trascendenza, come proclamato da Gesù Cristo stesso, mirava ad organizzare l'intero corpo sociale sull'imperativo della libertà integrale e in nome di una più alta spiritualità. Senza saperlo Tchoulkov gettò le basi di un pensiero veramente rivoluzionario nella dimensione tanto politica che artistica, sviluppando una filosofia olistica applicata direttamente alla questione sociale e alle differenti problematiche (politiche, etiche, educative, culturali, ecc.). Durante gli anni della repressione bolscevica, Karelin, che pure inizialmente seguì la rivoluzione con interesse e passione, si oppose strenuamente alla visione materialista marxista ed evocò una filosofia mistica e spirituale. I bolscevichi presero ad utilizzare la parola "mistico" come sinonimo di criminale reazionario, motivo per cui gli anarchici mistici in un secondo momento dovettero operare in clandestinità, nonostante le loro uniche finalità erano quelle di liberare l'animo umano dalle influenze partitiche e statali. Durante la loro attività ebbero contatti con ogni genere di movimento culturale e spirituale non confessionale, scrissero articoli e soprattutto manifestarono le loro idee attraverso particolari opere teatrali fondate sul "Mistero". I mistici libertari erano soliti riunirsi segretamente in appartamenti privati con un numero di partecipanti superiore a dieci persone. Il punto di partenza era il "Mistero" che viveva attraverso la narrazione orale di racconti e leggende incentrate sui Misteri medioevali riadattati al contesto moderno. Molte leggende si riferivano ai tempi della cavalleria- da quella di re Artù a tutte quelle che le crociate riportarono con il loro contatto con l'esoterismo orientale. Karelin, del resto, era stato iniziato allo gnosticismo in seno ad un Ordine Templare durante il suo esilio in Francia, alcuni anni prima della Prima Guerra mondiale (in un'epoca in cui, per la prima volta, delle donne erano ammesse all'interno di questa molto antica confraternita). Per Karelin: Allo scopo di rendere un'idea del tipo d'impegno che la sua iniziazione aveva implicato in lui, i "veri anarchici" sono fedeli all'ideale cavalleresco!", da qui partivano i criteri per definire gli appartenenti a tale cavalleria: - Non accettare nessun aggiornamento né compromesso dell'etica cristiana. - Sviluppare un'alta padronanza di sé, fisica e morale, così come una coscienza chiara della propria dignità. - Sapere sviluppare una visione mistica del mondo, per essere coscienti della natura spirituale di ogni manifestazione della realtà. - Attivare la propria sete profonda di ritrovare le origini dell'universo. I racconti erano considerati come delle metafore di nuove concezioni del mondo. Il compito creativo dell'allievo consisteva nel far emergere dall'antico testo la sua propria nuova visione, adattata alla nuova situazione- vecchio principio gnostico, che sottintende tutta la trasmissione orale nell'antico cristianesimo. Il fatto che queste visioni e queste leggende fossero trasmesse oralmente comportava un dinamismo particolare poiché narratore poteva, ad esempio, metamorfizzare il testo intero semplicemente con la sua intonazione. L'uso della metafora riapriva quindi ad una nuova concezione del mondo, la libera interpretazione dei testi e delle leggende secondo la propria volontà quale impulso al proprio sviluppo personale, divennero il vero spirito reazionario del movimento. Le riunioni si svolgevano in quattro tempi: - Gli animatori cominciavano con il raccontare un'antica leggenda generalmente tratta dalla tradizione gnostica. - poi si teneva una riunione di meditazione- il cui protocollo, solo testo letto ai partecipanti, era distrutto immediatamente dopo la lettura. - dopo di che, ognuno poteva declamare le proprie creazioni. - la riunione terminava con una libera discussione. Mossi dal motto: "Nessuna base scritta! Il pensiero anarchico rimaneva e restava libero senza farsi incatenare in nessun dogma!" ; Karelin stesso conosceva più di cento leggende ma neppure dopo la sua morte, nel 1926, si ritroverà il minimo frammento manoscritto nei suoi effetti personali. Egli non voleva cristallizzare l'insegnamento quanto piuttosto conservare gli spiriti in costante movimento creativo. Per quanto gli anarchici mistici avevano considerato la rivoluzione d'ottobre come un avvenimento naturale ed inevitabile, una rivolta legittima contro la violenza multisecolare che reggeva tutta la società slava, tuttavia essi pensavano che la vera rivoluzione aveva un fondo spirituale che comportava innanzitutto un radicale mutamento interiore dell'essere umano. Lo scopo concreto dell'anarchismo mistico era chiaramente di preparare l'umano alla libertà ed alla responsabilità di una nuova cultura non statale. Per questo, Karelin pensava che la questione veramente urgente era di approfondire il cristianesimo fuori da ogni istituzione religiosa ritornando alle origini, motivo per cui gli anarchici mistici sarebbero stati costretti a ritrovarsi nella clandestinità delle catacombe. Durante gli anni venti, si vedono a volte ancora in pubblico. Questi insegnanti, questi uomini di scienza, questi artisti costituivano una rete che raggiunse molte grandi città della Russia. I loro contatti con ogni genere di movimenti culturali e spirituali non confessionali furono numerosi. Le conferenze, gli articoli e soprattutto il teatro divennero i mezzi d'espressione utilizzati. Lo gnosticismo anarco-mistico voleva abbracciare tutte le eredità archetipe dell'umanità senza limiti dogmatici, avvalendosi di un sistema filosofico veramente libero e soprattutto non violento in quanto la violenza rappresentava il pericolo di tutte le forme del potere. A riguardo il matematico e filosofo Alexi Alexi Solonovitch (che succede a Karelin dopo la morte di quest'ultimo) contrariamente al suo maestro lasciò alcune tracce scritte soffermandosi sul concetto della non violenza sostenendo: "Il principio della non-violenza è, nell'essenziale, il principio della più grande forza, perché una forza gigantesca è necessaria per agire nella non-violenza. È per questo che gli anarchici vogliono la forza ma non il potere né la violenza"; "Bisogna saper comprendere ogni uomo mettendosi nella sua pelle. Questa comprensione è una via di co-esperienza, di gioia condivisa e di passione". O: "La libertà è la sola forma accettabile nella quale si può pensare Dio". O ancora: "I più grandi ideali etici si sono manifestati in tre grandi religioni a carattere universale: quella del Buddha, quella di Krishna e quella del Cristo. Bisogna semplicemente ripulire queste religioni dalle interferenze e parassiti apportati dai loro fedeli, sincero o non...".