AVANSGUARDISMO POETICO. IL CASO BATTISTI-PANELLA
Il poeta misantropo fraseggia alienandosi dalla molteplicità massificante, con un atto linguisticamente nuovo e volitivo egli soggioca con le parole, ossia sottomette il fraseggio al ludico provocando l'apparenza.
L'artista misantropico vive la moltitudine dell'essere nell'orgasmo dell'autosufficienza, che si veste, si sveste e si riveste nell'isola-mente.
Con un gesto ardito esalta un insieme di lemme d'avanguardia, e con un distacco "zenaniano" disconosce lo schema conservante, l'allegorico gioca con se stesso, il metaforico guida per carreggiate doppio sensate disconoscendo la parola dizionante.
Con un atto volitivo stravolge le regole del linguaggio comune, usando la provocazione dadaista che svalorizza il razioconio dialogante alterandone i paradigmi lessicali, seguendo talvolta la corrente di un fiume piccassiano.
Lo stile misantropicante accellera un modernismo che viene superato e doppiato in una sintesi di tecnologia musicale e surrealismo vocabolante.
Pasquale Panella ritira se stesso nella moltitudine del suo essere uno, presentandosi con denominazioni differenti ed opposte a secondo della creazione poetica. Lucio Battisti indossa sulla lingua la piacevolezza della disappartenenza all'udito massificato, attraverso una vocalità imperfettamente perfetta risale la collina dei ciliegi per osservare il mondo non dall'alto ma semplicemente come altro.
Le allettanti promesse già inscatolate dall'uomo dalla fama affamata solo d'essenze ristrette, quest'ultimo esce "dall'eremo dei pochi" per modulare, senza apparire, un idioma nuovo che beffardamente saltella sulla scontatezza dell'epoca, indossando un sano menefreghismo verso il giudizio comune.
A Lucio Battisti che plana a braccia tesa sui boschi degli uomini liberi.
(5 marzo 1943 – 9 settembre 1998)
DISCOGRAFIA LUCIO BATTISTI-PASQUALE PANELLA.
Le loro opere fiorirono nel 1986 con l'album "Don Giovanni" e proseguivano quasi con assoluta e precisa scansione temporale ogni biennio: nel 1988 con "L'apparenza", nel 1990 con "La sposa occidentale", nel 1992 con "C.S.A.R. Cosa succederà alla ragazza", per finire nel 1994 con "Hegel".