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Massimo Mannarelli

CAMMINANDO CON PRABHUPADA

Bhagavan, Dio, la Persona Suprema, e' definito come Colui che manifesta la Sua opulenza in sei perfezioni assolute: forza, fama, ricchezza, conoscenza, bellezza e rinuncia.

Dio è onnipotente e illimitato può moltiplicarsi in un numero infinito di forme. Il Suo fascino risiede proprio nelle sue capacità; Egli è l'estremamente affascinante, lo stesso termine cristiano "filocalia" è amore per la bellezza e nulla è più affascinante di Dio, quindi nulla può essere più bello che amare Dio.

Krishna regna su tutte le cose di questo mondo, ma non Si trova personalmente presente nel nostro mondo e neppure entra in contatto col mondo materiale, le sue energie agiscono sotto la direzione dei suoi assistenti, gli esseri celesti. Tutto cio’ che esiste in questo mondo si trova in origine nella Persona di Krishna stesso.

La Bhagavadgītā afferma: "Esiste tuttavia un'altra natura non manifestata, che e' eterna e trascende la materia manifestata e non manifestata. E suprema e non e' mai annientata. Quando tutto in questo mondo e' dissolto ossa rimane intatta."

La potenza di Dio si estende anche a tutto cio’ che Lo circonda. Di fronte a tutte le meraviglie contenute nel mondo in cui viviamo difficilmente possiamo concepire il fascino infinito di Dio, il creatore dell'intera manifestazione cosmica. Al Suo ordine il sole sorge, la luna appare, i fiumi scorrono e l'oceano segue il ritmo delle maree. Ogni cosa agisce sotto la Sua direzione.

Dio e' Dio da sempre. Non Lo diventa con un po' di meditazione o con qualche potere soprannaturale. Krishna non è quel genere di Dio, Egli è Dio fin dall'inizio come l'uomo rimarrà uomo sino alla sua fine.

Nella Bhagavadgītā si dice: "Tra migliaia di uomini, forse uno cerchera’ la perfezione, e tra coloro che la raggiungono, raro e' colui che Mi conosce veramente." Dio ha innumerevoli nomi come attestano i Veda così come tanti sono i nomi di Dio nel Corano. Cantate i santi nomi diceva Chaitanya Mahaprabhu, il ricordo dei santi nomi nel sufismo è preghiera del cuore come nella filocalia cristiana.

Numerosi sono coloro che negano l'esistenza di Dio e così si credono liberi di continuare le loro attività mondane. L'idea dell'inesistenza divina diviene di loro gradimento ma la semplice negazione umana di Dio non basta per farLo morire. Dio esiste, e con Lui esistono le Sue leggi, Egli ha scelto emissari attraverso i quali rivelarsi, usando forme e modalità che Egli riteneva giuste.

Il popolo di Dio non è un popolo geografico ma un insieme di anime spirituali sparse sul pianeta che cercano Dio nel proprio cuore e agiscono con devozione. Nel decimo capitolo della Bhagavad-gita, il Signore Krsna spiega: “Sono la fonte di tutti i mondi, spirituali e materiali. Tutto emana da Me. I saggi che conoscono perfettamente questa verità Mi servono con devozione e Mi adorano con tutto il loro cuore.”

Ancora la Bhagavad-gita si conclude con la richiesta del Signore Krsna di abbandonarsi a Lui: “Lascia ogni forma di religione e abbandonati a Me. Io ti libererò da tutte le reazioni del peccato, non temere.”

La maggior parte dei cosiddetti spirituali si identificano soltanto con dei nomi: indu’, musulmani, cristiani, e cosi’ via, comprese bene Mevlana Nazim al Haqqani quando disse "Io non sono più sufi, io non sono più musulmano, io non sono più niente", egli intendeva dire annullate ogni cosa, ogni forma di ego e siate semplicemente in comunione con Dio.

Questo abbandonarsi a Dio è conosciuto nella cultura vedica come Bhakti Yoga, ma in maniera analoga la via del cuore passa nell'Islam attraverso il sufismo e nella tradizione cristiana con l'esicasmo.

Prabhupada afferma che occorrerebbero numerose migliaia di anni per raggiungere la stella piu’ vicina, con tale metafora egli spiega la difficoltà di raggiungere il mondo spirituale come spiega lo stesso Krishna nella Bhagavadgītā: "Tra migliaia di uomini, forse uno cerchera’ la perfezione, e tra coloro che la raggiungono, raro e' colui che Mi conosce veramente."

Nella Bhagavadgita è scritto: "Sappi, o figlio di Kunti, che la vita di tutte le specie e' resa possibile dalla nascita in questa natura materiale, e Io sono il padre che da’ il seme." Esistono 8.400.000 specie viventi: le forme di vita acquatica, le piante, gli uccelli, gli animali terrestri, gli insetti e gli esseri umani. Questi ultimi, per la maggior parte, formano popolazioni non civilizzate e tra le specie umane dette civilizzate, rare sono quelle che si volgono verso la vita spirituale.

Solo percorrendo il sentiero spirituale in un processo di ritorno in se stessi si può tornare alla fonte di ogni conoscenza che proviena da Dio stesso.

Prabhupada afferma: "Sarebbe impossibile conoscerLo con i nostri sforzi intellettuali, perche’ Dio e' illimitato, mentre noi siamo limitati. Con la nostra percezione e conoscenza limitate come potremmo comprendere cio’ che e' illimitato? Tuttavia, se accettiamo la spiegazione che Egli stesso ci da’, possiamo riuscire a comprenderLo, e cio’ rappresenta la perfezione. Le speculazioni su Dio non ci porteranno da nessuna parte. Il ragazzo che vuole conoscere l'identita’ di suo padre dovra’ interrogare la madre. La madre gli dira’: "Mio caro ragazzo, questo e' tuo padre." In questo modo la conoscenza e' perfetta. Potra’ naturalmente fare ogni sorta di ipotesi e domandare a chiunque incontri: "E lei mio padre?" Ma questo procedimento non gli permettera’ mai di avere un'informazione sicura e il ragazzo non riuscira’ mai a identificare suo padre. La soluzione piu’ semplice consiste nel ricevere la conoscenza da un'autorita’ in materia, nel caso specifico, dalla madre. Cosi’ e' anche per la conoscenza spirituale. Il mondo spirituale non e' alla portata delle nostre speculazioni, ma Dio dice: "Esiste un mondo spirituale e li’ si trova la Mia dimora." In questo modo riceviamo la conoscenza da Krishna, l'autorita’ migliore. Noi possiamo non essere perfetti, ma la nostra conoscenza lo e' perche’ proviene da Krishna, che e' la sorgente perfetta.

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