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  • di Massimo Mannarelli

L'ORDINE DEI SUFI GONABADI.

L'Ordine dei Dervisci Gonabadi é un ramo della Ne'mat-Allahi Sufi ordine, ancora attivo in Iran. La designazione Gonabadi si riferisce alla regione Gonabad di Khorasan, dove si trova Bidoḵt, il luogo di residenza della figura fondante, Molla Soltan Mohammad Soltan-'Ališāh, e successivamente il centro dell'ordine. L'ordine è noto anche come il Molla-Solṭāniya o Soltan-'Ališāhiya con riferimento a lui, o come il Ṭā'usiya, a titolo di allusione al soprannome di suo maestro, Sa'adat-'Ališāh Ta'us-al-'Orafā'.

Il Gonābādis si fonda sul bay'at il giuramento di fedeltà alla qotb eseguito con anche maggiore enfasi rispetto ad altri ordini sufi sciiti in Persia.

La visione e il significato del bay’at viene spiegato in questo modo: "Per la fede di una persona a diventare fermamente “stabile”, questo giuramento di fedeltà deve aver luogo; solo allora una luce proviene dal possessore di santità (Saheb welāyat, vale a dire, il occultato Imam). Una volta che questo ha avuto luogo e la luce della Imam sarà manifestata nuovi mutamenti coinvolgeranno la via del nuovo iniziato.

L'aspirante (Taleb) si accompagna alla presenza del qotb (o, al di fuori del Bidoḵt, lo Sceicco che lo rappresenta) da un maestro di cerimonie noto come pir-e Dalil o semplicemente come Dalil.

Sia il Taleb e la Dalil avranno effettuato una abluzione completa di cinque volte (GOSL), le fasi di cui sono designati come tawba (il pentimento), Hajat (di bisogno), Ziarat (pellegrinaggio o visita), eslam (riaffermazione della fede nell'Islam), e jom'a (l'abluzione fatta prima di frequentare la preghiera del venerdì). Il Taleb porta con sé alla cerimonia cinque regali per il qotb o il suo rappresentante: una noce moscata simboleggia presentazione (sar sepordan) per essere divisi a metà da parte del destinatario come un'indicazione di assoluzione di tutti i peccati commessi dalla aspirante prima di iniziare; un anello inserto con una pietra preziosa; una moneta, preferibilmente d'oro o d'argento; un pezzo di zucchero candito; e un panno bianco dentro il quale saranno avvolti tutti questi doni.

Resta poi per l'aspirante togliersi i calzini, qualsiasi copricapo gli capita di indossare, e tutto il suo abbigliamento esterno e mettere a nudo le spalle. Così preparato, porge i doni al Dalil per la sua presentazione al qotb o sheikh. Quest’ultimo pone la mano destra nella mano sinistra del Dalil, e insieme a lui esegue due prostrazioni prima di iniziare la figura, che si distinguono dalle prostrazioni fatte in preghiera, girando i palmi delle mani verso l'alto. Poi il qotb o sheikh prende la mano destra della Taleb nel suo nella stretta di mano rituale noto come Safa e amministra a lui il bay'at, che porta con sé cinque imprese: l'obbedienza incondizionata per l'ordine; la benevolenza di tutti gli uomini; mantenere i segreti dell 'ordine; accettando di servire lo Sceicco come ordinato per un periodo di dodici anni; e la preparazione il pasto rituale noto come digjuš ogni volta comandato di farlo. Infine, la formula della ḏekr da recitato è inculcato (talqin) nel nuovo morid .

Il ḏekr recitato dal Gonabadi dervisci nelle riunioni periodiche il giovedi sera (SAB-e jom'a) è silenzioso (Kafi), una caratteristica che ricorda l'ordine Naqšbandi, come è la loro pratica di immaginare la forma fisica dello Sceicco mentre si è impegnati in esso . Queste somiglianze sono notevoli, date le altrimenti radicalmente diversi orientamenti dei due ordini. Meno sorprendente sono corrispondenze nel rituale e la terminologia tra il Gonābādis da un lato e gruppi marginali, come la Ahl-e Haqq, dall'altro, corrispondenze che hanno portato alcuni studiosi a classificare il Gonābādis come "una setta sciita eterodossa" una conclusione alquanto esagerata

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