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  • Massimo Mannarelli

CICLO FERRICO E RISPOSTA AVATARICA

La storia dell’umanità è una impalcatura divina dentro la quale gli eventi talvolta traumatici si succedono seguendo il meccanicismo ciclico.

Il cammino in quattro tappe concorda tradizione vedica, civiltà greco-romana e non solo, il loro percorrere circolare saturandosi nell’era di maggiore decadenza riporterà al principio.

Nel codice induista “Leggi di Manu” (1,71) le quattro epoche vengono affermate e quantificate nella loro durata: Età dell’Oro (Krita Yuga) 4.800 anni; Età dell’Argento (Treta Yuga) 3.600 anni; Età del Bronzo (Diwapara Yuga) 2.400 anni; Età del Ferro (Kali Yuga) quella in atto dovrebbe durare 2.200 anni ; il tutto per un totale 12.000.

Secondo Sri Aurobindo l’ultima yuga durerà invece 432.000 anni, ciò dimostra come sia ancora più impossibile per i non addetti ai lavori far coincidere i tempi umani con quelli divini, essendo i giorni e le notti dell’umano su uno spazio anche temporale differente da quello delle divinità.

I calcoli ipotizzabili seguono l’astronomico, in esso la visione astrologico-zodiacale accoppiando ere con segni zodiacali riesce a decifrare l’avvento delle Nuove Ere.

A riguardo lo studioso Paul Le Cour ha osservato e collegato, in questa maniera, il simbolismo del Toro, caro ad Egiziani, Cretesi, Caldei e Assiri nel periodo compreso tra il 4.320 e il 2.160 a.C.; quello dell’Ariete nel periodo faraonico che va dal 2.160 a.C. (in concomitanza con la nuova religione ‘monoteista’ introdotta da Mosè) fino alla nascita di Cristo; e quello dei Pesci, che copre da quest’ultimo Evento e coprirà fino al 2.160 d.C. circa. Dopo di che inizierà l’Era dell’Acquario.

Vi rimando comunque alla lettura del libro da me curato “I cicli e l’ipotesi” di Giogal.

L’ipotesi della quaterna epocale è presente anche nel Libro di Daniele (Vecchio Testamento. Capitolo II, versi 30-45) egli rivela al re che la grande statua, dalla testa di finissimo oro, il petto e le braccia d’argento, il ventre e i fianchi di bronzo, le gambe di ferro e i piedi di terracotta, si è spezzata, per l’urto con un masso che si è staccato dalla montagna. In ciò si prefigura cosa ne sarà del regno di tale re: l’oro simboleggia la regalità, il potere, la forza e la gloria del suo regno; l’argento e il bronzo simboleggiano altri due regni, inferiori al suo ma destinati a dominare il mondo; il quarto regno sarà simile al ferro che rompe e spezzerà tutto.

Verità e Giustizia regnarono nell’Età dell’Oro, a simboleggiarle la figura di un Toro ben saldo sulle sue quattro zampe; essa fu l’epoca dell’eterna primavera e giovinezza; governata da Crono (Saturno) era affidata agli Iperborei.

Il Toro perde simbolicamente una delle sue zampe con l’ avvento dell’Età dell’Argento, tuttavia anche se il progressivo allontanamento dal mondo ideale è in atto la scienza divina è ancora caratterizzante.

L’Età del Bronzo è anche l’età dei sacrifici, il Toro perde nuovamente una zampa, Esiodo sostiene che essa è ancora affidata a Eroi e semidei, tuttavia l’intelligenza viene manipolata in modo perverso dall’ego, l’azione illecitante prende piede, e il conflitto diviene consuetudine.

L’oscurità prende il sopravvento, il declino è in massima potenza, l’era del punteggio perdente ha inizio , l’ignoranza spirituale regna sovrana, l’epoca devastatrice della Kali Yuga o Età del Ferro è in atto, il Toro non ha più zampe!

Renè Guenon spiega bene questa fase in atto: “La civiltà moderna appare nella storia come una vera e propria anomalia: fra tutte quelle che conosciamo, essa è la sola che si sia sviluppata in senso puramente materiale, la sola altresì che non si fondi su alcun principio di ordine superiore. Tale sviluppo materiale che prosegue oramai da diversi secoli, è stato accompagnato da un regresso intellettuale che esso è del tutto incapace di compensare“.

"Figlioli, questa è l'ultima ora. Come avete udito che deve venire l'anticristo, di fatto ora molti anticristi sono apparsi. Da questo sappiamo che è l'ultima ora (...). Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L'anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio" (1 Gv 2,18-22).

Egli, per avere successo (anche tra gli eletti di Dio: Mt 24,24), userà le armi tipiche del serpente antico, cioè la menzogna e l'inganno; Egli sarà il paladino del dialogo, ma non della comunione fraterna; della filantropia, ma non della carità; della cultura, ma non della sapienza di Dio; sembrerà saggio per il mondo, ma sarà empio agli occhi di Dio; sembrerà benedire, ma in realtà le sue saranno maledizioni; forse farà anche dei prodigi (Mt 24,24).

L’anticristo va inteso come quello spirito di opposizione e di corruzione che contrasta l'azione salvifica del divino sulla terra. La sua 'azione multiforme e intelligente ha come scopo quella di contrastare l'opera di Dio tra gli uomini e di allontanare definitivamente l'uomo dal divino. Egli non si presenterà come una apostata ma come un rinnovatore religioso amico di Dio e degli uomini che additandosi come Dio stesso vuole sedere nel tempio di Dio inteso come cuore degli uomini.

Nella concezione islamica si parla di Dajjāl è una sorta di Anticristo che si dichiara musulmano che opera invece in maniera devastatrice nelle coscienze dei credenti stessi.

Alla fine di questo ultimo tempo egli apparirà.. Tuttavia non riuscirà nel suo intento perchè il Verbo di Dio interverrà personalmente (Ap 19,20); "L'uomo del peccato, il figlio della perdizione, quell'empio che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all'apparire della sua venuta” (Paolo, 2 Tessalonicesi).

La battaglia finale è presente anche nel wotanismo dove lo scontro nel Ragnarok è la lotta tra le potenza della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo verrà distrutto e quindi rigenerato per tornare ad una nuova età dell’oro.

Il liberatore giungerà cavalcando un bianco destriero (che nella tradizione induista alcune fonti chiamano Devadatta “dono di Dio”), egli impugnerà una spada fiammeggiante quale simbolo di saggezza e discernimento, con essa spezzerà i lacci della menzogna e delle falsità, le anime liberate riavranno nuovamente consapevolezza della verità e della bellezza; il male sarà sradicato, e il Regno dei Giusti ristabilito!

Poi vidi il cielo aperto ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava si chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia. E i suoi occhi erano una fiamma di fuoco, e sul suo capo v’eran molti diademi; e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. Era vestito d’una veste tinta di sangue, e il suo nome è: la Parola di Dio (Apocalisse 19:11-21).

L’imam occulto della tradizione islamica e l’ultimo avatar della cultura vedica appariranno in questo modo.

Il Mahdi (in arabo: مَهْديّ, Mahdī, lett. « ben guidato da Dio ») nell’escatologia islamica è il dodicesimo imam che secondo la corrente musulmana sciita vive nascosto all’interno di questa epoca di decadenza pronto ad impugnare la spada per sconfiggere nel “Dì del Giudizio” il male rappresentato dal Dajjāl e ripristinare l’ordine naturale del tutto. Secondo alcuni invece successivamente al Mahdī verrà Gesù (in arabo ʿĪsā) per uccidere l'Anticristo e sarà lui stesso re della terra per 40 anni; è per questo motivo qualcuno sostiene che nella Moschea degli Omayyadi di Damasco un minareto è chiamato "di ʿĪsā", visto che da esso si crede calerà in terra.

Avatar in lingua sanscrita significa “disceso”, con tale termine la tradizione vedica intende l’assunzione di un corpo fisico da parta di Dio o di uno dei suoi aspetti; nella religione induista tale fenomeno è la semplice deliberata incarnazione di un Deva, o del Signore stesso, al fine di svolgere determinati compiti. L’ultimo avatar sarà appunto il Kalki “Il Distruttore della malvagità, quest’ultimo sarà l’ultima apparizione di Shri Viṣṇu il Conservatore, che si incarna nel mondo per proteggerlo.

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