LA VISIONE BOGOMILA
I Bogomili fecero la loro comparsa fra gli Slavi della penisola balcanica sullo scorcio del secolo IX, il loro nome viene accostato alla voce bulgara bogu-mil "caro a Dio" , ma alcuni ipotizzano che Bogumil sia il semplice soprannome del fondatore del movimento stesso ossia un prete di nome Geremia.
La dottrina bogomila si basa su una visione dualistica del mondo, secondo la quale Dio ha creato soltanto ciò che è spirituale, quindi eterno e fuori da ogni contingenza, mentre tutto ciò che è materiale, temporaneo e contingente compreso il mondo e il corpo materiale è opera del demonio.
La fede bogomila si sorregge sulla convinzione che Dio ha due figli: Satanael e Michele. Il primogenito cacciato del regno dei cieli decise di trasformarsi in una natura malvagia creando successivamente l’inferno e le terra e cercando nel contempo di generare l’uomo, non essendo in grado di mettere in atto tale creazione chiese aiuto al Padre che soffiò l’anima nel corpo ancora inanimato.
Satanael quale creatore della parte materiale dell’uomo permise ad Adamo di colonizzare la terra a condizione che quest’ultimo donasse se stesso e i propri discendenti al malvagio.
Il Misericordioso mosso da pietà per gli esseri a cui aveva donato l'anima decise di inviare sulla Terra il secondogenito, Michele il cui spiritò penetrò nel corpo di Gesù prima della nascita di quest'ultimo, entrando nel corpo della Vergine Maria tramite l'orecchio destro.
Gesù ebbe dunque il compito di rompere il patto stabilitosi tra Adamo e Satanel sconfiggendo il diavolo con il sacrificio della croce; liberatosi dal materiale scese successivamente negli inferi per eliminare la sillaba “el” che dava al male attributi divini, Satanael prese il nome di Satana permettendo con ciò che la sua parte spirituale scissa da quella materiale potesse staccandosi ascendere nuovamente al cielo.
Tuttavia il figlio primogenito di Dio, pur privato di gran parte dei suoi poteri, riuscì ugualmente a istituire la Chiesa ortodossa, considerata dai bogomili come la Chiesa di Satana, la quale creò cerimonie, sacramenti e gerarchie clericali.
I Bogomili in chiara ostilità con le dottrine e le pratiche della chiesa cristiano bizantina intendevano sottrarsi ad essa attraverso la via del totale rifiuto della vita materiale. Ciò comportava la negazione di ogni forma liturgica di matrice ortodossa limitando il loro culto alla semplice recitazione del Padre Nostro (ripetuto quattro volte di giorno e quattro di notte) quale unica vera arma potente contro Satana.
Essi sostituirono il rito battesimale rimpiazzandolo con la semplice imposizione della mani, inoltre evitavano ogni altra forma di preghiera o salmo astenendosi dal pregare per i defunti poiché convinti che il purgatorio non esisteva, La liturgia bogomila optava per il semplice riducendo i riti e le cerimonie a preghiere, prediche, alla lettura del Nuovo Testamento e usando le benedizioni. L’eucarestia non era disgiunta dall’agape, i banchetti fraterni erano tenuti dal più anziano che compieva il rito della frazione o benedizione del pane in ricordo dell’ultima cena di Gesù.
La cerimonia di iniziazione invece era duplice e più complessa: dopo un periodo di preparazione veniva posto sul capo dell'adepto il Vangelo di Giovanni e veniva invocato lo Spirito Santo. Seguiva a questa cerimonia un periodo di ritiro spirituale nella quale veniva accertata l'idoneità del candidato che, superato questo esame, seguiva la cerimonia finale. Il nuovo membro veniva allora battezzato con un'ulteriore apposizione sul capo del Vangelo, veniva posto così in essere il battesimo dello Spirito (in contrapposizione con il battesimo satanico dell'acqua, perpetrato per la prima volta da Giovanni Battista, che ritenevano precursore dell'Anticristo).
La cerimonia più solenne si aveva quando un convertito entrava nella comunità, dopo un lungo periodo di penitenza e purificazione. La solennità consisteva nell'illuminazione della stanza con candelette collocate sulle pareti e con la celebrazione dei soliti riti.
Il neofita, impegnandosi solennemente a sottrarsi al mondo materiale di Satana, veniva in tal modo a far parte della comunità dei theotokoi (perfetti). Ogni comunità aveva i suoi eletti, tra i quali potevano trovarsi anche donne, ma tutti dediti a forme ascetiche molto dure. Alcuni perfetti auspicavano per la la vita missionaria vagando per il mondo compiendo esorcismo e testimoniando la propria fede.
Il carattere segreto del gruppo e una idonea iniziazione erano le basi primarie per entrare a far parte della comunità dei fedeli. L’accesso avveniva per gradi poiché non tutti i segreti della dottrina erano rivelati ai novizi ma nello stesso tempo vigeva una forma di istruzione progressiva simile a quella dei movimenti gnostici.
Anche se il movimento bogomilo faceva capo ad una guida spirituale non si è a conoscenza di funzioni o criteri elettivi per stabilire l’esistenza di una vera e propria struttura di tipo gerarchico.
Gli "eletti" tra i Bogomili si ritenevano discendenti degli apostoli e come tali unici depositari della verità evangelica. Essi erano i puri che si dedicavano totalmente alla vita religiosa nella pratica di una ascesi estrema in contrapposizione alle strutture ecclesiastiche e vissuta nel rifiuto di ogni immagine sacra, del culto esteriore e di ogni sacramento.
Considerando la parte materiale come figlia del demonio provavano ripugnanza verso la parte materiale del Creato a tal punto da sputare e tapparsi il naso ogni volta che incrociavano un bambino in età da battesimo. Essi abdicavano all’incontro con la carne optando per il vegetarianesimo e sottoponendosi a digiuni settimanali (nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì), rifiutando inoltre la procreazione e il matrimonio. Essi si astenevano anche del bere vino poiché la distribuzione di quest’ultimo da parte di Cristo alle nozze di Cana era considerata una mistificazione e come tale era ignorata.
Come i Catari che subirono l’influenza bogomila rifiutavano il culto della croce ritenendo inconcepibile che potesse essere caro a Dio il pezzo di legno dove fu crocifisso il proprio Figlio.
I libri a cui più facevano riferimento erano i Vangeli, non solo quelli canonici, che anzi ritenevano essere stati alterati dalle falsificazioni di san Giovanni Crisostomo e degli altri Padri della Chiesa ortodossa, ma soprattutto gli apocrifi che trasmisero loro la tradizione dualista.
L'avversione dichiarata per la Chiesa Cristiana di rito bizantino era tale da preferire la conquista ottomana piuttosto che piegarsi al papa, il sultanato tuttavia assicurava loro di conservare le proprie terre e i privilegi feudali nell’atto di conversione all’Islam che molti bogomili non esitarono ad abbracciare visto che i punti d’incontro tra bogomili e musulmani erano maggiori rispetto a quelli con le chiese ufficiali.