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  • Massimo Mannarelli

L'ARTE DEL TORMENTO NELL'OPERA DI EDVARD MUNCH


La vita di Munch è una eterna convivenza con la malattia e il dolore quali fenomeni anticipatori della morte.

L’esistenza interiore munchiana si fonda sullo strappo continuo dalle persone amate creando artisticamente un arte che si fonda sul ricordo.

Il mondo nella pittura di Munch non è come è ma come lo si vede, ma le cose che vediamo non sono come esse credono di esistere ma come noi esistiamo, la rappresentazione di un mondo interiore che trova collocazione bel mondo attraverso la rievocazione dell’esperienza vissuta; dipingere è un atto che vive a seconda dell’umore, del momento del giorno e della necessità dell’uomo che crea.

L’osservazione della natura diviene continua commemorazione dell’angoscia che abita colui che guarda il mondo; tale visione è strettamente connessa ad una particolare situazione dolorosa che provoca il ricordo.

situazione dolorosa che il ricordo stesso provoca nel pittore.

Questo simbolismo privato che ha origine nel passato e che riempie il vissuto di fantasmi svolge un ruolo inevitabile nella vita artistica dell’artista.

Munch si spoglia emotivamente mettendosi a nudo e più la rivelazione diviene pubblica più egli si allontana paradossalmente dal pubblico stesso.

L’esperienza con l’esterno è segnata dalla continua ostilità ed incomprensione che il pittore sente intorno a sé; accanto ai temi della morte sono identificabili i temi dell’isolamento e dell’incomunicabilità che si fondano sull’idea di non poter condividere il proprio dolore come della convinzione di non poter partecipare all’amore continuando a sopravvivere accanto ai propri fantasmi.

L’amore viene privato della sua volontà di potenza sgretolandosi nell’incontro continuo con la malattia e in un senso di personale inadeguatezza che crea la convinzione che esso sia incompatibile con l’esistenza, la concezione della vita di Munch si sintetizza in quattro fasi: la nascita dell’amore, la sua dissoluzione, la malattia e la morte.

La quotidianità munchiana è turbata dallo sguardo altrui capace di suscitare disagio interiore, un continuo turbamento che porta l’anima ad un continuo confrontarsi con il mondo attraverso una sorta di allucinazione del mondo stesso.

Ma l’arte di Munch non è una ricostruzione di immagine come neppure la rappresentazione del conflitto o la conseguenza di uno stato d’animo quanto piuttosto uno disvelamento e messa in forma della complessa trama doi forze che agitano la vita interiore, la trasformazione delle passioni elementari che interpretano la vicenda umana.

Lo stile di Munch è soprattutto espressione di contenuti emotivo che si spingono nella costante ricerca di avere un nuovo rapporto con lo spazio e l’immagine, creando una strana corrispondenza tra interno ed esterno, morte e creazione, non aderendo mai allo stile del momento e sfuggendo alla categoria esplicita di colui che lo guarda.

Le opere di Munch contengono il naturalismo e il simbolismo così come l’impressionismo e l’espressionismo ma in modo mai unicamente definibile perché sempre prigioniere di quella fenomenologia del tormento che rendono la sua arte unica.

sinergico di naturalismo, simbolismo, impressionismo ed espressionismo senza tuttavia soffermarsi in modo definibile poiché sempre prigioniera di una fenomenologia del tormento che lo spinge fuori dal categorico divenendo espressione unica che alterna grida abitate a urla disabitate in un eco emotivo che diviene genio.

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