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Massimo Mannarelli

L'ALIMENTAZIONE YOGICA DI PARAMAHANSA YOGANANDA


L'alimentazione yogica oltre a considerare gli effetti del cibo sul corpo, considera anche gli effetti del cibo sulla nostra mente e la nostra coscienza. Essa è, perciò, uno strumento complementare per chi pratica lo yoga e la meditazione.

Yogananda afferma che: “Quando gli animali vengono uccisi, rilasciano nella loro carne vibrazioni di paura, rabbia e sofferenza, che vanno a influenzare la mente di chi la consuma”.

Egli spiega che quando un animale viene ucciso, non vengono immagazzinate solo le tossine nella carne, ma anche le emozioni di paura e rabbia dell'animale. Chi mangia la carne assorbe queste emozioni nella propria coscienza. A riguardo Yogananda scrive: "Sostituite la bistecca con le noci e le uova con le mandorle .... Provate a utilizzare più noci nella vostra alimentazione e meno cibi animali"; e poi ancora: “Dato che l’espressione dell’anima in una persona dipende dalle condizioni del suo organismo, e il suo organismo dipende dal cibo, è opportuno conoscere non solo gli effetti fisici degli alimenti, ma anche quelli spirituali e psichici”.

Secondo la cultura yogica gli alimenti, come tutti i componenti della natura, vengono suddivisi come segue:

Gli alimenti sattvici: hanno un effetto elevante sulla nostra coscienza e ci aiutano a sviluppare qualità spirituali. Sono naturali, nutrienti, semplici, leggeri e facili da digerire. Essi includono frutta, verdura, cereali integrali, germogli, legumi, tofu, frutta secca e semi. Il latte e i latticini freschi sono considerati sattvici purché essi provengano da una mucca se ha un ampio ambiente esterno, un pascolo verde per nutrirsi e che viene trattata con amore e cura. Più un alimento sattvico viene cotto, trasformato o alterato in qualsiasi modo, meno sattvico diventa.

Gli alimenti rajasici: hanno una qualità "attivante". In piccole quantità possono stimolare la mente verso la creatività e l’azione, ma un eccesso di consumo crea nervosismo, agitazione e irrequietezza, e anche aggressività e rabbia. Includono pollo, agnello, pesce, uova, cipolle, aglio, spezie piccanti, caffè e tè nero. Qualsiasi cibo che è stato cotto troppo, fortemente aromatizzato, trasformato o raffinato, è rajasico. Più un cibo viene alterato dal suo stato naturale, più rajasico diventa.

Gli alimenti tamasici: hanno un effetto oscurante sulla nostra coscienza e ci fanno sviluppare le qualità negative. Ci rendono pigri, inerti, mentalmente addormentati e passivi. Includono la carne di manzo, di maiale, il cibo spazzatura, lo zucchero bianco e qualsiasi alimento artificiale o contenente sostanze chimiche. Il cibo che è pesante e difficile da digerire è tamasico, così come il cibo che è vecchio e devitalizzato.

Yogananda afferma: “Mentre agisci, la tua mente deve essere sullo scopo. Se riesci a mantenere la tua concentrazione centrata sul Sé interiore mentre lavori, allora sei un essere spirituale”.

Anche la coscienza con cui un alimento viene preparato e cucinato influenza la sua caratteristica sattvica, rajasica o tamasica. Si dice spesso che la cucina è il secondo tempio in un ashram. Quando si cucina è importante iniziare con una preghiera e un momento di silenzio. Vogliamo poi cercare consapevolmente di mantenere le nostre menti e i nostri cuori alzati e canalizzare l'amore nel cibo mentre lo prepariamo. Yogananda ha perfino scritto una preghiera da recitare prima dei pasti.

Egli consiglia di fare un digiuno regolare di 1 giorno alla settimana e di 3 giorni consecutivi al mese. Spesso il digiuno viene considerato come astinenza da tutto, tranne l'acqua (e talvolta anche di acqua), però anche un digiuno con i succhi freschi di frutta e verdura, le tisane o altre bevande salutari porta dei grandi benefici. Le proprietà di queste bevande, infatti, effettivamente aiutano il processo di purificazione.

Durante il digiuno il corpo utilizza il tempo e l'energia che di solito vengono utilizzati per digerire il cibo (che è quasi continuo nella maggior parte dei casi) per liberarsi delle tossine accumulate e per guarirsi e rigenerarsi. L’assenza di cibo dà al sistema digestivo un meritato riposo, permettendogli così di ripartire con rinnovato vigore ed efficienza.

In conclusione Yogananda sostiene: "La maggior parte delle malattie può essere curata con un giudizioso digiuno. A meno che non si abbia un cuore debole, gli yogi raccomandano dei brevi digiuni regolari come ottimo rimedio per la salute”.

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