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Massimo Mannarelli

L'OR-AZIONE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA.


Santa Madre Teresa ha testimoniato che anche quando le rughe stracciano il viso e i giorni si trasformano in anni non bisogna mai fermarsi nel cammino. Diceva: “quando correre diviene impossibile bisogna allora imparare a camminare veloce. Quando non potrai camminare veloce, cammina. Quando non potrai camminare, usa il bastone. Però non trattenerti mai!”.

La sua forza spirituale è stata come una ragnatela che l’ha protetta dal tempo.

Per Santa Madre Teresa: “Dietro ogni arrivo vi è sempre una nuova linea di partenza e dietro il successo si cela la delusione ma tutto questo fa parte del sentirsi vivi e mai bisogna permettere che il ferro che c’è in te si arrugginisca ma che rimanga forte grazie alla compassione; essa si diffonde in noi dovunque si vada perché Dio è padrone del nostro essere in modo così completo che tutta la mia vita è solo un'irradiazione della sua; perché ogni anima che si avvicini ad un'altra anima senta la presenza divina che è dentro se stessi, perché guardando l’altro non si veda che Dio”.

La Madre pregava Dio perché rimanesse in lei per splendere dello splendore di quest’ultimo e diventare così luce per gli altri; ella esortava a ricordare che il giorno più bello è l’oggi qualunque esso sia; che l’ostacolo più grande è la paura; che la cosa più facile è sbagliarsi; che l’errore più grande è rinunciare; che l’egoismo è la radice di tutti i mali; che lo scoraggiamento è la sconfitta peggiore; che la grande felicità consiste nell’essere utile agli altri; che il malumore è il difetto peggiore e la morte il mistero più grande; che la persona più pericolosa è il mentitore; che il sentimento peggiore è il rancore; che il dono più grande è sito nel perdono; che la via giusta, la pace interiore, l’accoglienza sono utili quanto l’ottimismo e il sorriso; che la soddisfazione più grande è il dovere compiuto; che la fede è la forza più grande che porta all’Amore.

L’ego si nutre dell’ignoranza che è prima di tutto lamento; Madre Teresa ha accettato la sofferenza che offrendola a Dio diviene gioia.

La Santa scriveva: “Ho sentito il battito del Tuo cuore Ti ho trovato in tanti posti, Signore. Ho sentito il battito del Tuo cuore nella quiete perfetta dei campi, nel tabernacolo oscuro di una cattedrale vuota, nell'unità di cuore e di mente di un'assemblea di persone che ti amano. Ti ho trovato nella gioia, dove Ti cerco e spesso Ti trovo. Ma sempre Ti trovo nella sofferenza. La sofferenza è come il rintocco della campana che chiama la sposa di Dio alla preghiera. Signore, Ti ho trovato nella terribile grandezza della sofferenza degli altri. Ti ho visto nella sublime accettazione e nell'inspiegabile gioia di coloro la cui vita è tormentata dal dolore. Ma non sono riuscita a trovarTi nei miei piccoli mali e nei miei banali dispiaceri. Nella mia fatica ho lasciato passare inutilmente il dramma della Tua passione redentrice, e la vitalità gioiosa della Tua Pasqua è stata soffocata dal grigiore della mia autocommiserazione. Signore io credo. Ma Tu aiuta la mia fede. In un momento di onestà Signore, quando credo che il mio cuore sia straripante d'amore e mi accorgo, in un momento di onestà, di amare me stesso nella persona amata, liberami da me stessa. Signore, quando credo di aver dato tutto quello che ho da dare e mi accorgo, in un momento di onestà, che sono io a ricevere, liberami da me stessa. Signore, quando mi sono convinta di essere povera e mi accorgo, in un momento di onestà, di essere ricca di orgoglio e di invidia, liberami da me stessa. E, Signore, quando il Regno dei cieli si confonde falsamente con i regni di questo mondo, fa' che io trovi felicità e conforto solo in Te. Insegnami l'amore Signore, insegnami a non parlare come un bronzo risonante o un cembalo squillante, ma con amore. Rendimi capace di comprendere e dammi la fede che muove le montagne, ma con l'amore. Insegnami quell'amore che è sempre paziente e sempre gentile; mai geloso, presuntuoso, egoista o permaloso; l'amore che prova gioia nella verità, sempre pronto a perdonare, a credere, a sperare e a sopportare. Infine, quando tutte le cose finite si dissolveranno e tutto sarà chiaro, che io possa essere stato il debole, ma costante riflesso del Tuo amore perfetto”.

E continuava: “Non permettere mai che qualcuno venga a te e vada via senza essere migliore e più contento. Sii l'espressione della bontà di Dio. Bontà sul tuo volto e nei tuoi occhi, bontà nel tuo sorriso e nel tuo saluto. Ai bambini, ai poveri e a tutti coloro che soffrono nella carne e nello spirito offri sempre un sorriso gioioso. Dai loro non solo le tue cure, ma anche il tuo cuore”.

E ancora: “Vuoi le mie mani? Signore, vuoi le mie mani per passare questa giornata aiutando i poveri e i malati che ne hanno bisogno? Signore, oggi Ti do le mie mani. Signore, vuoi i miei piedi per passare questa giornata visitando coloro che hanno bisogno di un amico? Signore, oggi Ti do i miei piedi. Signore, vuoi la mia voce per passare questa giornata parlando con quelli che hanno bisogno di parole d'amore? Signore, oggi Ti do la mia voce. Signore, vuoi il mio cuore per passare questa giornata amando ogni uomo solo perché è un uomo? Signore, oggi Ti do il mio cuore. Mandami qualcuno da amare Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo; quando ho sete, mandami qualcuno che ha bisogno di una bevanda; quando ho freddo, mandami qualcuno da scaldare; quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare; quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un altro; quando sono povero, guidami da qualcuno nel bisogno; quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento; quando sono umiliato, fa' che io abbia qualcuno da lodare; quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare; quando ho bisogno della comprensione degli altri, dammi qualcuno che ha bisogno della mia; quando ho bisogno che ci si occupi di me, mandami qualcuno di cui occuparmi; quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un'altra persona. Apri i nostri occhi, Signore, perché possiamo vedere Te nei nostri fratelli e sorelle. Apri le nostre orecchie, Signore, perché possiamo udire le invocazioni di chi ha fame, freddo, paura, e di chi è oppresso. Apri il nostro cuore, Signore, perché impariamo ad amarci gli uni gli altri come Tu ci ami. Donaci di nuovo il Tuo Spirito, Signore, perché diventiamo un cuore solo ed un'anima sola, nel Tuo nome”.

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IL BLOG DI MASSIMO E SIBILLA MANNARELLI

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