SAINT MUKTABAI
Muktabai o Muktai fu una santa nella tradizione Varkari (Gruppo di Sant indiani vaisnava) i cui principi sono di seguito riportati:
Essere strettamente vegetariani;
Indossare una mala di tulasi intorno al collo;
Avere una famiglia dopo avere praticato in fanciullezza la castità;
avere una vita pia;
visitare Pandharpur ogni anno con la propria famiglia ed amici;
vivere in comunità composte da persone di ogni casta e credo, cantare bhajans e canzoni scritti da santi.
La mistica indiana nacque a Deshastha da una famiglia bramina ed era la sorella minore di Dnyaneshwar, il primo santo Varkari. Muktabai scrisse 41 componimenti (Abhang) durante la sua vita. "Tati ughada dnaneshwara" è uno dei suoi principali lavori e rappresenta una conversazione con il santo fratello Dnyaneshwar. Tale componimento è da considerare una pietra miliare nella letteratura Marathi.
Muktabai era l’ultima di 4 figli di Vitthal Govind Kulkarni e Rukmini, una coppia molto religiosa proveniente da Apegaon nei pressi di Paithan sulle rive del fiume Godavari. Il padre aveva studiato i Veda e fatto numerosi pellegrinaggi in giovane età.
Ricevuto il permesso della moglie Rukmini, Vitthal si diresse a Kashi (Varanasi in Uttar Pradesh, India) dove incontrò Ramananda e richiese di essere iniziato alla via sanniasi, mentendo in merito al suo essere sposato. Ma Ramananda scoprì la sua bugia e gli ordinò di tornare dalla sua famiglia. A seguito di tale accaduto la coppia fu espulsa dalla casta bramina. Nacquero 4 figli: Nivrutti nel 1273, Dnyandev (Maauli Dnyaneshwar) nel 1275, Sopan nel 1277 e Mukta nel 1279.
I genitori fecero un pellegrinaggio con i loro figli a Tryambakeshwar, vicno a Nashik, dove il primo figlio Nivrutti (che al tempo aveva 10 anni) fu iniziato alla tradizione Nath da Gahininath. Anche il nonno paterno era stato iniziato al culto Nath da Gorakh Nath.
Narra la leggenda che successivamente i genitori posero fine alla loro vita gettandosi nel punto di confluenza di Gange, Yamuna e Saraswati (fiume oggi estinto), sperando che i loro figli sarebbero stati accettati dalla società anche dopo la loro morte.
I bambini, orfani, crebbero vivendo di elemosina. Essi cercarono aiuto nella comunità bramina di Paithan ma all’inizio furono allontanati. Essi argomentarono che secondo il "Shuddhi Patra" i bambini erano purificati fino a che avessero osservato il celibato. I Bramini furono impressionati e riconobbero nei bambini virtù, intelligenza, saggezza e gentilezza. Dnyaneshwar divenne allievo del fratello Nivruttinath con i più giovani Sopan e Mukta che ai tempi aveva 8 anni. Egli apprese e dominò la filosofia e varie tecniche di Kundalini yoga.
Nivrutti è considerato un’ incarnazione di Shiva, Jnanadev di Krishna, Sopan di Brahma e Mukta Bai di Saraswati o di Sakti.
Dnyaneshwar raggiunse il Samadhi molto giovane e successivamente Nivrutti e Mukta iniziarono un pellegrinaggio lungo il fiume Tapi. Sfortunatamente, dopo essere stai colpiti da un temporale, Mukta scivolò nel fiume e Nivrutti si mise in salvo a Tryambakeshwar.
Mukta Bai rappresentava tutta la saggezza e l’illuminazione della dea Saraswati. Nonostante avessero perso i genitori da piccoli, Muktabai riuscì a mantenere unita la sua famiglia. Nella sua saggezza, sosteneva che un vero Yogi non perdeva mai il controllo rimanendo distaccato da quello che gli succeedeva intorno.
Nelle sue poesie permeate di profonda spiritualità, spiega che piuttosto che comunicare con il mondo esterno per un’unione sociale, è più importante la connessione con il proprio vero sé. L’amore, l’ego, l’odio e la rabbia sono tutti temporanei stati della mente (citta vritti). Alla fine è chidakasha il solo stato di consapevolezza che unisce all’uno. Durante la pratica yogica dell’auto purificazione, uno deve superare le sofferenze inferte dagli altri per liberarsi dalle impurità e di fronte ai torti inflitti dagli altri Mukta Bai consiglia di vederli come una grazia divina e di usarli come mezzi di salvezza. Ella rivela i segreti del Maha Yoga e di come vivere una vita pia andando oltre le modificazioni mentali in modo da raggiungere l’unione con Dio.
Muktabai fu rinomata per la sua modalità di espressione semplice e diretta. Potrebbe essere considerata una delle prime poetesse in lingua Marathi.
Pur giovanissima accettò quale suo discepolo Yogi Changdev (mistico indiano che si dice fosse vissuto 1400 anni).
Sebbene morta all’età di 19 anni, ella visse la vita di un asceta illuminato che mise davanti a tutto la missione di liberare la gente oppressa dalle pratiche ortodosse dei bramini iniziandola alla diretta esperienza di Dio senza intervento di intermediari e dei loro spesso incomprensibili riti. Lei e i suoi fratelli grazie ai loro insegnamenti spirituali e alla loro compassione verso la gente ordinaria, ebbero numerosi seguaci che diedero vita a un movimento vero e proprio di liberazione spirituale (movimento varkari ) devoto a Vishnu nella forma di Vithoba.