SAVITRI RACCONTATA DAI PURANA
La dea Savitri è una manifestazione di Saraswati, la divinità che presiede l’educazione e le arti. Come Savitri, ella è una delle mogli di Brahma. Savitri diventa quindi la divinità legata alla saggezza, alla conoscenza intellettuale, alle arti ed alla creatività. Si ritiene che sia lei ad inspirare la parola sia scritta che parlata. Ella rappresenta il continuo fluire della conoscenza che è la Shakti della creazione. Savitri è anche la dea dell’alba che allontana l’oscurità dell’ignoranza e dona la luce alla lampada dell’eterna conoscenza. In sua assenza caos e confusione prevalgono.
Gayatri, Savitri e Saraswati presiedono il Gayatri mantra che va cantato 3 volte al giorno (alba, mezzogiorno e tramonto).
Ma vediamo cosa ci raccontano i Purana in merito a questa dea:
MATSYA PURANA: “Brahma in seguito creò dalla sua sostanza immacolata, la femmina che è celebrata con i nomi di Satarupa, Savitri, Sarasvati, Gayatri and Brahmani”.
VARAHA PURANA: Saraswathi è invocata come Gayatri, Saraswati, Mahesvari (uno dei nomi di Parvati) ed anche Savitri e pregata regolarmente una volta all’anno come dea della conoscenza. Savitri e Gayatri rappresentano l’energia primordiale (Shakti) di Brahma. Il veicolo di Gayatri è un cigno simbolo del sattwa guna e della purezza. Le sue piume non si bagnano a contatto con l’acqua e rappresenta quindi il distacco. Esso è simbolo di viveka (discernimento). Il veicolo di Savitri è, invece, il loto che rappresenta gioia ed illuminazione. Savitri ha 5 volti di cui i primi 3 sono Shiva, Vishnu e Brahman, la trimurti maschile. Le 10 braccia rappresentano i sensi del corpo che ne permettono il funzionamento. Le cinque teste simbolizzano anche i 5 elemento oppure i 5 koshas o strati che avvolgono al nostra vera natura interiore (il vero Sé). Le sue dieci braccia impugnano le 10 armi di Vishnu che simbolizzano le sue dieci incarnazioni. Rappresenta la madre ed in qualche modo il compimento di Lakshmi, Parvati e Saraswati. I suoi 10 occhi guardano nelle 8 direzioni oltre che verso il cielo e la terra. Ella rappresenta l’unità di passato, presente e futuro.
Shiva Purana: la moglie di Brahma è Saraswati, ma egli aveva altre due mogli: Savitri e Gayatri. Brahma originariamente aveva una sola testa. Da una parte del suo corpo egli creò la donna Shatarupa, che poteva assumente 100 forme tra cui Savitri, Brahmi, Saraswati, Gayatri e Sandhya. Brahma si innamorò di lei e non poteva evitare di guardarla. Shatarupa era timida e cercava di evitare il suo sguardo muovendosi velocemente in tutte le direzioni. Visto che lei si muoveva a destra, sinistra e dietro di lui, una nuova testa spuntava al dio per ogni direzione. Savitri andò nella direzione dei cieli e spuntò anche una quinta testa. Le cinque teste di Brahma rappresentavano i suoi principali attributi. Shiva giustamente indignato dal comportamento di Brahma, incaricò suo figlio Veirava di tagliare a Brahma la quinta testa. Ma la vendetta non era ancora completa. Di li a poco, Brahma fu sprofondato insieme con la sua dimora il Brahma-Loka in fondo agli abissi.
SKANDA PURANA: in questo Purana, Savitri (o Sarasvati) e Gayatri sono due figure diverse e la loro storia viene narrata da Shiva a Parvati: “Ascolta o dea e ti racconterò come Savitri abbandonò Brahma che successivamente sposò Gayatri”. Brahma e Savitri si dovevano sposare in occasione di un sacrificio a Pushkar. Quando fu tutto pronto per compiere il sacrificio (yajna), Savitri fu trattenuta da alcune incombenze (vestiti, trucco, ecc…) e non arrivò in orario. Il celebrante a quel punto disse: “Savitri è impegnata e non verrà”. Gli dei presenti non apprezzarono la condotta di Savitri ed andarono a parlare ad Indra. Dopotutto quello era il sacrificio di Brahma e senza una moglie da sposare esso non avrebbe avuto senso. Indra procedette e mentre camminava frettolosamente vide una mungitrice, giovane, bella e sorridente che portava una giara contenente burro. Egli la selezionò e la portò all’assemblea degli dei per lo yajna. Vedendo la bellezza della mungitrice Brahma si rivolse all’assemblea: “O dei e saggi se vi sembra cosa buona, sposerò Gayatri e lei sarà la madre dei veda e porterà purezza su tutti i mondi”. In seguito Brahma si unì a Gayatri, che fu adornata con le vesti nuziali. Proprio mentre Brahma conduceva la nuova moglie al sacrificio, Savitri accompagnata da Lakshmi e Uma e altre divinità entrò nel palazzo del sacrificio. Vedendo Brahma abbracciare la mungitrice e il sacrificio iniziare, Savitri si infuriò e gridò a Brahma: “O Brahma! Tu hai concepito l’intenzione di ripudiarmi? Tu non hai senso di vergogna tu che influenzato dall’amore hai compiuto un’azione così poco irreprensibile? Come posso ora mostrare la mia faccia e, allontanata da mio marito, essere una moglie?”. Brahma rispose: “Il celebrante mi ha informato che il tempo per il sacrificio stava scadendo e che era necessario per la celebrazione che io avessi una moglie ed Indra mi portò Gayatri e Vishnu e Rudra (shiva) me la diedero in moglie. Perdona questa mia unica azione: non avrei mai voluto offenderti!”.
Nel sentire queste parole, Savitri esclamò: “Per i poteri che ho ottenuto grazie alle mie rinunce, possa tu Brahma non essere mai pregato in un tempio o in un luogo sacro ad eccezione di una volta all’anno. E tu Indra, visto che hai condotto a lui la mungitrice, sarai legato in catene dai tuoi nemici in un paese straniero”. Indirizzandosi a Vishnu, Savitri disse: “ Poichè tu hai dato lei in moglie a Brahma, possa tu a seguito della maledizione di Bhirgu, nascere e rinascere tra gli uomini e soffrire l’agonia di avere tua moglie rapita dai tuoi nemici (Rama) e possa tu vagare come un umile custode di bestiame! (Krishna)”. A Rudra (Shiva) ella disse: “A seguito della mia maledizione, possa tu essere private della tua mascolinità”. Ad Agni “possa tu essere un divoratore di tutte le cose (pure e non pure)”. Così parlò e successivamente lasciò l’assemblea. Lakshmi ed Uma l’accompagnarono per un tratto e poi tornarono ai loro consorti. Savitri fu ancora più furiosa nell’essere abbandonata dalle dee e si rivolse a Lakshmi “Poichè tu mi abbandoni, Lakshmi, possa tu non essere mai stabile”. Successivamente rivolse le sue parole contro Uma “Quando Indra ucciderà il brahmino figlio di Tvastri, Nashusha conquisterà il suo regno e cercherà di avere il tuo corpo”. Alla fine pronunciò una maledizione collettiva “Possiate voi tutte dee rimanere sterili e non essere mai gratificae dalla nascita di figli”. Vishnu cercò di placare Savitri che se ne andò furiosa.
Successivamente Gayatri alleggerì le maledizioni: Indra sarebbe stato legato, ma il figlio lo avrebbe liberato, Vishnu (Rama) avrebbe perso la moglie, ma in seguito l’avrebbe ritrovata. Rudra sarebbe stato privato della sua mascolinità, ma non sarebbe stato nè uomo nè donna e universalmente pregato come Linga. Infine nessuna delle dee sarebbe stata privata dei figli.
Vishnu e Lakshmi seguirono Savitri su richiesta di Brahma e la convinsero a tornare. Quando tornò Brahma le chiese cosa dovesse fare di Gayatri. Savitri non riusciva a parlare, ma davanti a tutti Gayatri si gettò ai suoi piedi. Savitri a quel punto disse: “Una moglie dovrebbe obbedire ai desideri ed agli ordini del marito, per questo una moglie che rimprovera il marito che si sta lamentando ed è rissoso lo priva con la sua condotta di anni di vita e quando lei muore potrebbe andare all’inferno. Considerato questo, la moglie virtuosa non rimprovererà il marito. Quindi entrambe saremo legate a Brahma”. Gayatri disse: “Così sia. Obbedirò sempre ai tuoi ordini e riterrò la tua amicizia preziosa per me come la mia stessa vita. Oh dea, degnati di proteggermi”.