GEORGE OHSAWA E LA MACROBIOTICA
A usare per primo il termine "macrobiotica" fu il medico tedesco Dr. Christoph von Hufeland, esperto di idroterapia e fermo sostenitore dell'efficacia delle cure termali. Egli coniò tale termine per descrivere la capacità di prolungare la vita umana attraverso la pratica della Lebenskraft, la forza vitale che struttura l'universo e prende forma nel cibo di cui l'uomo può disporre.
Il vero e proprio padre di tale disciplina fu però senza dubbio Nyoiti Sakurazawa, meglio noto come George Oshawa. Nato appunto come Nyoichi Sakurazawa assunse il nome Georges Ohsawa dopo un soggiorno in Francia dove quando qualcuno gli chiedeva “Comment ça va?” lui rispondeva sempre “Oh ça va!” e da questa frase nacque il nome Oh-sa-wa.
Ohsawa nacque il 18 ottobre 1893 a Kyoto. La sua infanzia fu drammatica. Il paese era divorato da tensioni sociali divenendo sempre più militarizzato. A 16 anni venne colpito da una tubercolosi all’intestino e ai polmoni. Dopo aver provato a curarsi con i medicinali “moderni” che arrivavano da occidente vide che invece che migliorare le condizioni del suo corpo peggioravano. Egli cominciò quindi ad approfondire il concetto di rimedio e fece suo il motto: la cura passa per il cibo.
In questa fase di studio ed analisi si imbattè nell’opera di un medico che prima di lui aveva indagato il tema della cura alimentare ossia Sagen Ishizuka, medico militare e filosofo. Sagen Ishizuka, pubblicò i risultati di un percorso di ricerca finalizzato a strutturare un sistema dietetico che fosse anche terapeutico avendo intuito che i cereali integrali, contenendo l'equilibrio nutrizionale ideale, avrebbero dovuto essere ingredienti fondamentali di una dieta sana basata sul giusto rapporto tra sodio e potassio. Teorizzò anche l'associazione tra cereali e fagioli, verdura, semi e piccole quantità di pesce o carne bianca, a seconda del clima e del ritmo delle stagioni. A Tokyo fondò una clinica libera e divenne famoso come "Dr. Daikon" o "Dr. minestra di miso". Lui stesso di salute cagionevole, si automedicò con il cibo e curò migliaia di persone dalla tubercolosi.
Il pensiero di tale medico filosofo ebbe forti ripercussioni su George Oshawa, che dal 1930 al 1936 (periodo in cui visse a Parigi insieme a sua moglie) iniziò a tenere seminari sui principi della macrobiotica, ma in Francia non trovò grande consenso. Decise così di iniziare a viaggiare e fu negli Stati Uniti che il suo libro più famoso “Zen Macrobiotics” riscosse il maggiore successo.
Lo stesso Ohsawa grazie all’applicazione di quanto studiato a vent’anni recuperò la salute e decise di dedicare la sua vita alla divulgazione di tale metodo (macrobiotica).
Ohsawa fu il primo esperto in Agopuntura dell’epoca. Creò un’associazione culturale per l’unificazione delle Culture dell’est e dell’ovest e, parallelamente, studiò alla Sorbona la storia e la filosofia europea e, all’Istituto Pasteur, biologia, fisiologia, psicologia, chimica e biochimica.
Nel 1956 Ohsawa, in viaggio in Germania con sua moglie Lima, visitando la Foresta Nera si fermò qualche giorno a Belchem nella locanda Sonnenhof, gestita dalla famiglia Finsterlin, nella quale tutti erano membri del movimento antroposofico tedesco. Durante la cena Ohsawa vide una fotografia di Rudolf Steiner appesa al muro del locale e si informò su chi fosse. Finsterlin spiegò che Steiner era morto da tanti anni e che il suo lavoro veniva continuato dalla Società Antroposofica, a Dornach in Svizzera. Così Ohsawa si fece portare a Dornach, per visitare il Goetheanum architettato da Steiner stesso, e ne rimane davvero meravigliato. Ritornati nella “Locanda del Sole” Ohsawa pronunciò un discorso di ringraziamento: “Finora non avevo mai creduto che in Europa vi fosse una vera vita spirituale. Ma adesso, con mia grande sorpresa, scopro che lo Spirito esiste davvero anche in Europa. Ciò esige da me una profonda riconsiderazione di molte cose ed una variazione dei miei piani”. Le strade della macrobiotica e della scuola steineriana, dell’oriente e dell’occidente, in questo modo, incontrarono.
Qualche anno più tardi, nel 1960, Ohsawa pubblicò in inglese il suo testo più popolare: Lo Zen Macrobiotico.
I principi e le intuizioni di base di Ohsawa erano in armonia con le ricerche e gli studi sull’alimentazione in campo antroposofico. La tesi delle due Scuole è che, quando gli alimenti vengono completamente disintegrati smaterializzandosi nell’apparato digerente, le “forze universali” (presenti nell’aria, nell’acqua, nella luce, nella terra) che essi hanno precedentemente accumulato nella loro compagine materiale vengono liberate agendo nel corpo umano. Alimentarsi è dunque, soprattutto, sia comprendere quali forze vivono nel cibo che ingeriamo e quale utilizzo vogliamo fare di tali forze, sia prevedere quali sono gli effetti che desideriamo conseguire mangiando questo o quell’alimento.
Il metodo di Ohsawa consisteva nello studio del cd. Principio Unico, ordine dell’universo Yin e Yang.
Storicamente la nascita dello Yin e dello Yang risale a circa 6000 anni fa, nel momento in cui leggendario imperatore Fu-Hi, capo filosofo di un popolo nomade primitivo, s’installò nella Cina centrale. I termini Ying e Yang non rappresentano dei fenomeni, ne sono attribuiti delle cose. Essi mostrano piuttosto delle tendenze relative confrontare tra loro dinamicamente, perché vengano perciò comprese globalmente.
Questi sono i 12 teoremi del Principio Unico che regge il mondo della relatività:
Yin-yang sono due poli che entrano in gioco quando l’espansione infinita si manifesta al punto di biforcazione.
Ying-yang sono continuamente prodotti dall’espansione trascendente.
Yin è una energia centrifuga, yang è centripeta. Yin e yang producono l’energia.
Yin attira yang e yang attira yin.
Yin e yang, combinati in proporzione variabile, producono tutti i fenomeni.
Tutti i fenomeni sono effimeri, sono costituzioni infinitamente complesse e costantemente in ricambio delle componenti yin e yang. Ogni cosa è senza riposo.
Nulla è totalmente yin, né totalmente yang, perfino nel fenomeno apparentemente più semplice. Ogni cosa contiene la polarità a tutti gli stadi della sua composizione.
Nulla è neutro. Yin o yang, in qualunque caso, sono in eccesso.
La forza d’attrazione è proporzionata alla differenza delle componenti yin e yang.
Yin respinge yin e yang respinge yang. La repulsione o l’attrazione sono inversamente proporzionali alla differenza delle forze yin e yang.
Nel tempo e nello spazio, yin produce yang e yang produce yin.
Ogni corpo fisico è yang al centro e yin in superficie.
Ohsawa prevedeva tre possibili guarigioni:
La guarigione sintomatica. Eliminazione del dolore e del male con mezzi fisici e chimici più o meno violenti. E’ la medicina empirica e palliativa del giudizio meccanico. La causa della malattia non viene eliminata.
La guarigione biologica. La salute si ristabilisce secondo le condizioni di salute enumerate. Il malato ha imparato a controllare la sua sete da sé. Comincia a intravedere la causa ultima della malattia. Questa padronanza si può acquistare in 3 anni.
La guarigione dell’essere. Grazie una tecnica educativa, biologica, fisiologica e logica che permette al malato di trovare da solo la costruzione concezione della vita e del mondo. La causa della malattia è definitivamente eliminata, come pure ogni malattia futura e ogni infelicità. E’ la guarigione macrobiotica e creativa. Questa guarigione può essere acquistata intellettualmente in un’ora e si realizza in 10 anni. Ognuno può dunque scegliere la guarigione secondo il suo grado di comprensione, ma è per coloro che cercano ad ogni costo la terza guarigione, che Ohsawa diffonde la macrobiotica.
L'alimentazione macrobiotica si basa sul concetto di alternanza tra le forze vitali Yin e Yang e pone le proprie radici nella piena unione fra uomo e natura, che si realizza mediante l'adozione di uno stile di vita in armonia con le leggi naturali. E' una dieta che può essere considerata “filosofica" richiedendo uno studio, ascolto e comprensione di se stessi. La macrobiotica teorizzata da George Oshawa è una scelta che, come afferma Sauro Ricci, cuoco macrobiotico ed antropologo: "oltre a mirare al benessere di se stessi, con un grande respiro mira anche al benessere del pianeta, quindi è una forma di ecologia che si pratica quotidianamente, portando in cucina quella consapevolezza che recupera le nostre radici ambientali e cosmologiche. Movimento quest’ultimo che, come spesso abbiamo ricordato, rimette l’uomo in mezzo alla natura, facendolo custode e garante della Terra, e del suo destino su di essa".
L’alimentazione, secondo tale approccio, permette di completare un quadro più ampio donando un importante contributo al raggiungimento dell’equilibrio tra le due forze energetiche. Si ritiene infatti che la maggior parte dei piccoli e grandi problemi di salute siano dovuti a sbalzi eccessivi da un estremo energetico all’altro: ad esempio quando mangiamo un eccesso di cibi Yang – come ad esempio carne, uova, formaggi, ecc. – il corpo per bilanciare questa richiesta scatena un bisogno opposto di cibi Yin – zucchero, spezie, condimenti, caffè, alcool. Paradossalmente però questa sorta di compensazione che si viene a creare porta a risultati che si discostano completamente dall’equilibrio tra Yin e Yang che la Macrobiotica ricerca. L’effetto finale di questo squilibrio sarà un’espansione verso l’esterno del corpo (effetto Yin), ossia il sovrappeso, con una contrazione all’interno (effetto Yang) che porta a tensioni, rigidità muscolari e articolari, problemi circolatori.
Per raggiungere il vero equilibrio, quindi, la cultura macrobiotica suggerisce la giusta combinazione tra cereali integrali, verdure e legumi.
Di conseguenza, la dieta macrobiotica prevede:
50 – 60% di cereali integrali e derivati
25% di verdure (possibilmente locali)
15% di legumi e vegetali marini
10% Zuppe
A livello nutrizionale, quello che si nota è che nei pasti il rapporto tra carboidrati complessi e proteine è sempre di 7:1, grazie soprattutto all’utilizzo quasi totale del grano integrale.
George Oshawa era solito elencare, prioritariamente davanti ad ogni altra considerazione, sette indicatori di salute e felicità. Ohsawa infatti invitava i suoi allievi, prima di avviarsi alla macrobiotica, a fare un auto consulto dal quale potesse risultare la presenza o meno dei sette indicatori.
Prima Condizione: Nessuna Stanchezza. Se si è in buona salute non mostreremo stanchezza e, anzi, affronteremo le difficoltà le une dopo le altre con lo stesso brio di un cane che insegue un coniglio. La stanchezza per Ohsawa è un sintomo di cagionevole salute fisica e mentale.
Buon appetito. Il buon appetito non è quello della voracità, dell’eccesso di cibo, ma è il piacere di assumere qualsiasi alimento naturale con la più grande gratitudine verso la vita. Chi ha buon appetito mangia alimenti di buona qualità, naturali. Il buon appetito è anche sessuale. Se un uomo o una donna non provano piacere dall’appetito sessuale, non sono in buona salute.
Sonno profondo. “Se parlate dormendo o se avete dei sogni, significa che il vostro sonno non è buono” (dal libro Lo Zen Macrobiotico). Secondo Ohsawa sarebbero sufficienti, per una persona sana e felice, dalle 4 alle 6 ore di sonno.
Buona memoria. Per Ohsawa la memoria è il fattore più importante per la nostra vita.
Buon umore. Un uomo o una donna di buon umore affrontano con serenità e gratitudine gli alti e bassi della vita. Autocritica.
Rapidità di giudizio e di esecuzione. Ecco a proposito le parole di Ohsawa: “Un uomo in buona salute deve avere la facoltà di pensare, di giudicare e di agire correttamente con rapidità ed eleganza. La rapidità è l’espressione della libertà. Gli uomini che sono pronti e precisi, come quelli che sono preparati a rispondere a qualsiasi chiamata o sfida, sono in buona salute”.
Settima condizione: Giustizia. Ecco i criteri per fare l’autoanalisi su questa condizione:
Non mentire mai per proteggere se stessi;
Essere precisi;
Amare tutto il mondo;
Cercare sempre le difficoltà, trovarle, combatterle, risolverle e conquistarle con tutta la propria forza;
Essere sempre più felici, distribuire la luce e la felicità nel mondo intero;
Non avere mai dubbi, tramutare l’infelicità in felicità.
Il lavoro di Ohsawa fu successivamente portato avanti da Michio Kushi, che per molti versi rese più comprensibili gli esiti delle ricerche avviate da Oshawa stesso.