LA SIGNATUR RERUM DI PARACELSO
La dottrina denominata Signatura Rerum, ovvero “firma delle cose“, si basa sulla convinzione che tutto quanto presente in natura sia ad uso e consumo dell’uomo e per questo motivo Dio per aiutare l’uomo a riconoscere facilmente cosa usare e per cosa usarlo, lasciò una firma, un segno su ogni cosa, facilmente riconoscibile e di immediata riconducibilità all’organo del corpo umano.
Già nell’antica Cina furono riconosciute queste “firme” ed infatti dal colore e dal sapore delle piante i cinesi potevano identificare l’organo che le stesse andavano a curare, ed in particolare:
• Giallo e dolce = milza
• Rosso e amaro = cuore
• Verde e acido = fegato
• Nero e salato = polmoni
Anche il filosofo greco Plotino, padre del neoplatonismo, sosteneva: “ogni essere che si trova nell’universo, secondo la sua natura e costituzione, contribuisce alla formazione dell’universo stesso, col suo agire e con il suo patire, nella stessa maniera in cui ciascuna parte del singolo animale, in ragione della sua naturale costituzione, coopera con l’organismo nel suo intero, rendendo quel servizio che compete al suo ruolo e alla sua funzione. Ogni parte, inoltre, dà del suo e riceve dalle altre, per quanto la sua natura recettiva lo consenta”.
Questa filosofia era adottata da guaritori, erboristi e maghi e per ogni pianta, frutto e radice veniva rinvenuta una sua specifica funzione anche sulla base di dove la pianta cresceva(ad esempio le piante acquatiche vanno a curare patologie “bagnate” come il raffreddore, mentre le piante di palude sono legate più alle mucose, sia dell’apparato riproduttivo che di quello respiratorio).
Allusioni alla segnatura erano presenti in alcuni scritti di Ippocrate e Galeno, ma con Paracelso, che sosteneva che il medico non doveva assolutamente trascurare la “forma dei semplici” (termine con cui s’indicavano, in quei tempi, le piante), che questa tecnica prese la forma di una teoria medica.
Infatti la dottrina della “Firma delle Cose” fu resa popolare in tempi moderni dal medico, alchimista e filosofo svizzero Paracelso (1493-1541), considerato dagli studiosi il padre della chimica moderna. Paracelso notò come le qualità delle piante si riflettono spesso nel loro aspetto.
La dottrina ritornò alla luce nel 1600, dopo che Jakob Böhme (1575-1624), un mastro calzolaio della piccola città di Görlitz, in Germania, iniziò a scrivere sull’argomento. A 25 anni, ebbe una visione mistica sublime, dove vide il vero rapporto tra l’uomo e il suo Creatore, quell’uomo è sia il Creatore che il Creato.
William Cole (“College of Physicians in London”) così scriveva dell’acqua distillata di biancospino: «(…) si è scoperto che bagnando delle compresse di garza in detta acqua e applicandole nei punti in cui sono penetrate delle spine, queste fuoriescono; si può affermare chela spina dà il rimedio alla sua stessa puntura». In questo caso la segnatura è proprio nella spina.
Una pianta con parti somiglianti ad organi umani, apparati o funzioni è utile per curare o sostenere quegli organi, apparati o funzioni. Anche alla base dell’Omeopatia, tratteggiato da Samuel Hahneman, descrive chiaramente la legge dei simili (similia similibus curantur) e su riflessioni simili si è basato anche E.Bach sperimentando e poi utilizzando con successo i suoi famosi “fiori terapeutici”che si basano proprio sulle loro ben precise signature.
La carota: affettata per traverso assomiglia molto all’occhio umano. Pupilla, iride e linee a raggiera sono evidenti. La scienza ci insegna che le carote contengono Betacarotene, una vitamina oleosolubile, vero toccasana per la vista e la diminuzione della visione notturna è causata dalla sua carenza. Importante è poi la presenza di Luteina (Carotenoide) che ove carente può determinare un danneggiamento della retina sensibile alla luce può danneggiarsi. Supplementi di Luteina possono supportare e nutrire il pigmento maculare.
Il pomodoro: affettando un pomodoro a metà si notano 4 cavità, il suo colore è rosso e ricorda quindi molto da vicino il cuore umano. I pomodori sono ricchi di Licopene, carotenoide e potente antiossidante, spazzino di radicali liberi che aiuta nella prevenzione dei tumori, protegge dagli effetti nocivi dei raggi UV e favorisce la funzione circolatoria.
L’uva: i nostri polmoni sono costituiti da cunicoli sempre più piccoli di vie aeree che vanno infine a formare gli alveoli polmonari. Queste strutture, che assomigliano a grappoli d’uva, permettono il passaggio dell’ossigeno dai polmoni al flusso sanguigno. Una dieta ricca di frutta fresca, come l’uva, ha dimostrato di ridurre il rischio di cancro polmonare ed enfisema. I semi dell’uva contengono anche una sostanza chimica chiamata proanthocyanidine, che sembra ridurre la gravità dell’asma scatenato da allergia.
La noce: assomiglia a un encefalo in miniatura, con un emisfero destro e un emisfero sinistro, 2 cerebri in alto e 2 cervelletti in basso. Persino le rughe o pieghe della superficie richiamano la neo-corteccia. Le noci sono costituite da circa il 20% di proteine e contengono acidi grassi omega -6 (acido linoleico) e omega-3 (acido α-linoleico); vitamina E e vitamina B6 le rendono un’ottima fonte di nutrimento per il sistema nervoso . Il cervello è costituito per più del 60% da grassi strutturali, che devono essere in primo luogo omega-3 utili per far funzionare correttamente le membrane cellulari. Le noci possono anche aiutare a correggere i livelli di serotonina, importante neurotrasmettitore che influenza umore e appetito. Un’ulteriore peculiarità è rappresentata dalla loro capacità di alleviare disturbi come insonnia, depressione, e altri comportamenti compulsivi (comunemente trattati con farmaci antidepressivi ), senza pericolo di incorrere in effetti indesiderati. La loro azione anticolesterolemica, per riduzione de i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), apporta un incisivo beneficio alla circolazione cerebrale.
I fagioli: aiutano a mantenere sana la funzione renale e, se consumati correttamente, sono alimenti ricchi di proteine nobili che donano energia e vitalità. Osservandoli bene hanno esattamente la forma del rene, con tanto di bacinetto e surrenali.
Il sedano: il sedano, il bok choy, il rabarbaro e altre piante assomigliano proprio alle ossa. Questi alimenti sono specificamente diretti a rafforzare le ossa. Le ossa sono costituite da sodio, calcio e Silicio. Se nella alimentazione non vi sono questi minerali a sufficenza, il corpo li estrae dalle ossa, indebolendole. Questi alimenti vanno a nutrire la struttura ossea e quindi scheletrica.
Avocado e Pere: sono mirati alla funzione e alla salute dell’utero e della cervice della donna ed hanno proprio l’aspetto di questi organi. Alcune ricerche mostrano che se una donna mangia un avocado alla settimana, riequilibra gli ormoni, riduce il peso eccessivo dopo la gravidanza e previene le degenerazioni della cervice uterina. Una curiosità: per far crescere un frutto di avocado (da fiore e a frutto) occorrono esattamente 9 mesi!
I fichi: sono pieni di semini (che ricordano gli spermatozoi) e quando crescono pendono dal ramo a coppie come i testicoli. Migliorano la qualità dello sperma maschile, aumentando i numero degli spermatozoi e rinforzandoli; contrastano così la sterilità maschile. Il fico ricorda, osservandolo bene, anche l’interno dell’intestino tenue con i suoi villi intestinali per cui i fichi sono utili anche come blandi lassativi. Molti autori affermano che sono indicati anche per i disturbi dell’utero.
Le patate dolci: assomigliano al pancreas e di fatto possono agevolare l’equilibrio dell’indice glicemico, anche nei diabetici. La batata o patata americana viene usata dalle popolazioni giapponesi per curare anemia, ipertensione e soprattutto il diabete.
Il Topinambour: ricorda una uomo grassoccio, con ritenzione idrica, anche tastandolo con le dita sembra ricchissimo di acqua; infatti, grazie a un altissimo contenuto di Inulina, una particolare fibra altamente solubile in grado di riequilibrare la flora intestinale, è il migliore alleato alimentare per il controllo del diabete e per tutti coloro che desiderano abbassare la glicemia naturalmente. Se consumato senza condimenti pesanti, è ideale nelle diete dimagranti nonchè per contrastare la ritenzione idrica.
Le olive: sostengono la salute delle ovaie, oltre alle molte funzioni delle ghiandole linfatiche. Approfondimenti clinici hanno inoltre dimostrato che il particolare rapporto fra gli acidi grassi saturi, monoinsaturi e polinsaturi che caratterizzano la composizione dell’olio dell’oliva e la naturale presenza di tocoferoli e polifenoli, fanno sì che esso possegga una serie di preziose proprietà, quali un’azione ritardante l’invecchiamento cellulare, un azione preventiva nei confronti della formazione di calcoli biliari, un effetto antitrombico ed ipocolesterolimizzante.
Pompelmi, arance e altri agrumi: assomigliano alla ghiandola mammaria, ed effettivamente aiutano la salute delle mammelle e l’afflusso e il deflusso della linfa dalle ghiandole mammarie. Inoltre, essendo ricchissimi di vitamina C hanno benefici effetti sulla cellulite perché rinforzano i vasi sanguigni e migliorano la circolazione.
Le cipolle: assomigliano alle cellule del corpo. Si può notare il nucleo e gli strati di citoplasma. Le cipolle aiutano, in un certo senso, a ripulire i materiali di scarto da tutte le cellule del corpo, stimolano anche la lacrimazione che pulisce gli strati epiteliali degli occhi, contengono Metionina, aminoacido purificatore delle cellule epatiche. La cipolla è utile come ottima prevenzione antitumorale.
Banane, cetrioli, zucchine e vegetali simili: la Banana è simbolicamente legata alla forza dell’organo sessuale maschile. Con sole 100 calorie circa, la banana contiene saccarosio, fruttosio e glucosio, che forniscono un immediato rifornimento d’energia. Il triptofano contenuto nella banana, è un aminoacido essenziale responsabile per la produzione di serotonina. La serotonina è un ormone che riduce lo stress e migliora il tono dell’umore.
L’arachide: giova ai testicoli e alla libido sessuale. Oltre alla vitamina E ed all’Inositolo ed allo Zinco in esse contenuti, che favoriscono la fertilità, molte persone non si rendono conto che l’Argentine, componente del Viagra, viene dall’arachide. Se snoccioli un’arachide ed apri il seme in due, all’estremità troverai un simbolo piccolissimo: un coniglietto che simboleggia la fertilità, la fecondità e l’abbondanza, anche se tradizionalmente sono state inserite tra la frutta secca in realtà si tratta di un legume (Arachis Hypogea) che in greco significa “sottoterra”. D’origine americana l’arachide ha una ricchezza di proteine vegetali e grassi con molti sali come fosforo (importante per la molecola base dell’energia ATP (adenosintrifosfato).
Il cavolo ed il cavolfiore: sono ricchissimi di composti isotiocianati aventi proprietà antitumorali. Il meccanismo d’azione pare essere legato alla capacità di rimuovere scorie tossiche presenti all’interno dell’organismo e potenzialmente cancerogene.
Il Pistacchio: guardando bene la sua forma, consistenza ed il colore ricorda veramente un calcolo biliare di colesterolo. Alcuni ricercatori americani invitano a consumarne 30 grammi al giorno e 5 volte alla settimana in quanto possono aumentare il livello del colesterolo HDL (quello cosiddetto buono). Il pistacchio ha inoltre la capacità di tenere sotto controllo la pressione e prevenire l’ipertensione. Ricco di antiossidanti come la luteina e betacarotene che evitano che le pareti dei vasi sanguigni si ricoprano di colesterolo. Per meglio comprendere la capacità del pistacchio di spaccare questi depositi di colesterolo bisogna risalire alla “signatura” della pianta che lo produce. La Pistacia Terebinthus è un arbusto particolarmente forte che non soffre né caldo né vento né siccità né altre intemperie e le sue radici sono in grado di spaccare rocce e sassi (in Sicilia la Pistacia è anche chiamata “spaccasassi”) per aprirsi una via di crescita anche nei terreni più difficili. Si capisce ora come possa agire sulle concrezioni di grassi nelle arterie.
Il Fungo: tagliare un fungo a metà e somiglierà ad un orecchio umano. E’ stato scoperto che i funghi migliorano l’udito, essendo essi uno dei pochi alimenti che contengono vitamina D. Questa particolare vitamina è importante per la salute delle ossa, anche per quelle piccole che trasmettono il suono al cervello.
Lo zenzero: la radice del gingerino (zenzero) spesso somiglia ad uno stomaco. E’ interessante dunque notare che uno dei suoi più grandi benefici sia quello di aiutare la digestione. I cinesi la utilizzarono per oltre 2.000 anni per calmare lo stomaco e curare la nausea, mentre è anche un rimedio popolare per la cinetosi.