IL SUFISMO RIORIENTATO DI MEHER BABA
Meher Baba (25 febbraio 1894 - 31 gennaio 1969), ossia Merwan Sheriar Irani, nacque a Pune, in India, da genitori zoroastriani. Il suo processo spirituale di trasformazione fu dovuto al suo incontro con Hazrat Babajanse (morta a un’età fra i 130 e i 140 anni), un'anziana santa islamica, considerata una dei cinque Maestri Perfetti dell'epoca. Successivamente entrò in contatto con quelli che lui chiamò gli altri quattro Maestri Perfetti e prima di iniziare il suo lavoro pubblico, completò la sua formazione spirituale con Upasni Maharaj, uno di questi cinque Maestri.
Meher Baba presenta con riverenza Zarathushtra come il primo avatar, ma il suo insegnamento è eclettico e considera incarnazioni divine anche Rama, Krishna, Buddha, Gesù Cristo e Muhammad, proponendo nello stesso tempo un accostamento originale allo zoroastrismo e un “sufismo ri-orientato”.
Nel 1921 cominciò a radunare i suoi primi discepoli, che gli diedero il nome di Meher Baba, ossia «Padre Compassionevole». Egli fondò in seguito Meherabad, una piccola comunità vicino ad Ahmednagar, a nordest di Pune. In questo luogo erano presenti una scuola concentrata sulla spiritualità, un dispensario ed un ospedale con alloggio e pasti per i poveri completamente gratuiti in cui non si faceva nessuna distinzione di casta ed in cui si viveva in un'atmosfera di fratellanza.
Negli anni trenta, Meher Baba viaggiò in diverse parti del mondo e si recò negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia, in Italia (Santa Margherita Ligure, Portofino, Assisi, Firenze, Venezia, Roma), in Svizzera ed in Spagna. Visitò anche l'Egitto e la Cina e in seguito l'Australia. Negli anni quaranta cominciò a dedicare sempre più tempo a coloro che chiamava «mast», ossia persone che perdevano contatto con il mondo a causa della loro esperienza spirituale interiore. Per questo lavoro viaggiò da un capo all'altro del subcontinente indiano.
Meher Baba trascorse lunghi periodi in solitudine, durante i quali spesso digiunava. Viaggiava molto, tenendo incontri pubblici e impegnandosi in opere di beneficenza a favore di lebbrosi, poveri e malati di mente. Nel 1931, fece la prima di molte visite in Occidente, attirando molti seguaci. A partire dal 1949, in un periodo enigmatico e ancora in gran parte inspiegabile che chiamò "Nuova Vita" con pochi discepoli prescelti, viaggiò in incognito attraverso l'India. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Meherazad, in ritiro quasi completo, interrotto solo raramente da programmi pubblici (darshan) come il "Raduno Est-Ovest" del 1962 e il Darshan di Pune nel 1965.
Il 10 febbraio 1954, iniziò a sostenere di essere un Avatar, Dio in forma umana.
Meher Baba visse in silenzio dal 10 luglio 1925 fino alla fine della sua vita. Comunicava per mezzo di una tavola dell'alfabeto o con gesti delle mani. Inoltre dopo essere rimasto ferito in due gravi incidenti automobilistici (uno negli Stati Uniti nel 1952 e uno in India nel 1956), ebbe molti problemi di deambulazione.
Nonostante i problemi di salute, continuò quella che chiamò la sua "Opera Universale", che includeva il digiuno e l'isolamento, finché non lasciò il suo corpo.
Meher Baba diede numerosi insegnamenti sulla causa e lo scopo della vita, inclusi la reincarnazione e il fatto che il mondo fenomenico fosse un'illusione. Insegnò che l'universo era l'immaginazione, che Dio solo esisteva realmente e che ogni anima era Dio che passava attraverso l'immaginazione per realizzare individualmente la propria divinità. Diede molti consigli pratici per l'aspirante che desiderava raggiungere l'autorealizzazione e sfuggire alla ruota delle nascite e delle morti. Insegnò il concetto di Avatar.
I suoi insegnamenti più importanti sono riportati nei suoi libri principali ossia "Discorsi" e "Dio parla". La sua influenza sugli artisti della cultura pop è ben consolidata e anche l'introduzione di espressioni comuni come "Do not Worry, Be Happy". A tal proposito pochi sanno che il chitarrista e compositore inglese Pete Townshend (componente dei The Who) trovò tale ispirazione nella figura e nelle opere di Meher Baba (che rimane ostile all’uso di droghe) da dedicargli la canzone “Baba O'Riley” che fu anche colonna sonora del film “Quadrophenia”(1979) e da citarlo come fonte di ispirazione della rock opera Tommy.
Egli dicharerà di non esser venuto per insegnare, ma per risvegliare i suoi seguaci e abituarli a scoprire nel silenzio le “sette uniche realtà”: Dio, l’amore di Dio, l’amore come scopo della vita, la rinuncia all’egoismo, la conoscenza dell’onnipresenza di Dio, la disciplina dei sensi, la calma dell’abbandono al Divino.
A tal proposito pochi sanno che il chitarrista e compositore inglese Pete Townshend (componente dei The Who) trovò tale ispirazione nella figura e nelle opere di Meher Baba da dedicargli la canzone “Baba O'Riley” che fu anche colonna sonora del film “Quadrophenia”(1979) e da citarlo come fonte di ispirazione della rock opera "Tommy".