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Massimo Mannarelli

I PASSI DEL VENERABILE KHAWAYA MOINUDDIN CHISHTI


Chishtī Mu'īn al-Dīn Ḥasan Sijzī (1142-1236), conosciuto più comunemente come Mu'īn al-Dīn Chishtī o Moinuddin Chishti , o riverentemente dai musulmani del subcontinente indiano come Shaykh Mu'īn al-Dīn o Mu'īn al-Dīn o Khwājā Mu'īn al-Dīn, studioso religioso , filosofo persiano. Fu anche predicatore e asceta.

All’inizio del XIII secolo si trasferì in India dove sarebbe nato il famoso ordine Chishtiyya, tariqa (ordine) di rito sunnita che divenne il gruppo spirituale musulmano dominante nell'India medievale e che diede a quest’ultima i più amati e venerati santi musulmani, come Nizamuddin Awliya e Amir Khusrow.

Mu'īn al-Dīn Chishtī non è stato solo "una delle figure più importanti negli annali del misticismo islamico", ma è anche noto per essere stato uno dei primi mistici islamici a consentire formalmente ai suoi seguaci di incorporare "l'uso della musica" come atto devozionale all’interno delle liturgie e degli inni destinati a Dio. Ciò al fine di rendere l’islam più facilmente accessibile ai musulmani non arabi, entrati di recente nella religione o che egli cercava di convertire.

Nato nel 1142 in Sistan , iniziò presto a sviluppare forti tendenze contemplative e mistiche a tal punto da abbandonare ben presto tutto ciò di cui era in possesso iniziando un viaggio alla ricerca della conoscenza e saggezza che caratterizzava il mondo islamico che lo circondava.

Ciò lo portò a visitare a Bukhara e Samarcanda dove poté apprendere presso i più eminenti studiosi della sua epoca. È anche probabile che, durante i suoi viaggi in questa regione, abbia visitato i santuari di Muhammad al-Bukhari ( morto nel 870) e Abu Mansur al-Maturidi ( morto nel 944), figure molto venerate nel mondo islamico.

Mentre viaggiava in Iraq , il giovane Mu'īn al-Dīn incontrò nel distretto di Nishapur il famoso santo sunnita e mistico Ḵhwāja'Uthmān (1200), che lo iniziò nel suo ordine spirituale rimase al suo servizio seguendolo in numerosi viaggi per vent'anni.

Mu'īn al-Dīn continuò poi da solo i suoi viaggi “spirituali”. Fu proprio durante queste sue continue peregrinazioni che incontrò molti dei più noti mistici sunniti dell'epoca, tra cui Abdul-Qadir Gilani (morto nel 1166), Najmuddin Kubra ( morto nel 1221), Najīb al -Dīn'Abd al-Ḳāhir Suhrawardī, Abū Sa'īd Tabrīzī e'Abd al-Waḥid Ghaznawī (tutti nel 1230), destinati a diventare alcuni dei santi più venerati della tradizione islamica e in particolare del sufismo.

Arrivato in India agli inizi del XIII secolo, Mu'īn al-Dīn raggiunse Lahore per meditare presso il santuario tomba del famoso mistico e giurista sunnita Ali Hujwiri ( morto nel 1072), che era venerato dai sunniti del area come il santo patrono di quella città. Poi giunse ad Ajmer, che raggiunse prima della conquista della città da parte dei Ghuridi.

Fu in Ajmer che Mu'īn al-Dīn si sposò in età avanzata e, secondo il cronista del XVII secolo'Abd al-Ḥaqq Dihlawī († 1642), il mistico in realtà prese due mogli, una delle quali era la figlia di un raja hindu locale. Avendo tre figli - Abū Sa'īd, Fakhr al-Dīn e Ḥusām al-Dīn per nome - e una figlia di nome Bībī Jamāl, accadde che solo quest'ultima ereditò le inclinazioni mistiche del padre.

Dopo essersi stabilito ad Ajmer, Mu'īn al-Dīn lavorò per lo sviluppo dell' ordine Chishti e molti resoconti biografici riferiscono i numerosi miracoli compiuti da Dio tramite le mani del santo durante questo periodo.

Fu proprio ad Ajmer che Mu'īn al-Dīn acquistò la reputazione di essere un predicatore e insegnante spirituale carismatico e compassionevole e resoconti biografici della sua vita scritti dopo la sua morte sostengono che egli abbia vissuto molte "meraviglie spirituali ( karāmāt ), come viaggi miracolosi, chiaroveggenza e visioni di angeli”.

Mu'īn al-Dīn Chishtī non fu il creatore o il fondatore dell'ordine mistico dell’ordine Chishti, come spesso viene erroneamente pensato. Al contrario, quello Chishti esisteva già, essendo originariamente una propaggine del vecchio ordine Adhamiyya che tracciava il suo lignaggio spirituale e il nome titolato del primo santo islamico e mistico Ibrahim ibn Adham ( morto nel 782). Così, questo particolare ramo dell'Adhamiyya fu ribattezzato Chishtiyya dopo che il mistico sunnita del X secolo Abū Isḥāq al-Shāmī (morto nel 942) emigrò nel villaggio di Chisht, vicino a Herat intorno al 930, per predicare l'Islam in quella zona . L'ordine si diffuse nel subcontinente indiano , tuttavia, per mano del Mu'īn al-Dīn, dopo che il santo vide in sogno il Profeta Maometto che gli disse di essere il suo "rappresentante" o "inviato" in India .

Secondo varie cronache, il comportamento tollerante e compassionevole di Mu'īn al-Dīn nei confronti della popolazione locale sembra essere stato uno dei principali motivi alla base della conversione all'Islam. Egli avrebbe nominato Bakhtiar Kaki (morto nel 1235) come suo successore spirituale, che lavorò per diffondere il Chishtiyya a Delhi. Inoltre, il figlio di Mu'īn al-Dīn, Fakhr al-Dīn (morto nel 1255), diffuse ulteriormente gli insegnamenti dell'ordine ad Ajmer, mentre un altro dei suoi principali discepoli, Ḥamīd al-Dīn Ṣūfī Nāgawrī (morto nel 1274), predicò a Nagor .

Ad Ajmer ancora oggi la sua tomba è visitata non solo dai musulmani, ma anche da devoti di altre fedi religiose (sikh, induisti, ecc) che ne riconoscono la grande levatura spirituale e la santità.

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