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CHAITANYA MAHAPRABHU E LA DIFFUSIONE DEL MAHA MANTRA

  • Massimo Mannarelli
  • 4 giu 2018
  • Tempo di lettura: 3 min

Chaitanya Mahaprabhu fu il leader spirituale vedico che fondò il Gaudiya Vaishnavismo. Egli era fautore della scuola Vaishnava del Bhakti yoga (che significa devozione amorevole a Dio), basata sul Bhagavata Purana e sulla Bhagavad Gita. Tale scuola considera Chaitanya Mahaprabhu lo stesso Signore Krishna, ma apparso in forma coperta (cd. channa avatar).

Egli è incarnazione di Sri Krishna, sceso in questa era di ipocrisia e discordia (Kaliyuga) nella forma di un Suo perfetto devoto per insegnare al mondo come risvegliare il puro amore per Lui stesso, Sri Krishna, la Suprema Personalità di Dio.

Il Gaudiya Vaishnava acharya Bhaktivinoda Thakura ha scoperto il raro manoscritto di Chaitanya Upanishad degli Atharvaveda (uno dei 4 veda), che rivela l'identità di Chaitanya Mahaprabhu.

Chaitanya significa "forza vivente", Maha significa "Grande" e Prabhu significa "Signore" o “Maestro". Chaitanya a volte è chiamato Gauranga o Gaura a causa della sua carnagione chiara e Nimai per la sua nascita sotto un albero di Neem .

Apparve in India, nella città di Nabadwip, nel Bengala Occidentale, nell’anno 1486 dc. Negli anni della sua gioventù dimostrò subito grande erudizione e profonda conoscenza dei Veda (Scritture Sacre). Dopo la prematura scomparsa della sua giovane prima moglie, Lakshmipriya, si sposò un'altra volta con Vishnupriya. All’età di 24 anni sentiva già forte in se il desiderio di dedicarsi completamente alla diffusione in tutta l’India del suo messaggio e decise di prendere i voti dell’ordine di rinuncia, il sannyasi.

Col nome di Krishna Chaitanya predicò in vari luoghi di pellegrinaggio e si stabilì infine a Jagannatha Puri.

Lasciò questo piano materiale a 48 anni.

Sri Caitanya Mahaprabhu ha lasciato come insegnamento scritto solo 8 versi, conosciuti come Siksastaka, ma i suoi discepoli e loro successori hanno redatto una vastissima letteratura.

Egli ha diffuso il maha mantra divenuto semplice metodo capace di dimostrare che chiunque può fare progressi sul sentiero spirituale e raggiungere la coscienza trascendentale, la coscienza di Krishna, cantando il grande canto della liberazione:

Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare.

Questo Maha-mantra è composto dai nomi del Signore: Hari, Krishna e Rama ed è un’invocazione per ottenere il servizio ai piedi di loto del Signore Supremo, Sri Krishna. E’ una richiesta d’amore trascendentale che si raggiunge attraverso il servizio devozionale, disinteressato e ininterrotto (Bhakti-yoga).

Pronunciando, recitando o cantando questa vibrazione trascendentale, da soli o in gruppo, è possibile allontanare dal cuore tutti i timori e le ansietà e riscoprire la propria vera natura spirituale, fatta di eternità, felicità e conoscenza (satcitananda).

Nella sua permanenza su questa Terra Sri Chaitanya Mahaprabhu sfidò e convertì molti studiosi dei Veda che, per conseguire i loro propri fini, sostenevano che l’aspetto “impersonale” di Dio fosse il preminente. Dimostrò, attraverso una lettura diretta e genuina delle Scritture Sacre che se ogni essere vivente aveva una propria individualità, con peculiari caratteristiche ed era parte infinitesimale del Tutto Supremo, non era possibile che la Fonte, il Tutto da cui ciascuno veniva emanato ed a cui apparteneva, fosse impersonale, cioè senza attributi e qualità!Il Tutto era la Persona Suprema e Assoluta, Causa di tutte le cause e doveva possedere qualità, come bellezza, ricchezza, fama, potenza, saggezza e rinuncia in maniera completa e perfetta attraendo così l’amore di ogni essere!

Egli riconobbe nello Srimad Bhagavatam la Scrittura perfetta, che conduceva alla conoscenza della Personalità Suprema del Signore Krishna. Insegnò che il fine ultimo dell'esistenza era quello di sviluppare prema, puro amore per Dio, e stabilì, sulla base di quanto contenuto nello Srimad Bhagavatam, che la più alta forma di adorazione del Signore fosse quella delle ragazze-pastorelle (gopi) di Vrindavana, manifestata attraverso il loro puro amore per Krishna.

Dal punto di vista filosofico e teologico, Sri Caitanya Mahaprabhu introdusse un importante concetto nello sviluppo della comprensione personale della Verità Assoluta, chiamato acintya-bhedābheda-tattva: Dio è, inconcepibilmente e simultaneamente, Uno e differente dalle Sue energie.

Il Signore Supremo ha tre energie principali, quella interna o spirituale, quelle esterna o materiale e quella marginale, costituita dagli esseri viventi (anime o jiva) che possono stare, in base alla loro coscienza, sotto l’influsso della prima o della seconda energia. Come il sole e il suo splendore, le energie del Signore Supremo sono identiche alla loro origine e nello stesso tempo diverse da Lui. Ne consegue che anche la vibrazione che produce il Suo Santo Nome, Krishna, non è differente da Lui.

Inoltre Sri Caitanya Mahaprabhu è ricordato perché organizzò vittoriosamente uno dei primi movimenti di massa di disobbedienza civile non-violenta della storia indiana per sfidare l'oppressione dei governatori musulmani che impedivano lo svolgimento Sankirtan (canto congregazionale dei santi nomi del Signore) nelle pubbliche strade.

 
 

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