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Massimo Mannarelli

L'ISLAM MISTERIOSO DEGLI ALAWITI


Gli alauiti, o alawiti, ossia i seguaci della alawiyya (arabo ﻋﻠﻮﻴـة ʿalawiyya), altrimenti detti nusayri, sono un gruppo religioso vicino-orientale, diffuso principalmente in Siria. Il termine ʿalawī fu riconosciuto dai francesi quando questi occuparono la regione nel 1920. Anche se storicamente venivano chiamati nuṣayrī, nāmiriyya, o anṣāriyya, essi preferivano usare Il termine ʿalawī per mostrare la loro reverenza ad ʿAlī, cugino e genero del profeta Maometto.

Gli alawiti non devono essere confusi con gli aleviti della Turchia, malgrado il loro nome sia assai simile. Gli aleviti turchi discendono infatti dai Kizilbāsh, una diramazione sciita-sufi fortemente connessa al primo movimento safavide in Persia (XVI secolo), che ha poco in comune con il movimento dei nusayri di cui fanno parte gli alawiti.

L'origine degli alauiti è argomento di discussione. Secondo alcune fonti, essi erano in origine dei nusayri, una setta che troncò i propri legami con gli sciiti duodecimani nel IX secolo. Gli alauiti fanno risalire le loro origini all'undicesimo Imam, al-Ḥasan al-ʿAskarī (m. 873) e al suo pupillo Ibn Nuṣayr (m. 868). Nuṣayr si proclamò bāb o "porta" (rappresentante) dell'11º imam. La setta sembra sia stata organizzata da un seguace di Ibn Nuṣayr noto come al-Khaṣībī, che morì ad Aleppo attorno al 969.

Teologicamente gli alauiti odierni sostengono di essere sciiti duodecimani, ma tradizionalmente sono stati indicati come "estremisti" (ghulāt) e sono considerati al di fuori dell'Islam dalla corrente principale dei musulmani (quella sunnita), a causa della loro quasi deificazione di ʿAlī.

Queste notizie hanno il grande limite di non essere del tutto sicure, dal momento che la religione alauita è una religione esoterica, rivelabile per gradi a pochi iniziati, giudicati in grado di capirla nella sua intima essenza. Nel passato era tanto avversata dal mondo sunnita da incorrere nella proibizione di esprimere il suo credo e per questo gli alauiti nascosero la loro fede ricorrendo allo strumento della taqiyya (mentire nell’interesse dell’islam).

Essi affermano, infatti, di essere dalla parte della verità e che il loro mostrarsi come devoti dell'Islam sunnita o sciita è una specie di vestito puramente esteriore, mentre la sostanza del loro credo resta segreta.

La religione alauita ha molte similitudini con l'Ismailismo. Come gli sciiti ismailiti, gli alauiti credono in un sistema di incarnazione divina, così come in una lettura esoterica del Corano. Contrariamente agli ismailiti, gli alauiti considerano però ʿAlī come una manifestazione (teofania) della divinità, che viene simbolizzata come una sorta di triade divina. Come tale, ʿAlī è il "Significato", Maometto, che ʿAlī creò con la sua luce, è il "Nome" e Salmān il "Cancello".

Il catechismo alauita è espresso nella formula: "Mi rivolgo al Cancello; mi inchino al Nome; adoro il Significato". Gli alauiti credono di essere i veri e migliori musulmani.

La religione alauita, essendo segreta e non accettando gli alauiti convertiti, non ha portato alla pubblicazione dei loro testi sacri. La gran parte degli alauiti conosce ben poco dei contenuti di essi o della sua teologia, che è custodita gelosamente da una ristretta cerchia di iniziati di sesso maschile. All'età di 18 o 20 anni tutti gli uomini alauiti ricevono poche ore di corso di iniziazione, ma da quel momento sta a loro decidere se vogliono o meno diventare studenti di religione, associarsi ad uno Shaykh e cominciare il lungo processo di iniziazione e il corso di studi della religione.

L'ultimo libro dello storico Hanna Batatu ha una breve, ma affidabile sezione sulla dottrina alauita, la teologia ed i dibattiti recenti all'interno della comunità. Molti Shaykh importanti oggi rigettano gran parte della tradizione delineata nel Kitāb al-Majmūʿ. Quanto sincero sia questo rifiuto della bidʿa' (innovazione perniciosa) non v'è alcuna possibilità di sostenerlo, ma esso ha una lunga tradizione all'interno della comunità. I Francesi agli inizi degli anni ’20 cercarono di spingere i principali Shaykh alauiti a dichiarare la religione alauita come una religione distinta e non-musulmana.

La religione alauita sembra basarsi su concetti gnostici e neoplatonici. Secondo la fede alauita, tutte le persone erano in origine delle stelle nel mondo della luce, ma caddero dal firmamento a causa della loro disobbedienza. Il mondo materiale è per loro pieno di pericoli, nemici ed impurità. Il male essenziale di questa esistenza presente può essere evitato con l'aiuto del divino creatore. Ogni alauita ha nella sua anima una parte della luce del divino creatore, a cui si può accedere e che porta alla retta via e alla salvezza. I fedeli alauiti credono che si dovranno trasformare o rinascere sette volte prima di tornare ad avere un posto tra le stelle, dove ʿAlī è il principe. Se meritevoli di biasimo, essi rinascono talvolta come cristiani o giudei, tra i quali rimarranno fino a quando l'espiazione sarà completa. Gli infedeli rinascono direttamente come animali.

A causa della natura altamente sincretistica della religione, gli studiosi hanno sostenuto che l'alauismo sia correlato al Cristianesimo, perché anche gli alauiti hanno una trinità, bevono vino come possibile forma di comunione e riconoscono il Natale. Diverse fonti sostengono che i loro riti comprendono resti dei rituali sacrificali fenici. Alauita è Bashar al-Asad, presidente siriano dal 2000, così come, prima di lui, suo padre Hafiz al-Asad.

Anche se gli alauiti riconoscono i cinque pilastri dell'Islam, essi li considerano doveri simbolici e pochi li seguono, motivo questo perché la massima parte dei musulmani (sunniti) considerano eretici gli alauiti. Ḥāfiẓ al-Asad fece numerosi sforzi per portare i propri correligionari all'interno della corrente principale dell'Islam, compresa la costruzione di moschee nelle principali città alauite. Dei chierici riformatori hanno incoraggiato i seguaci alauiti a pregare regolarmente ed a seguire i principi base dell'Islam. Baššār al-Asad ha imitato il padre nel suo intento di "sunnitizzare" l'Alauismo e gli shaykh alauiti sono incoraggiati a negare la divinità di 'Alī ed a proclamarsi duodecimani.

Oggi gran parte degli alauiti conosce solo i principi dell'Islam sunnita perché vengono loro insegnati nelle lezioni obbligatorie di religione durante la scuola dell'obbligo. I testi scolastici siriani non fanno menzione della parola "alauita" né fanno riferimento alla diversità di credo e di pratica religiosa islamica. L'introduzione del sistema scolastico statale nella regione alauita, durante gli ultimi 50 anni, ha trasformato l'identità religiosa degli alauiti. Anche se sanno di essere differenti dai sunniti, non sanno esattamente in che modo lo sono. La maggior parte vi parlerà delle cerimonie religiose popolari in cui s'impegnano le loro famiglie, che includono le visite annuali ai sacrari dei santi (cosa biasimata dall'Islam sunnita), il "sacrificio del montone" il 10 dhu l-hijja e l'indossare talismani.

Tradizionalmente gli alauiti hanno cinque sotto-sette; Ghaybiyya, Haydariyya, Murshidi (da Sulayman al-Murshid), Shamsiyya (setta del Sole) e Qamariyya (setta della Luna). Le sette hanno una suddivisione tribale. Oggi, si trovano pochi alauiti che sanno cosa significhino queste sette. Anche se molti giovani alauiti possono dire a quali tribù appartengono i loro genitori, non si tende per forza d'abitudine a sposarsi all'interno della tribù e, a livello sociale, le tribù stesse hanno poco significato. In politica questo può non essere vero. Evidentemente gli Asad si impegnano molto per assicurarsi che le differenti tribù siano rappresentate equamente nei posti di vertice dell'esercito, allo stesso modo in cui cercano di spartire gli incarichi governativi tra i vari gruppi etnici e religiosi della Siria.

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