KHRIST BHAKTA E L'INDIAN MISSIONARY SOCIETY
Circa 30.000 indù e musulmani di diverse caste sono uniti dalla stessa devozione per Gesù. Appartengono al Khrist Bhakta, un movimento spirituale generato dall'opera di evangelizzazione dell'Indian Missionary Society (IMS) a Varanasi, città sacra dell'induismo nel nord dell'India. La storia di questi "Devoti di Cristo", traduzione letterale del nome hindi del movimento, ha come portavoce Padre Anil Dev, un delegato per l'IMS chiamato anche Swami Anil Dev (IMS).
Il Kristh Bahkta rappresenta il risultato dei Satsang (incontri di preghiera) svolti all'Ashram dell’IMS nel 1993-1994. Ad esempio nel 2009 parteciparono al Satsang oltre 15.000 persone appartenenti al movimento in un incontro avvenuto in due fasi: il 13 e il 14 novembre, alcuni laici testimoniarono come fosse cambiata la loro vita attraverso un nuovo approccio spirituale alla religione grazie al messaggio di Gesù Cristo. Molti guarirono dalle proprie malattie, altri rinunciarono a vizi come bere e altri sperimentarono una profonda trasformazione nelle loro vite.
Il 15 novembre fu dedicato alla preghiera interreligiosa, alla quale parteciparono vari leader cristiani, indù, buddisti, sikh e musulmani.
Uno dei motivi principali che spingono gli appartenenti a varie religioni a diventare membri del movimento Khirst Bhakta è rappresentato dalle riunioni di preghiera, in cui è possibile fraternizzare con persone di varie condizioni sociali, superando le barriere che persistono in ampie zone dell’India, soprattutto quelle legate alla tradizione indù.
I membri del movimento “trovano ispirazione nella persona di Gesù e nei suoi insegnamenti”, ha detto padre Dev, sottolineando che “l’esperienza della preghiera comune, delle invocazioni pubbliche non è parte della tradizione indù”.
La preghiera per la difesa del creato è una delle più frequenti per i membri del movimento. Molti degli oltre 30.000 seguaci vivono negli Stati indiani dell’Orissa, del Bengala Occidentale, dello Jharkhand, del Chattisgarh e dell’Uttar Pradesh, dove si verificano molti tifoni monsonici che, a causa dei danni provocati all’ambiente dall’uomo, causano ogni anno migliaia di vittime, aggravando ulteriormente la situazione di povertà in cui già vivono centinaia di migliaia di persone.
La maggior parte dei membri di Khrist Bhakta proviene da una realtà di schiavitù spirituale e sociale; molti soffrono la schiavitù in una società patriarcale.
Esso è principalmente un movimento di liberazione spirituale. L'incontro con il Vangelo è un'esperienza che cambia la vita; dà una nuova identità, una cultura di preghiera e fratellanza che trasforma le persone e la società in cui vivono.
Il Khrist Bhakta rimane un movimento per i non cristiani. Per ora, come diceva San Paolo, "Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il Vangelo".
Secondo Swami Anil Dev: “Il Vangelo è per tutti, non solo per coloro che desiderano il battesimo, se questi poveri analfabeti, così come persone istruite, vengono qui per arricchire le loro vite con gli insegnamenti di Gesù Cristo. Questo di per sé è evangelizzazione. Le persone trovano ispirazione nella persona di Gesù e nei suoi insegnamenti. Sono attratti dalla sua sofferenza e dal suo amore per i poveri. L'esperienza della preghiera espressiva, specialmente nella comunità, che non è nel sistema religioso indù tradizionale, è una nuova esperienza che dà loro un senso di libertà e soddisfazione. Molti Khrist Bhakta soffrono di ostacoli sociali e spesso di ostracismo e qui si riferiscono a un Dio personale e vivente. Sperimentano la libertà di una relazione, libera dalla paura, con un Padre che ama incondizionatamente rispetto alle divinità che hanno bisogno di essere propiziati”.
Padre Anil Dev dice che la gente è affascinata dal rapporto con un Dio personale e vivente che li ama incondizionatamente. I membri del Khrist Bhakta sono uomini e donne appartenenti a diverse confessioni che trovano una nuova motivazione spirituale nella persona di Gesù e nei suoi insegnamenti.
Per il sacerdote, il modo cristiano di rivolgersi a Dio dà “un senso di liberazione e contentezza. Molti ‘devoti’ soffrono forme di oppressione sociale e ostracismo. Il Khrist Bhakta è per loro la possibilità di entrare in incontro diretto con un Dio vivente e personale. L’esperienza di una rapporto libero, non segnato dalla paura, con un Padre che ama in modo incondizionato è l’esatto contrario di quello con divinità che hanno bisogno di essere ingraziate”.