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Massimo Mannarelli

AIVANOV E LA FRATELLANZA BIANCA UNIVERSALE


Omraam Mikhaël Aïvanhov nasce il 31 gennaio 1900, nel villaggio di Srpci, presso Bitola, nella attuale Macedonia del Nord.

La madre Dolia è il suo primo modello e guida nonché la prima ad averlo consacrato a Dio quando ancora nel suo grembo; il padre Ivan Dimitrov è un commerciante di carbone di legna.

Dopo la presa e il saccheggio del suo villaggio da parte dei Greci (1907), la famiglia si stabilisce a Varna, sulle rive del Mar Nero, in Bulgaria.

Nel 1909 il padre muore lasciando la famiglia in estreme ristrettezze economiche.

Mikhaël a 12 anni comincia ad essere attratto dai libri sacri ed in particolare dalla Bibbia e dal Vangelo: Gesù diventa il suo primo grande modello. Si appassiona alle grandi opere della Scienza iniziatica e un anno dopo scopre la figura di Buddha. All’età di 15 anni inizia un assiduo lavoro spirituale che lo porterà ancora sedicenne a praticare la meditazione e il pranayama. In questo periodo Mikhaël ha anche un’esperienza mistica che lo segna profondamente: ode la Musica delle sfere.

A 17 anni incontra a Varna il Maestro spirituale Peter Deunov (Beïnsa Douno (1864 – 1944), nato vicino a Varna, figlio di un pope ortodosso, che studia teologia e medicina negli Stati Uniti. Rientrato in Bulgaria passa anni di ritiro e di pratica spirituale. Nel 1886 pubblica il suo primo libro “Scienza ed educazione”, cui ne seguiranno numerosi altri. Il suo vasto Insegnamento approfondisce l’aspetto mistico ed esoterico del cristianesimo. Dal 1900, anno in cui fonda la Fratellanza Bianca in Bulgaria, viaggia per tutto il paese insegnando. Si stabilisce infine a Sofia, dove intorno a lui cresce una comunità che arriverà a contare circa 40.000 componenti.

Per Mikhaël, che da anni desidera trovare una vera guida, è l’inizio di una nuova vita: vive per 20 anni vicino al suo Maestro e durante questo periodo termina gli studi di pedagogia e lavora come insegnante e direttore in una scuola.

Nel 1937, due anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, prevedendo gli sconvolgimenti che sarebbero accaduti, Peter Deunov incarica Fratello Mikhaël di “portare la fiaccola” del suo Insegnamento in Francia. Egli lascia tutto per compiere la missione affidatagli.

Il 22 luglio 1937 Fratello Mikhaël arriva in Francia in occasione dell’Esposizione universale di Parigi; impara la lingua francese in sei mesi, «da solo, ascoltando la gente o la radio, andando al cinema».

Il 29 Gennaio 1938 tiene la prima conferenza a Parigi nella Sala del Lussemburgo in Piazza della Sorbona. Il titolo è “La Seconda Nascita”.

Il gruppo di discepoli cresce molto velocemente. Nel 1947 fonda l’associazione Fraternité Blanche Universelle e apre a Sèvres, presso Parigi, un centro per le riunioni fraterne chiamato “Izgrev” (Sole nascente) come il centro di Sofia.

Nel 1946 una prima raccolta delle sue conferenze del 1938 viene pubblicata con il titolo “Amore, saggezza, verità” con una introduzione di Lanza del Vasto. Nel febbraio 1944, mentre sta preparando la venuta in Francia del suo Maestro, gli giunge la notizia della sua morte.

Nel 1948 Aïvanhov è vittima di un complotto, e viene arrestato sulla base di false testimonianze. Passerà due anni in prigione. Nel 1960 sarà del tutto scagionato.

Negli anni ’50 viene fondata la scuola spirituale del Bonfin, nel Sud della Francia, dove Aïvanhov si stabilisce. Qui, da allora, per diversi mesi all’anno, si riuniscono persone provenenti da tutti i paesi del mondo per ascoltare l’insegnamento e vivere una vita ad esso ispirata.

Mikhaël Aïvanhov riprende il suo insegnamento fino alla sua partenza per l'India.

Questo viaggio rappresenta una svolta nella sua vita, grazie alle visite nei vari ashram e agli incontri con diversi Maestri spirituali. tra i quali Mâ Ânanda Moyî (1896-1982), swâmi Nityananda (1896-1961), Anâgârika Govinda (1898-1985), swâmi Shivananda (1887-1963) ma, soprattutto, il 17 giugno 1959, Neem Karoli Baba (che gli attribuisce l'appellativo di "sadu francese"), che egli assimila più o meno al mitico Mahavatar Babaji.

In India gli viene dato il nome spirituale di “Omraam”. “Quel nome – commenta Georg Feuerstein – è composto da Om e Raam, due mantra ben conosciuti in India e che sono due parole sanscrite cariche di poteri”.

Omraam Mikhaël Aïvanhov rientra dall'India in Francia il 9 febbraio 1960. Al suo ritorno a Parigi, i discepoli venuti ad accoglierlo non lo riconoscono quasi più tanto è cambiato. La sua somiglianza con Peter Deunov è impressionante. Spontaneamente iniziano a chiamarlo “Maestro” e non più “Fratello”.

Negli anni seguenti egli divide il suo tempo fra viaggi e insegnamento, visitando i luoghi santi del pianeta, tenendo più di 4500 conferenze.

Dall'aprile 1974 le edizioni Prosveta (Frejus, Francia) cominciano a pubblicare le sue "opere complete", una serie oggi composta da 32 volumi. Nel gennaio 1984 «incontra il presidente Ronald Reagan e la medium Jeane Dixon».

Muore il 25 Dicembre 1986 al Bonfin, Frejus-Francia.

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