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Massimo Mannarelli

LA MASSONERIA E LE SOLITE STRANEZZE ITALICHE

Stando a Giuliano Di Bernardo, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia tra il 1990 e il 1993, e successivamente fondatore e primo Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d'Italia la massoneria ebbe un ruolo fondamentale nell'unificazione del paese, ma più sul piano operativo che su quello del controllo.

Secondo lui Mazzini, a differenza di Garibaldi, non fu mai sottoposto al rituale iniziatico, requisito fondamentale per definire una persona massone.

Pur essendo stato fonte di ispirazione per molte logge dell'epoca che si rifacevano ai suoi ideali repubblicani ed unitari e che per questo si definivano mazziniane, Mazzini, infatti, pur avendo accettato anche qualche titolo massonico ad honorem, non fu mai un vero "fratello“.

Aldo Chiarle, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia (la Comunione Massonica italiana più numerosa) sostiene invece Mazzini fu a tutti gli effetti massone essendo stato iniziato nel Carcere di Savona, mentre scriveva le basi fondamentali della Giovine Italia.

Anche l’abile Cavour utilizzo la massoneria come strumento per favorire la coesione e fare i cosiddetti "italiani".

Cavour volle creare un collante fra le Logge massoniche sparse in tutte le città della penisola al fine di unire uomini, progetti e città puntando e favorendo, poi, l'ascesa di quelle antimazziniane e filo monarchiche per fissare la futura struttura governativa del paese che, come da progetto del conte Camillo Benso, doveva essere una monarchia parlamentare e non una repubblica. La dimostrazione di tutto ciò fu l'elezione di Costantino Nigra, diplomatico e amico fidato di Cavour, a Gran Maestro del Grande Oriente Italiano il 3 ottobre 1861, guarda caso pochi mesi dopo quel 17 marzo in cui Vittorio Emanuele II assunse il titolo di Re del Regno d'Italia.

Sempre Chiarle afferma che la Francia e la sua Massoneria in Italia si allearono a casa Savoia nell’intento di liberare l’Italia dagli Austroungarici che occupavano molti territori dell’Italia Settentrionale.

Il massone Garibaldi venne aiutato dalla Massoneria Inglese per lo sbarco in Sicilia e nell’azione di conquista della Sicilia sotto la causa dell’Italia unita si schierò anche la Francia, perché i Borbone con i loro “parenti” spagnoli potevano essere un pericolo per l’egemonia francese nel Mediterraneo.

Rimane il fatto che all'epoca moltissimi protagonisti della fase risorgimentale e post-risorgimentale furono massoni, da Pascoli a Carducci, da Garibaldi a De Pretis e Crispi, passando per le alte sfere dell'esercito: basti pensare che a cavallo della Prima guerra mondiale anche Badoglio, Cadorna e Diaz diventarono massoni.

Conferma il Di Bernardo: «Dal 1861 fino alla Prima guerra mondiale la massoneria resse le sorti del Regno d'Italia e ne determinò ogni politica - conferma Di Bernardo - e proprio per questo nacque l'esigenza di "coprire" quei fratelli che avevano cariche pubbliche importanti, salvandoli dalla curiosità dei tanti. A tale scopo fu creata la progenitrice della P2: il Gran Maestro di allora, tra il 1871 e il 1880, Giuseppe Mazzone, stilò un elenco che denominò "Propaganda" nel quale figuravano i loro nomi. Questi erano conosciuti solo dal Gran Maestro che li trasmetteva all'"orecchio" del suo successore. Tali soggetti erano detti "fratelli all'orecchio" ed è in questo contesto che si afferma il famigerato utilizzo del cappuccio, visto che solo il Gran Maestro doveva conoscere la loro identità. Ugo Lenzi, Gran Maestro dal 1949 al 1953, considerò quest'elenco una vera e propria loggia e la denominò "Propaganda2" per distinguerla da un'altra loggia già esistente a Torino chiamata anch'essa "Propaganda"; la P2 passò, poi, nelle mani di Gelli al quale gli Usa misero a disposizione uomini e capitali infiniti. Della P2 fecero parte figure importanti tra cui ricordiamo Silvio Berlusconi e Vittorio Emanuele di Savoia. La P2 di Gelli era composta da 67 politici che provenivano da aree della Dc e il Psi, da personaggi che entrarono successivamente in vari partiti tra cui Forza Italia ma anche Italia dei Valori dell’ex magistrato Di Pietro. Nella P2 vi erano militari e appartenenti alla forze dell’ordine con posizioni elevate; magistrati; imprenditori e industriali; giornalisti e dirigenti rai; docenti universitari; avvocati; architetti; medici; commercialisti; banchieri e presidenti, dirigenti di società pubbliche e dirigenti comunali; diplomatici; editori; sindacalisti e chi ne ha più ne metta”.

E sempre secondo Di Bernardo: «La Chiesa cercò di far passare il messaggio che i patrioti Italiani erano la massoneria, e la massoneria era qualcosa di satanico, losco, dalle tinte maligne, basti ricordare le parole di Pio IX che la definiva come "la Sinagoga di Satana". Ed ecco perché cercarono in tutti i modi di associare il nome di Mazzini alla massoneria”.

Di Bernardo afferma che lo stesso anti-massone Mussolini, chiese di entrarvi a Trento nel 1909, durante la sua permanenza trentina come giornalista, ma fu rifiutato perché già all'epoca non rispondente ai principi di tolleranza, libertà e fratellanza sui quali ogni confraternita si fondava.

Tuttavia anche se negli anni venti molti esponenti e gerarchi fascisti (Balbo, Farinacci, Marinelli, D'Annunzio) aderirono alla massoneria il fascismo compì un'opera di demonizzazione della stessa mettendola al bando nel 1925.

Anche l’antifascista Giorgio Bocca, fu uno dei 237 firmatari dei provvedimenti antimassonici voluti dal fascismo.

Questo perché lo Stato Fascista non poteva ammettere poteri paralleli o forme di dissenso non controllabili al suo interno ed ottenendo, così, anche un sostanziale riavvicinamento proprio con il mondo cattolico e la Chiesa.

Secondo Chiarle che viene considerato un eroe della resistenza, Il contributo della Massoneria alla libertà d’Italia si sostanziò fino al 1945 nel coordinamento, specialmente sul finire dell’ultima guerra, di azioni militari interalleate per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Tutto ciò, come ricorda Chiarle, perché la Massoneria Internazionale prese netta posizione contro la Germania hitleriana nel 1938; la Massoneria inoltre fu favorevole all’unificazione europea come l’unione di tutti gli Stati in un solo Stato, come per gli Stati Uniti d’America e come sognava Garibaldi più di cento anni fa.

Nel 2009 suddivisi in tre edizioni della rivista “La voce delle voci”, furono pubblicati gli elenchi dei 26.410 affiliati alle Logge Massoniche italiane: tra i nomi più interessanti per quanto concerne l'unificazione dell'Europa vi sono: Romano Prodi, Emma Bonino, Mario Draghi, Mario Monti, Tommaso Padoa Schioppa, Giulio Tremonti, e una lista assai interessante che si può trovare consultando direttamente il sito di Andrea Pellegino (https://www.andreapellegrino.it)

«Tutti i massoni del mondo si uniscono alla richiesta del Papa per la fraternità tra persone di diverse religioni»: il messaggio d' apertura alla Chiesa Cattolica guidata da Jorge Mario Bergoglio proviene dal mondo della massoneria spagnola la “Gran Logia de España”, che ha accolto entusiasticamente il messaggio di Natale 2019 del Pontefice. Se durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI i rapporti tra il Vaticano e le principali logge europee erano di reciproca diffidenza, da qualche anno a questa parte la situazione sembra essere mutata.

Si segnala un intervento del cardinale Gianfranco Ravasi sul Sole 24Ore (14 febbraio 2016), dal titolo piuttosto eloquente: "Cari fratelli massoni" in cui lo stesso tenta un contatto fra due mondi distanti sulla base di valori comuni quali: comunitarismo, beneficenza, e lotta la materialismo.

Non a caso, il vescovo di Noto Antonio Staglianò partecipò a un convegno organizzato dal Grande Oriente d' Italia a Siracusa il 12 novembre 2017, mentre a Gubbio (ottobre 2018) l' Acli locale e la sezione umbra del Grande Oriente organizzarono un evento assieme, come avvenne a Matera pochi giorni dopo.

Tutto questo mentre in Francia Serge Abad-Gallardo (ex sacerdote massonico e membro della setta ‘Diritto Umano’ per 24 anni) con il suo libro ‘J’ai frappè à la porte du temple” (Ho bussato alla porta del tempio) afferma “Dal XIX secolo è all’origine di tutte le leggi societarie su divorzio, aborto, eutanasia, matrimonio per tutti. Sono state preparate, scritte e portate in Assemblea dalla massoneria in cui obiettivo è stabilire un ordine contrario all’ordine divino. Il fatto che avanzi sempre meno mascherata è la prova della sua potenza. Oggi le nostre società nuotano nell’ideologia massonica, cioè il relativismo”.

Secondo gli osservatori più critici, a favorire questa "sinergia" sarebbe una visione anti-identitaria della Chiesa. Insomma, l'auspicio di una determinata corrente politico-ideologica, più vicina al mondialismo e a una concezione di "fratellanza universale" capace di superare le differenze politiche, culturali, nazionali e persino religiose.

Ma anche Gabriel Mandel esponente, in Italia, di un ordine sufi Jerrahi e che definiva il massone Guénon senza mezzi termini “un pataccaro” per aver fatto passare opinioni personali come verità iniziatiche o metafisiche, affermava: “Alle soglie del XXI secolo una delle cose necessarie alla salvezza dell’ umanità, di tutta l’ umanità, è la comprensione e l’ accettazione dei valori etici basati sulla tolleranza, la fratellanza universale, la comprensione e l’ accettazione dei valori delle varie e più disparate civiltà, che sono in effetti patrimonio comune di tutti. Ecco perché tra Sufismo e Massoneria vi sono stati nei tempi passati e ancor oggi vi sono numerosi punti di contatto”.

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