ABBAS ALIZADA, IL BRUCE LEE AFGHANO
Abbas Alizada nasce a Kabul, la capitale dell'Afghanistan.Proviene da una famiglia povera.. Vede il primo film di Bruce Lee, quando è soltanto un bambino e rimane folgorato da Bruce Lee, soprattutto nel film "Enter the Dragon - Operazione Drago". Fin da piccolo comincia a coltivare il suo sogno, ossia l’immedesimazione nel suo mito. A 14 anni comincia a prendere lezioni di arti marziali in una palestra locale, ma deve ben presto arrangiarsi da autodidatta perché il padre, meccanico, non può pagargli gli allenamenti. Lui però continua, caparbio, ogni giorno, per quattro ore. Non solo si taglia i capelli come Bruce Lee, ma costruisce bilancieri artigianali di cemento e ferro. E proprio i suoi allenamenti, postati sui social network da amici e parenti, iniziano a fargli avere un po' di notorietà e a richiamare l'interesse internazionale.
Abbas appartiene alla minoranza etnica degli Hazara, un gruppo etnico che vive prevalentemente in una regione montuosa dell'Afghanistan centrale, nota come Hazarajat o Hazaristan, che parla un dialetto persiano che presenta alcune parole di origine mongola e turca.
Nei secoli scorsi costituivano la maggiore etnia dell'Afghanistan, ma a causa delle continue persecuzioni oggi rappresentano circa il 9% della popolazione afghana (tale stima è comunque approssimativa, dato che da decenni nel paese non si hanno censimenti accurati). Alcuni hazara, infine, vivono in Pakistan e Iran.
Gli hazara sarebbero genti mongole con alcuni apporti caucasoidi, come appare dalla cultura, dalla lingua e dai tratti somatici, visibili nello stesso Abbas Alizada; secondo la tradizione, poi, gli hazara discenderebbero dall'armata di Gengis Khan che giunse nell'area nel XII secolo. Secondo altre fonti, essi sarebbero discendenti dei Kushana, gli antichi abitanti dell'Afghanistan che costruirono i famosi Buddha di Bamiyan oppure si tratterebbe di genti turche. Stando comunque alla prima teoria, i soldati mongoli si sarebbero stanziati nell'area dopo la dissoluzione dell'impero mongolo e avrebbero così adottato i costumi locali e la religione islamica soprattutto di matrice ismaelita o sciita. Abbas, infatti, è anche il combattente fedele all’Imam Huseyn che muore martire nella battaglia di Kerbala.
Gli Hazara subirono, nel 1893, un genocidio da parte del capo pashtun Abdul Rahman e si stima che il 60% della popolazione Hazara fu sterminato in quell’occasione. Nel 2001, poco prima della distruzione dei Buddha della valle di Bamiyan, gli hazara hanno subito una pulizia etnica da parte dei talebani, che ha fatto scomparire del tutto la comunità fino ad allora presente nella valle.
Gran parte degli hazara, sin dagli inizi degli anni novanta, appoggia il partito politico noto come Hizb-e Wahdat, che ha l'obiettivo principale di unificare tutte le organizzazioni dei mujahedin sciiti sotto un'unica leadership politica ed in particolare sotto il leader carismatico Abdul Ali Mazari catturato e giustiziato dai talebani. La sua morte, tuttavia, lo ha reso ancora più popolare tra gli hazara.
La somiglianza con il Piccolo Drago c'è: non soltanto lo sguardo tagliente e il fisico temprato dall'allenamento, ma anche la ferrea volontà e la passione sfrenata per le arti marziali. S crive sul suo sito Abbas Alizada: “A causa della mia naturale somiglianza con la leggenda Bruce Lee, le persone in Afghanistan e in tutto il mondo mi conoscono come Bruce Lee l’afghano. Ho sempre amato l'arte marziale fin da bambino. Ho guardato i film di Bruce Lee innumerevoli volte e ho praticato le sue mosse. Bruce Lee ha un posto speciale nel mio cuore e una grande influenza sulla mia carriera nelle arti Marziali. Ho studiato Kung Fu Toa e ho imparato la ginnastica. Attualmente, pratico il Wushu The Chinese Kung Fu. Ciò che mi tiene impegnato in questi giorni è la pratica delle mie capacità e il trovare ingaggi nei film. L'apprendimento non si ferma mai per me”.
Come il suo mito è intenzionato ad affrontare gli ostacoli che si pongono sul suo cammino e proprio per questo sui social network raccoglie commenti molto positivi ed incoraggianti: sta cambiando l'immagine dell'Afghanistan nel mondo, scrivono i suoi sostenitori.
La celebrità del sosia comincia dopo i 18 anni grazie ad amici e parenti che postano sul suo social le immagini e i video di Abbas mentre si allenava. Il suo sogno rimane quello di seguire le orme del suo mito, e quindi, Hollywood. Un sogno che sostengono in tanti. I social di Abbas sono pieni di commenti e incitamenti positivi. Ora gira le tv straniere, da quelle cinesi a quelle giapponesi. Ma la svolta avviene grazie ad un documentario del 2014 che viene ancora trasmesso da canale “Russia Today”.
Il Bruce Lee afgano sta cambiando l’immagine del paese, scrivono. Un obiettivo che sembrava lontanissimo per un ragazzo proveniente da una famiglia povera e soprattutto appartenente a una minoranza etnica. In Afghanistan, è molto più di questo. In un paese devastato dalla violenza e dall'intolleranza, la vita che Abbas ha scelto non è senza rischi, ma tutto è pronto per diventare un esempio di disciplina e coraggio che ispira la sua gente e invita il resto del mondo a vedere il suo paese con altri occhi.