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Massimo Mannarelli

DIO E RELIGIONE NEL PENSIERO DI BAKUNIN


Michail Aleksandrovič Bakunin è stato un anarchico, filosofo e rivoluzionario russo, considerato uno dei fondatori dell'anarchismo moderno, assieme a Pierre-Joseph Proudhon, Pëtr Alekseevič Kropotkin, Carlo Cafiero ed Errico Malatesta.

In “Dio e lo Stato”, Bakunin afferma che tutte le religioni con i loro Dei, semidei, profeti, messia e santi, sono state create dalla fantasia credula degli uomini non ancora giunti al pieno sviluppo ed al pieno possesso delle loro facoltà intellettuali. Il cielo religioso altro non è che uno specchio ove l’uomo esaltato dall’ignoranza e dalla fede, trova la propria immagine, ma ingrandita e rovesciata, cioè divinizzata.

La storia delle religioni, del nascere, del grandeggiare e del decadere degli Dei che si sono succeduti nella credenza umana, non è dunque altro che lo sviluppo dell’intelligenza e della coscienza collettiva degli uomini. Quando nel loro cammino storico, essi scoprono, sia in loro stessi che nella natura fuori di loro, una forza, una qualità o anche un gran difetto, essi li attribuiscono ai loro Dei, dopo averli esagerati, allargati oltre misura, come fanno normalmente i bambini. Progressivamente, quindi, il cielo si è arricchito delle spoglie della terra, e per conseguenza necessaria l’umanità e la terra sono diventate povere. Una volta creata la divinità essa viene proclamata causa, ragione e dispensatrice assoluta di ogni cosa. Il mondo non è piú nulla ed essa diventa il tutto e l’uomo suo vero creatore, dopo averla tratta dal nulla a sua insaputa, s’inginocchia davanti ad essa, l’adora e si dichiara sua creatura e suo schiavo.

Il cristianesimo è la religione per eccellenza perché espone e manifesta nella sua pienezza, la natura e la essenza di ogni sistema religioso che è l’impoverimento, la servitú, l’annientamento dell’umanità a profitto della divinità.

Essendo schiavi di Dio, gli uomini devono esserlo anche della chiesa e dello stato, in quanto quest’ultimo è consacrato dalla chiesa. Ecco ciò che, fra tutte le religioni che esistono o che sono esistite, il cristianesimo ha compreso meglio degli altri, meglio anche della maggior parte delle antiche religioni orientali, le quali non abbracciavano che popoli distinti e privilegiati, mentre il cristianesimo ha avanzato la pretesa d’abbracciare tutta l’umanità. Il cristianesimo è la religione assoluta, l’ultima religione e la chiesa apostolica e romana la sola conseguente, legittima e divina.

L’idea di Dio implica l’abdicazione della ragione e della giustizia umana ed è la negazione della libertà umana e ha per scopo la servitú degli uomini, tanto in teoria che in pratica.

Sempre secondo Bakunin le religioni disonorano il lavoro umano e ne fanno un contrassegno ed una sorgente di servitú. Uccidono la nozione e il sentimento dell’umana giustizia, facendo pendere sempre la bilancia dalla parte dei bricconi trionfanti, oggetto privilegiato della grazia divina. Esse uccidono la fierezza e la dignità umana, non proteggendo che i servili e gli umili. Esse soffocano nel cuore dei popoli ogni sentimento di fratellanza umana, empiendolo di crudeltà.

Tutte le religioni sono secondo lui crudeli e fondate sul sangue in quanto tutte si adagiano principalmente sull’idea del sacrificio, e cioè, sull’immolazione perpetua dell’umanità all’insaziabile vendetta della divinità.

Se Dio è, l’uomo è schiavo e conseguentemente l’uomo può essere libero ove Dio non esiste.

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