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Massimo Mannarelli

EDOARDO AGNELLI, IL MAHDI DI VILLAR PEROSA


Edoardo Agnelli (New York, 9 giugno 1954 – Fossano, 15 novembre 2000) è stato uno dei due figli di Gianni Agnelli e Marella Caracciolo di Castagneto, ufficialmente morto suicida a 46 anni.

Compie gli studi superiori al Liceo classico Massimo d'Azeglio di Torino, poi frequenta l'Atlantic College nel Regno Unito e l'Università di Princeton, dove consegue una laurea in lettere moderne. Designato dal padre come successore al vertice dell'azienda di famiglia, ben presto rivelerà scarso interesse per il mondo degli affari, dedicando maggior attenzione a temi filosofici e spirituali. A 22 anni polemizza sulla stampa contro Margherita Hack, difendendo i valori dell'astrologia. In Italia sostiene economicamente anche alcuni ashram come quello di Rishi Satyananda (discepolo di Sri Anandamay Ma) come racconta Simone Atmananda Vanni nel suo libro “Il giardino del re. La vita mistica di Rishi Satyanamda”; quest'ultimo amico di Edoardo nega, senza complottismo alcuni, l'idea del suo suicidio..

Edoardo compie viaggi in India, dove incontra il Maestro Sathya Sai Baba, e successivamente si reca a Teheran, dove rimane colpito dalla figura mistica dell'ayatollah Khomeini e si avvicina all'Islam sciita per abbracciarlo successivamente prendendo il nome islamico di Mahdi (nella foto il penultimo in prima fila sulla destra).

In seguito torna molte volte in Iran, così come in Kenya, a Malindi, dove a causa della sua dipendenza dalla droga, viene arrestato il 20 agosto 1990 perché trovato in possesso di eroina, venendo successivamente assolto dalle autorità locali. Agnelli viene prosciolto nell'autunno dello stesso anno dall'accusa di spaccio di stupefacenti.

Nelle rare interviste concesse alla stampa, afferma di voler prendere le distanze dai valori del capitalismo e sostiene di volersi dedicare a studi di teologia. Non nasconde di simpatizzare per il marxismo-leninismo in chiave mistica e, più precisamente, per l'Islam di Sinistra di Ali Shariati, che sottolinea l'azione indefessa della Shia in difesa di Oppressi e poveri. Compare in pochissime occasioni pubbliche e in qualche manifestazione religiosa o antinuclearista. Secondo l'emittente iraniana, Pas Today, "il martire Edoardo" (così è definito) era politicamente anticomunista e anticapitalista; capitalismo e comunismo erano due facce della medesima medaglia; simpatizzava per la destra radicale neofascista, il Fronte della Gioventù (giovani MSI) non a caso all'epoca era l'unica formazione politica che difendeva l'Iran rivoluzionario di Imam Khomeini e collaborava con l'Ambasciata Iraniana di Roma denunciando i crimini della "Guerra Imposta" (1980-1988).

Edoardo traduce in Italiano Poesie di Goethe in cui si celebra l'azione religiosa e guerriera del Profeta Muhammad. Nel corso di un colloquio con autorità della Repubblica Islamica dell'Iran, dice che Goethe è morto Islamico. I tentativi di inserirlo in attività collaterali del grande gruppo aziendale di famiglia, tra cui anche una breve esperienza nel consiglio di amministrazione della Juventus nel 1986, non danno buon esito.

La mattina del 15 novembre 2000 il suo corpo senza vita viene trovato da un pastore cuneese, Luigi Asteggiano, presso la base del trentacinquesimo pilone del viadotto autostradale "Generale Franco Romano" della Torino-Savona, nei pressi di Fossano. La sua Croma scura, con il motore ancora acceso e il bagagliaio socchiuso, è parcheggiata a lato della carreggiata del viadotto che sovrasta il fiume Stura di Demonte. La magistratura conclude presto le indagini formulando l'ipotesi del suicidio.

Secondo alcune teorie del complotto, Edoardo Agnelli, che, come si è accennato, negli ultimi anni della sua vita si era molto avvicinato all'Islam sciita, sarebbe stato ucciso su commissione da ignoti per paura che l'eredità della famiglia Agnelli potesse passare in mano a un musulmano. L'attendibilità di questa ricostruzione complottista, sarebbe confermata dal fatto che, alla morte di Gianni Agnelli, la sua eredità sarebbe finita all'unico suo figlio superstite, ossia alla sorella di Edoardo, Margherita, sposata con Alain Elkann, figlio di un banchiere ed industriale di religione ebraica.

Nel 2009 esce il libro “Ottanta metri di mistero - La tragica morte di Edoardo Agnelli” di Giuseppe Puppo nel quale viene rilanciata l'idea dell'omicidio di Edoardo Agnelli: nessuno lo ha visto buttarsi da quel viadotto in un tratto di autostrada dove transitavano otto vetture al minuto. Inoltre Edoardo in quel periodo zoppica e utilizza il bastone e quindi è probabile che abbia impiegato almeno due minuti per arrampicarsi sul parapetto dell'autostrada per gettarsi di sotto, aumentando quindi le probabilità di essere visto. Altre perplessità vengono sollevate dalle condizioni del corpo, ritrovato con bretelle allacciate e mocassini ai piedi, nonostante il volo di ottanta metri e la mancanza di indicazioni dei suoi ultimi spostamenti da parte della sua scorta. Seguono poi la rapida rimozione e sepoltura del cadavere, senza effettuarne l'autopsia. Puppo afferma infine che da ben tre fonti diverse ha raccolto l'informazione che, poche settimane prima della morte di Edoardo, qualcuno cercò di fargli firmare un documento, in cui gli si chiedeva di rinunciare a tutti i suoi diritti di gestione in Fiat in cambio di un'ingente somma di denaro e immobili. Edoardo, dopo essersi consigliato con alcuni amici, si rifiutò di sottoscrivere.

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