SURAT SHABD. LO YOGA DEL SUONO E DELLA LUCE
La corrente Sant Mat (“la via dei santi”) costituisce un importante movimento devozionale che si sviluppa all’interno dell’induismo a partire dal XIII secolo (con precursori dall’VIII secolo in poi). Insegna il “kevaladvaita”, un monismo puro, secondo cui Dio è l’unica realtà. L’uomo, lasciato ai suoi mezzi, non è sostanzialmente in grado di avvicinarsi a Dio senza l’intermediazione dei santi del passato e dei loro insegnamenti, di un guru vivente e di particolari tecniche di meditazione che hanno al loro centro il suono e la luce.
Nel XV secolo la corrente Sant Mat subisce l’influenza dell’islam e del sufismo, che si esprime particolarmente nell’insegnamento di Kabir (1440-1518). Sulla base di questa influenza nasce agli inizi del XVI secolo la religione sikh. La tradizione Sant Mat continua però a vivere al di fuori del sikhismo, attraverso i suoi numerosi maestri.
Secondo la tradizione Sant Mat per chi lo cerca con cuore sincero nel mondo è sempre disponibile almeno un guru vivente (che per i sikh coincide con il Libro Sacro), capace di mettere in contatto tramite l’iniziazione il fedele con la corrente luminosa e sonora divina.
La scuola spirituale “Radhasoami”, che nasce nel XIX secolo, considerata uno dei lignaggi sikh, è ritenuta dalla maggior parte degli studiosi un’espressione diversa della tradizione Sant Mat.
Tale corrente spirituale emerge nel XIX secolo con Shiv Dayal Singh (“Soami Ji Maharaj”, 1818-1878) e darà vita successivamente a diverse branchie che ruotano intorno al cosiddetto Surat Shabd Yoga, un tipo molto particolare di yoga, che a differenza delle più diffuse forme di yoga che tendono a concentrarsi su tutto ciò che è prima di tutto fisico (spesso anche per esigenze di mercato) si concentra invece sul benessere prima di tutto mentale e spirituale.
"Shabd" significa "parola", mentre "Surat" "attenzione".
La sua pratica consiste nel concentrarsi sul "suono interiore" o "ronzio cosmico", come mezzo di meditazione allontanandosi da qualsiasi altro suono esterno.
Nel suo libro, "La corona della vita", Kirpal Singh , (1894 – 1974) uno dei più conosciuti Guru della Radhasoami, si riferisce a questa tipologia di suono come la "corrente suono celestiale", una sorta di musica interiore. Per illustrare meglio il concetto in "Istruzioni di meditazione per Iniziati.", Singh lo paragona al suono di una conchiglia sulla spiaggia
Anche se è possibile trovare in rete testi su come mettere in pratica nel concreto tale tipologia di meditazione; essa rimane tuttavia una pratica che può essere svolta solo dopo una iniziazione con il “Guru” vivente.
Per rispetto alla scuola suddetta di cui ho avuto modo di conoscere alcuni degli esponenti, non mi soffermo volutamente sugli aspetti più pratici, rendendo pubblico ciò che non sarebbe consentito. Segnalo comunque che sono presenti in Italia diversi gruppi che si possono contattare se interessati ad approfondire questo percorso.
Possiamo tuttavia dire che l'estrema attenzione verso il silenzio interiore eleva lo yogi ad un piano al di là del corpo fisico. In questo modo, lo Surat Shabd Yoga mira a consentire ai suoi praticanti di elevarsi al di sopra della coscienza fisica.
Kirpal Singh vede i suoni interiori del Surat Shabd come un "flusso vitale udibile" Idealmente, l'armonia con questo flusso di vita porta ad una maggiore consapevolezza di sé, così come una maggiore connessione tra coscienza e spiritualità.
Lo Surat Shabd Yoga è spesso incluso come parte di una più grande filosofia, comunemente associato con la scuola Sant Mat di pensiero . Nel suo libro, "Surat Shabd Yoga: Lo Yoga della Corrente Sonora Celeste," Singh invita i seguaci a praticare Surat Shabd fianco delle cinque virtù cardinali ossia non-pregiudizio per tutte le creature viventi, veridicità, castità, amore e altruismo - così come le tre purezze ossia dieta, mezzi di sussistenza e condotta