ROMA BLAIR, LA SWAMI AUSTRALIANA
Nata il 28 luglio 1923 in una famiglia di 5 figli, visse una infanzia felice. Dopo avere vinto un concorso di bellezza si imbarcò nella carriera di fotomodella.
Nello stesso periodo si innamorò di Leo Ossendryver, uomo d’affari, pugile a livello amatoriale e ballerino da sala. Egli lavorava nell’impresa di famiglia vendendo tappeti persiani e quando si trasferì con la famiglia da Sidney all’attuale Indonesia (nell’isola di Giava) assicurò a Roma che una volta stabilitosi lei lo avrebbe raggiunto. Fu solo dopo che Leo ebbe abbandonato l’Australia che scoprirono che alle donne single non era permesso di entrare in quello stato. L’unica maniera in cui si sarebbero potuti riunire era che Leo sposasse Roma. Roma fu così la prima moglie per corrispondenza d’Australia e tutti i media ne parlarono. Il giorno successivo Leo mandò un telegramma alla novella sposa: Congratulazioni, siamo sposati!!
Una volta raggiunta la sua nuova dimora, Roma fu riempita di attenzioni sia dal marito che dalla sua famiglia. E presto si abituò a svegliarsi tardi, farsi vestire dalle cameriere, fare colazione con la famiglia e gironzolare per i mercati nel pomeriggio con la cognata Noeline.
Rimase presto incinta e la sua vita sembrava essere perfetta. Si sentiva al sicuro e protetta anche dalle minacce della seconda guerra mondiale che era iniziata da tre anni.
Questa lune di miele fu bruscamente interrotta quando nel marzo del 1942 il Giappone lanciò un attacco aereo ed invase l’isola dove vivevano. Gli uomini occidentali furono cacciati mentre donne e bambini portati in campi di prigionia. Fortunatamente Roma riuscì a rimanere con Noeline e il piccolo nipote. Ma fu quello l’inizio di una terribile prigionia durata 3 anni. Entrambe le donne, incinte, partorirono in quel periodo Noeline ebbe una figlia, Shirley e Roma un maschio, Arnold.
Roma cercava di contrabbandare in ogni modo cibo fresco per il suo piccolo pur sapendo i rischi che correva. Coraggiosi commercianti Giavanesi si aggiravano intorno alle recinzioni. In una occasione Roma prese un paio di biscotti di cocco e li nascose nei vestiti. Ma mentre tornava alla sua cella ricevette un forte colpo alla nuca da una delle guardie. Quando l’assalto finì Roma aveva molte costole rotte, la testa rasata ed era coperta di lividi. Ma anche questo non la fermò e dopo pochi mesi tentò di prendere una radice di zenzero per il figlio malnutrito. A questo seguì un periodo di isolamento a seguito del quale comprese che il figlio più di cibo fresco aveva bisogno di sua madre. Ma fame e percosse non furono le sole cose che dovette affrontare. Le donne dovevano lavorare duramente in campi fangosi e questo portava molti problemi a piedi e gambe. Infezioni, malattie, malnutrizione e topi erano una costante insieme alla continua minaccia di morte. Shirley non sopravvisse a questa prigionia. Nel 1945 Roma, Noeline e i loro figli furono liberati e poterono riunirsi con la famiglia. Ma le conseguenze di questa terribile esperienza rimasero soprattutto sul figlio di Roma che non aveva neanche mai conosciuto il padre. Quando finalmente lo incontrò, Leo stava a sua volta piangendo il padre che era morto nel campo di prigionia di Singapore dove erano stati rinchiusi. Successivamente si trasferirono in Sud Africa. Il nuovo inizio non fu facile e Roma soffriva di terribili crampi addominali. Dopo numerosi ed inutili trattamenti medici un dottore cinese le suggerì lo Yoga. Non era la prima volta che ne sentiva parlare, infatti nel campo aveva incontrato una anziana donna, Madame Kaufmann che lo praticava e che la aveva colpita per la calma e la tranquillità che la contraddistinguevano. Cominciò così a frequentare lo studio di Mani Finger (Yogi Swarananda) a Pretoria. Non solo la salute di Roma migliorò ma la donna cominciò ad approfondire anche gli aspetti più spirituali approfondendo lo studio della Bhagavadgita. Sfortunatamente questo suo percorso non fu condiviso da Leo e divorziarono. Roma non si arrese alla tristezza ma si tuffò nel suo lavoro di modella e divenne una della più quotate del Sud Africa. Le mancava però terribilmente la sua terra e decise di lasciare l’Africa nel 1957 mentre il figlio ormai sedicenne rimase con il padre. Continuò a fare la modella fino a che alla soglia dei 40 anni comprese che era ora di trovare una nuova strada. Il suo maestro Yogi Swarananda la convinse che era una insegnante di Yoga nata e lei decise di usare i propri risparmi per aprire un centro a Pitt Street nel centro di Sidney. Non passò molto tempo che i praticanti iniziarono ad arrivare e tra questi Joy McIntosh che colpì Roma in particolare. A lei e ad alcuni altri Roma insegnò perché diventassero a loro volta insegnanti. La Yogini usò tutte le sue conoscenze per divulgare lo Yoga: era autrice regolarmente di articoli per The Daily Telegraph e per il Daily Mirror e insegnava Yoga nella scuola di portamento di June Dally Watkins. Già nel 1962 la scuola di Yoga di Roma Blair aveva raggiunto un grande successo e Roma portò i suoi insegnamenti anche nei centri commerciali dove andava a fare delle dimostrazioni. Ben presto nacque anche la sua trasmissione televisiva “Relaxing with Roma”. La trasmissione fu mandata in onda sette giorni alla settimana e ben presto si aggiunse anche lo show mattutino “Wake up and live”. Roma si destreggiava tra questa nuova carriera televisiva, la formazione insegnanti, le classi di yoga ed una luccicante vita mondana che la portò ad un altro Leo che sposò nel 1962 con una cerimonia molto stravagante. Presto Roma pubblicò anche il suo primo libro: Yoga in pictures. Il successo di Roma arrivò alle orecchie di Swami Satyananda che la invitò alla prima Convention Mondiale di Yoga a Monghyr in India. Mentre era là lo stesso maestro le diede il nome spirituale di Swami Nirmalananda che significa pura e benedetta. L’Australia aveva la sua prima Swami. L’intenzione di Satyananda era chiara: Roma aveva diffuso il messaggio dello Yoga in ogni punto dell’Australia e questo la rendeva degna di ammirazione. Nel 1967 ritenendo che lo Yoga necessitasse di una certa standardizzazione fondò lo IYTA – International Yoga Teaching Association. Tale associazione nasceva con l’intento di formare gli insegnanti e di creare un network mondiale. Quello stesso anno Roma diede vita al prima Convention Mondiale dello Yoga in Australia. Successivamente scrisse il suo secondo libro: Yoga for the family e con l’allieva McIntosh produsse due registrazioni: Learn to relax e Wake up and Live. Complessivamente fu autrice di 6 libri sullo Yoga.
L’amore di Roma per lo Yoga e la sua passione per esso finì per incrinare anche il suo secondo matrimonio e lei ed il marito presero strade diverse. Per Roma valeva il messaggio contenuto nel Mahabharata, il grande poema epico indiano: nessuno mi appartiene, non appartengo a nessuno. Passò così anni di completa dedizione allo Yoga fino a che nei primi anni ’80 incontrò l’uomo d’affari, Joe Lubrano e si innamorò perdutamente. Si trasferirono nella Gold Coast e la coppia cominciò a collaborare con un gruppo di volontariato (The Giraffers) ma dopo 15 splendidi anni insieme Joe fu colpito da un tumore al cervello e morì lasciando Roma con il cuore spezzato. Comprese allora che fosse tempo di fare cose e di esserci per la gente.
Roma Blair è morta il 5 novembre del 2013.