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Massimo Mannarelli

KIRTANA-YOGA. GLORIFICARE DIO CON IL CANTO


Secondo i saggi dell’India il kirtana trascende la storia: è “importato dal regno spirituale”, dove Dio viene glorificato con canti e danze gioiose. Quando il kirtana arriva nel mondo materiale lo ritroviamo nelle più antiche culture e civiltà umane. Per esempio i Veda e le Upanisad, che sono tra i testi più antichi del mondo, descrivono dettagliatamente la potenza del suono dimostrando che alcuni mantra, se recitati in modo opportuno, rivelano la Realtà Suprema. Il kirtana, dunque, rivendica sia un’origine divina sia una storia rintracciabile nelle più antiche sScritture del mondo.

Anche gli esseri celesti citati nella letteratura vedica desiderano partecipare a questa celebrazione del suono sacro. Sri Visnu, per esempio, soffia nella Sua sua conchiglia per evocare il risveglio spirituale e nella Sua sua forma originale di Krishna affascina tutti gli esseri viventi con il suono morbido come la seta del Suo flauto. Shiva suona il suo tamburo terrificante durante la danza della distruzione cosmica. La dea Sarasvati viene sempre rappresentata con in mano una vina, uno strumento a corde. Ella è, infatti, la patrona divina della musica e benedice tutti coloro che studiano la musica che ha per centro Dio. Brahma, marito di Sarasvati, crea la le scale musicali usando i mantra del Sama Veda e canta l’om per creare l’universo.

L’idea che l’esistenza materiale venga generata per mezzo del suono si ritrova anche nella Bibbia: “In principio era il Verbo.” (Giovanni 1:1). Un testo vedico afferma: “Dalla parola divina si manifestò l’universo:” (Brihadaranyaka Upanisad 1.2.4). I testi vedici ci dicono che il suono non solo stimola lo sviluppo della creazione cosmica, ma gioca anche un ruolo fondamentale nel conseguimento del traguardo supremo dell’uomo: “La liberazione attraverso il suono,” dice il Vedanta-sutra (4.4.22). Perciò: kirtana.

Secondo la tradizione Vaishnava che in Occidente fa riferimento, in primis, al Movimento per la Coscienza di Krishna, ci sono diversi tipi di kirtana. Per esempio, il nama-kirtana è riferito al canto dei sacri nomi di Dio, il lila-kirtana celebra le attività trascendentali di Dio e dei Suoi suoi compagni, il sankirtana è il canto eseguito in gruppo e il nagarasankirtana è il canto pubblico nelle strade.

Secondo Prabhupada, Il il kirtana è un modo semplice ed efficace per comunicare con Dio. Il Padma Purana ci dice: “Poiché il santo nome di Krishna e Krishna Stesso non sono differenti, il nome è completo, puro ed eternamente liberato.”. Nel mondo materiale tutto è relativo e una cosa è diversa dal suo nome, ma nel mondo spirituale una cosa e il suo nome sono tutt’uno. Questa è la natura dell’Assoluto. Le conseguenze sono di grandissima importanza.

Se Dio e il Suo suo nome sono la stessa cosa, una persona cantando si avvicina a Lui in ogni senso della parola. Colui che canta è vicino a Dio perché il nome di Dio è sulle sue labbra; colui che canta viene purificato da questa intima unione e diventa divino, pulito, divinamente ispirato e, quindi, — divenendo così più vicino alla natura di Dio. ; e cColui che canta si avvicina a Dio grazie all’intimità dell’invocare il Suo nome con amore e devozione ed ottiene il risultato dello yoga ossia unione con Lui. L’unione d’amore con Dio è l’effetto principale del kirtana, ma il kirtana non ci chiede di raggiungere subito il livello più alto. Piuttosto ci porta rispettosamente e con gradualità a quel livello, a volte anche senza la nostra collaborazione. Il kirtana è gioioso a qualsiasi livello e ci conduce a realizzazioni spirituali sempre più elevate. Esso ci trasporta con gradualità oltre i livelli fisici, mentali e intellettuali per collocarci nella trascendenza. Pertanto sia che ci avviciniamo al canto come a un semplice divertimento, sia come a un evento eccezionale, sia come a una parte di un programma di yoga o come a un metodo per avvicinarsi a Dio, traiamo vantaggio da questa pratica e ci eleviamo verso il Supremo.

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