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IL CULTO DELLA "GUIDA" NELLA RELIGIONE MARXISTA

  • Massimo Mannarelli
  • 29 nov 2019
  • Tempo di lettura: 7 min

Dopo la morte di Lenin nel 1924, circolarono in tutta l'URSS più di 500 mila copie di una fotografia che lo ritraeva mentre parlava con Stalin su una panchina. Prima del 1932, la maggior parte dei poster di propaganda sovietica mostravano Lenin e Stalin insieme. Tuttavia, le due figure iniziarono a "combaciare" nella stampa sovietica e Stalin divenne la personificazione vivente di Lenin. Inizialmente, la stampa attribuiva ogni successo dell'URSS alla saggia leadership di Lenin e Stalin, ma in seguito quest'ultimo divenne la causa del benessere sovietico.

Il culto della personalità di Iosif Stalin divenne una parte prominente della cultura sovietica nel dicembre del 1929, dopo una sontuosa celebrazione per il 50º compleanno del leader. Durante il regime di Stalin, la stampa sovietica lo presentava come un leader onnipotente e onnisciente, mentre dal 1936 si riferì a lui come il "Padre delle nazioni".

La stampa sovietica continuamente elogiava Stalin, descrivendolo con parole come "Grande", "Amato", "Audace", "Saggio", "Ispiratore" e "Genio". Lo ritraeva come portatore di una figura paternale ancora più forte e chiamava i cittadini come "suoi figli".

Dal 1935, la frase "Grazie amato Stalin per un'infanzia felice!" apparve nei corridoi di asili, orfanotrofi e scuole; anche i bambini recitavano lo slogan nei festival.

La figura di Stalin come padre era un modo con cui la propaganda sovietica cercava di incorporare la simbologia e il linguaggio della religione nel culto della personalità, in opposizione ai preti della Chiesa ortodossa russa. Il culto della personalità adottò anche le tradizioni cristiane della processione e della devozione verso le icone attraverso le parate staliniste e le effigi. Riapplicando vari aspetti della religione al culto personale, la stampa sperava di spostare la devozione dalla chiesa a Stalin.

Egli veniva descritto ed elogiato come "Il nostro miglior lavoratore delle fattorie collettive", "Il nostro infaticabile lavoratore, il meglio del nostro meglio" e "Il nostro caro, la nostra stella guida".

Un altro aspetto importante della figura di Stalin nei mass media era la sua stretta associazione con Lenin, infatti la stampa ritraeva Stalin come un fedele compagno dal quale aveva appreso gli insegnamenti, divenendo il degno successore per la guida bolscevica del Paese dopo la morte di Lenin.

Stalin divenne il principale soggetto della letteratura, della poesia, della musica, dei dipinti e dei film che esibivano una devozione servile.

I luoghi pubblici sovietici erano adornati da numerosi ritratti e statue di Stalin e nel 1955 fu realizzato a Praga un monumento gigante dedicate al leader sovietico, rimosso poi nel 1962. L'opera era un regalo della Cecoslovacchia per il 69º compleanno di Stalin, e dopo 5 anni di realizzazione fu finalmente mostrato al pubblico il massiccio monumento di 17 mila tonnellate, dove Stalin veniva ritratto davanti a un gruppo di operai.

Le statue di Stalin lo ritraevano con un'altezza prossima a quella dell'imperatore Alessandro III, ma le prove fotografiche suggeriscono che fosse tra i 165 e i 168 cm. L'arte dedicata a Stalin fu anche “privata”: a partire dai primi anni trenta, molte abitazioni private cominciarono ad avere delle stanze dedicate al leader e con il suo ritratto.

L'avvento del culto portò anche ad una serie di ridenominazione: i nomi di numerosi paesi, villaggi e città furono infatti cambiati in onore di Stalin, inoltre il Premio di Stato dell'Unione Sovietica e Premio Lenin per la pace furono modificati rispettivamente in "Premio Stalin" e "Premio Stalin per la pace". Il dittatore accettò anche numerosi titoli grandiloquenti come "Padre delle nazioni", "Edificatore del socialismo", "Architetto del comunismo" e "Guida dell'umanità progressista".

Il culto raggiunse nuovi livelli dopo la seconda guerra mondiale, con l'inclusione del nome di Stalin all'interno del nuovo Inno dell'Unione Sovietica scritto nel 1943.

In Corea del Nord, il culto della personalità della famiglia Kim è esistito per decenni ed ha influenzato notevolmente la cultura del Paese; anche se il governo nordcoreano afferma che non vi è alcun culto della personalità ma piuttosto un'adorazione degli eroi.

Tale culto iniziò non appena Kim Il-sung prese il potere nel 1948 e fu enfatizzato dopo la sua morte nel 1994; l'intensità delle emozioni provate dal popolo per i propri leader e dalla devozione nei loro confronti, e l'ideologia del familismo hanno giocato un ruolo chiave nel culto e nel sostentamento dello stesso regime.

Il familismo è un tipo di collettivismo dove un singolo dovrebbe dare la priorità ai bisogni della società o della famiglia. In Corea del Nord deriva da una combinazione del tradizionale valore confuciano dell'Asia orientale con la devozione filiale, il sistema comunista del collettivismo e il culto della personalità di Kim. Come valore tradizionale, l'importanza della famiglia ha influenzato tutti gli aspetti della vita in Corea del Nord, dalla politica all'economia, all'istruzione e persino alle relazioni interpersonali tra amici e nemici.

Il culto ebbe origine intorno al 1949, con la comparsa delle prime statue del leader, mentre la vera e propria venerazione sorse in seguito alle prime purghe di massa del 1953. Nel 1967, Kim Jong-il fu nominato al Dipartimento di stato della propaganda e dell'informazione, dove iniziò a concentrarsi sullo sviluppo del culto di suo padre. È proprio in questo periodo che l'impiego del titolo di Suryong (Grande leader o Leader supremo) divenne una consuetudine. Tuttavia, Kim Il-sung iniziò a definirsi il "Grande leader" sin dal 1949.

Secondo le biografie ufficiali, Kim Il-sung proveniva da una lunga discendenza di leader e la storiografia moderna nordcoreana si concentrò sulla sua vita e attività. Venne accreditato come l'unico ad aver sconfitto i giapponesi mettendo fine all'occupazione della Corea (ignorando l'intervento sovietico e americano) e l'unico ad aver ricostruito la nazione dopo la guerra di Corea. Nel corso della sua vita, gli furono attribuiti titoli come "Sole", "Gran presidente" e molti altri, oltre ad aver vinto premi come la "Doppia medaglia d'oro dell'eroe". Spesso, era Kim Il-sung stesso ad attribuirsi questi titoli e premi, come avrebbe fatto in seguito il figlio

Nella Costituzione nordcoreana del 1972 fu introdotta l'idea di Kim Il-sung come unico patrimonio culturale del popolo; secondo New Focus International, il culto della personalità, in particolare quello di Kim Il-sung, si è rivelato cruciale nella legittimazione della successione "dinastica" del comando e Park Yong-soo afferma nell'Australian Journal of International Affairs che "al prestigio del Suryong [il leader supremo] è stata data la massima priorità su ogni altra cosa della Corea del Nord."

Kim Il-sung è stato l'ideatore dell'ideologia del Juche, ovvero il principale riferimento per tutte le forme di pensiero, educazione, cultura e vita nel Paese fino a quando Kim Jong-il introdusse il concetto di Songun che, integrato al Juche, ebbe un grande impatto sulle politiche economiche nazionali.

Alla IV Conferenza del Partito del Lavoro di Corea tenutasi ad aprile del 2012, Kim Jong-un definì il Juche come il pensiero comprensivo di Kim Il-sung, sviluppato e approfondito da Kim Jong-il, ed espressione del "Kimilsungismo-kimjongilismo" nonché "l'unica idea alla guida del partito" e della nazione.

Ai bambini nordcoreani veniva insegnato che loro erano nutriti, vestiti e accuditi in ogni aspetto per la "grazia del Presidente". Le più grandi scuole elementari dello stato posseggono un'aula per le lezioni che riguardano solamente Kim Il-sung. Queste aule sono ben mantenute e costruite con materiali di alta qualità, e possiedono un modello del luogo di nascita di Kim a Mangyongdae-guyok. Le dimensioni delle sue immagini che adornano gli edifici pubblici sono calcolate per essere in proporzione con quelle dell'edificio sul quale verranno appese. Il luogo di nascita di Kim Il-sung è inoltre meta di pellegrinaggi.

Quando Kim Il-sung morì nel 1994, Kim Jong-il dichiarò un periodo di lutto nazionale lungo tre anni. Dopo la sua morte, Kim Il-sung divenne il "presidente eterno" e nel 1998 la Costituzione nazionale fu cambiata per includere tale concetto. Quando suo padre morì, Kim Jong-il intensificò maggiormente il culto sulla sua personalità.

Mantenendo la moderna mitologia che pervade la versione nordcoreana della storia, vista come cruciale per il culto della personalità e il controllo politico, viene imposto che Kim Jong-il sia nato nel 1942 sul Monte Paektu nella base segreta del padre (quando in realtà nacque nel 1941 in Unione Sovietica) e che la sua nascita sia stata annunciata da una rondine, causando il passaggio dall'inverno all'estate, da una stella che illuminava il cielo e da un doppio arcobaleno comparso spontaneamente.

In seguito alla sua morte, furono realizzati numerosi francobolli e monete commemorativi e sono stati incisi slogan politici sui fianchi delle montagne in onore del 70º compleanno di Kim Jong-il.

Kim Jong-un, il nipote del fondatore della Corea del Nord, è stato assente dalle scene pubbliche e governative fino alla metà degli anni duemila. Nel 2010, iniziò a farsi chiamare "Giovane generale" e verso la fine del 2011 "Generale rispettato.

Alla morte di Kim Jong-il, i media statali hanno iniziato a chiamare Kim Jong-un come il "Grande successore". Molti lo chiamano anche "Supremo leader". Appena giunto al potere, lo sviluppo del proprio culto della sua personalità andò avanti con successo tramite poster, cartelloni e altri mezzi di propaganda diffusi in tutto il Paese.

Kim Jong-un rappresenta la terza generazione della leadership dinastica dei Kim.

Subito dopo la salita al potere del nuovo leader, è stata realizzata una scritta propagandistica di circa 560 m vicino a un lago nella provincia di Ryanggang, con la frase "Lunga vita al generale Kim Jong-un, il Sole splendente!".

I culti della personalità promuovono anche l'idea dei Kim come una famiglia modello. Nel dolore per la morte del suo secondo figlio Kim Pyong-Il nel 1947, Kim Il-Sung ritornò nello stesso luogo un decennio più tardi con uno sciamano coreano per eseguire rituali per "placare la sua perdita e il suo dolore". Kim mostrò una particolare reverenza confuciana nei confronti dei genitori, ai quali dopo la loro morte dedicò dei monumenti.

Nel 2013, è stata annunciata una nuova festività per il 14 febbraio, che commemora la data in cui Kim Jong-il ha assunto il titolo di "Generalissimo della Repubblica Popolare Democratica di Corea". A differenza delle celebrazioni di altre figure importanti in tutto il mondo, in Corea del Nord le celebrazioni sono obbligatorie, con numerosi eventi programmati (come danze, eventi sportivi e sfilate) e con i cittadini che posano fiori ai piedi dei monumenti.

Le celebrazioni per i compleanni dei Kim (come il Giorno del Sole) coinvolgono anche i media statali che trasmettono film e documentari sulle vite e i risultati dei leader la notte precedente alla festività. Alle persone non viene permesso di parlare né di addormentarsi fino alla fine di tali trasmissioni.

L'ideologia marxista con la sua visione manicheista è a tutti gli effetti un dogma; una religione senza Dio ma non per questa priva di un proprio culto;

una dottrina che propugnata anche da atei o che non credano neanche nell’immortalità, come la setta dei Sadducei che nell’antichità custodiva meticolosamente il Tempio di Gerusalemme. La religione della massa, fondata sul culto del “Capo”, sul “Messia” e basata esclusivamente sul “credo”, sulla “fede” non riguarda minimamente la conoscenza del divino, né i principi della scienza sacra, simbolica , misterica. E può diventare ” religione ufficiale ” tanto un sistema teistico quanto un sistema ateistico.

 
 

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