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  • Massimo Mannarelli

IL "NAZIONAL ISLAMISMO" DI VON LEERS


Jacob Von Leers nacque a Vietlübbe, Meclemburgo-Schwerin (Germania) il 25 gennaio 1902, studiò legge a Berlino, Kiel e Rostock parlando fluentemente cinque lingue, tra cui olandese e giapponese.

Fece parte della Lega vichinga "Bund Wiking" (un'organizzazione politica e paramilitare tedesca esistente dal 1923 al 1928), dell'unità paramilitare del Bund Viking Free Corps e dell'organizzazione giovanile del NSDAP "Adler und Falkem" .

Durante la Repubblica di Weimar, fu attivo nella politica völkisch unendosi nel 1929 al NSDAP all'interno del quale si distinse per la sua capacità oratoria, tale da divenire il leader della "National Socialist Students 'League". Nel 1933 firmò il "Gelöbnis treuester Gefolgschaft" (voto di fedeltà più fedele) ad Adolf Hitler .

Von Leers si sosteneva economicamente scrivendo articoli freelance per la stampa NSDAP e finì poi per unirsi alle Waffen SS nel 1936 con il grado militare di sub-Sturmbannführer.

Dopo una parentesi come professore all'università di Jena, venne chiamato da Joseph Goebbels a prestare servizio presso il ministero della propaganda, dove avrebbe svolto lavoro propagandistico per il partito scrivendo, tra il 1933 e il 1945, ben 27 libri.

Jeffrey Herf riferisce che nel dicembre del 1942 Von Leers pubblicò un articolo su Die Judenfrage , una rivista appartenente al mondo intellettuale antisemita, intitolato "Giudaismo e Islam come opposti". Come indica il titolo, la prospettiva dell'autore decisamente hegeliana , presentava ebraismo e islam in termini di tesi e antitesi. Questo saggio rivelava la prospettiva nazionalsocialista che Von Leers proiettava sul passato islamico, nonché l'intensità della sua opposizione per l'ebraismo.

Nel suo articolo, Von Leeers sosteneva che l'ostilità di Maometto verso gli ebrei ebbe come risultato la completa paralisi del mondo giudaico. Gli ebrei orientali non solo non parteciparono all'ascesa al potere degli ebrei negli ultimi due secoli; ma non poterono praticare l'usura, poichè la sharia (contrariamente all'Europa) non lo permetteva.

Secondo Von Leers la religione musulmana avrebbe svolto un servizio eterno al mondo: impedendo la minacciata conquista dell'Arabia da parte degli ebrei, trionfando sull'insegnamento di Geova e aprendo, infine, la strada a una cultura superiore per numerosi popoli.

Nel 1945, Von Leers fuggì in Italia, dove rimase per cinque anni, prima di trasferirsi, nel 1950, in Argentina, dove continuò le sue attività di propaganda per spostarsi successivamente in Egitto sotto l'egida di Haj Amin al-Husseini, con il quale era in stretto contatto e che lo elogiò per la sua lealtà al nazionalismo arabo.

Abbracciò infine l'Islam, cambiando il suo nome in Omar Amin, come gesto per il suo benefattore, diventando capo dell'unità di propaganda "israeliana" del presidente egiziano Gamal Abdel.

Von Leers fu accolto in Egitto da al-Husseini e divenne consigliere politico del dipartimento informazioni sotto Muhammad Naguib e Gamal Abdel Nasser e divenendo inoltre capo dell'Istituto per lo studio del sionismo gestendo la propaganda anti-israeliana.

Morì al Cairo il 5 Marzo 1965.

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