FEMMINISMO, YOGA E TEOSOFIA IN GRETA GARBO
Greta Garbo (pseudonimo di Greta Lovisa Gustafsson - Stoccolma, 18 settembre 1905 / New York, 15 aprile 1990), famosissima attrice hollywoodiana svedese naturalizzata statunitense, fu in verità una delle prime femministe la cui ricerca spiritual portò ad abbracciare la teosofia, la meditazione trascendentale e ovviamente lo Yoga.
Ella era quello che il filosofo Ken Wilber avrebbe descritto come una pensatrice “cosmocentrica”, infatti, la Garbo sentiva una essenziale unità con il cosmo e una intensa, quasi pagana, intimità con la natura.
Nel 1951 lo scrittore James Pope-Hennessy la descrisse così: “ha interessi nella teosofia, alimentazione, ed altri argomenti esoterici”. L’interesse della famosa attrice in una spiritualità non convenzionale fu orientato verso l’occulto dall’amica ed amante di origini cubane, la poetessa Mercedes de Acosta.
Quando le due donne si incontrarono, subito percepirono la sensazione di essersi già conosciute in vite precedenti. Poco dopo il loro primo incontro trascorsero un intera notte in una continua intima conversione e riflessione. Fu in quest’occasione che Mercedes iniziò la Garbo al misticismo orientale, alla teosofia ed all’occulto.
La Garbo era già interessata a questi argomenti metafisici e la De Acosta divenne per lei un’indispensabile guida. A sua volta Mercedes era una grande amica di Jiddu Krishnamurti e quando la Garbo incontrò il famoso maestro cercò di apprendere da lui tutto quello che poteva.
Durante la sua vita, la Garbo fu intima amica di numerosi famosi occultisti. Ebbe ad esempio una relazione con Leopold Stokowski (direttore d’orchestra) che le disse che loro condividevano un destino scritto nelle stelle dagli dei e che in un viaggio in Italia le insegnò lo Yoga (egli sin dalla più giovane età si era interessato di Yoga, meditazione e alimentazione sana). Negli anni ’70 Garbo ed il suo amico, mercante d’arte ed esoterista Sam Green trascorsero molto tempo esplorando questioni di metempsicosi e comunicazioni spirituali. Il fotografo Cecil Beaton descrisse la Garbo come un enigma traboccante di pensieri spirituali mentre l’attore Leif Erickson la vedeva come una ‘hippie del mondo, che indaga le scene ma non vi partecipa’.
L’interesse della Garbo nell’occulto la portò ad uno stile di vita semi-ascetico. Quando non lavorava seguiva una routine giornaliera che prevedeva sveglia alle 6, pratica di yoga ed esercizi sul respiro. A partire da quando compì 60 anni cominciò a praticare ginnastica callistenica e a nutrirsi di cibo naturale (non lavorati industrialmente). Rifiutava il materialismo consapevole del rischio di diventare schiava dei beni materiali. Mercedes rimarcava che la Garbo non solo viveva una vita solitaria, ma anche semplice ed austera. Cecil Beaton la descriveva con una vera asceta la cui mente era concentrata solo sugli aspetti più immateriali dell’esistenza.
Insieme e Aldous Huxley, Linda Christian (la prima bond girl) e Gloria Swanson fu allieva di Indra Devi, la maestra di Yoga, unica allieva donna di Krishnamacharya che portò lo Yoga in occidente.
Fu anche un’assidua discepola dell’insegnante e guru Joseph Pilates.
Questa natura della Garbo si riflesse in molti dei suoi film. All’inizio di “Mata Hari” (1931) ballava una danza sacra in un tempio Giavanese. In “Camille” (1936) aveva una premonizione della propria morte. Ne “Il velo dipinto” (1934) ella spiegava di quanto amasse la Cina perchè era “una paese così pieno di incantesimi, sembra esserci una ragione per qualsiasi cosa”.
Stanca della costante attenzione dei media e del pubblico, a soli 36 anni la Garbo si ritirò a vita privata. Una volta disse che riteneva che non fosse necessario costruire chiese: tutti avevano bisogno di unirsi al divino che andava però trovato dentro sé stessi. Mercedes credeva che la maggior parte degli artisti non potevano diventare esseri spiritualmente sviluppati perchè avrebbero dovuto perdere se stessi e coltivare il distacco. Forse in Greta Garbo trovò un’eccezione.