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  • Massimo Mannarelli

THE VEGAN MUSLIM INITIATIVE

"The Vegan Muslim Initiative" è un gruppo musulmano per i diritti degli animali con radici in Australia e Canada.

Fondato nel 2016 da Sammar Hakim, un australiano che vive in Texas, e dalla canadese Elysia Ward, è un’iniziativa che mira ad informare i musulmani sui vantaggi di diventare vegani.

L’attenzione del gruppo si focalizza sui milioni di animali che vengono macellati in occasione delle celebrazioni di Eid-al-Adha, la festa del sacrificio, festa musulmana che commemora la decisione del profeta Abramo di sacrificare il proprio figlio come atto di obbedienza a Dio. Dio riconoscendo la sua fede sostituì il figlio di Abramo con un agnello e così i musulmani per ricordare questo avvenimento sacrificano un agnello o una capra e talvolta persino una mucca.

La carne viene suddivisa in tre parti: una parte viene donata a una famiglia povera che non può permettersi il proprio animale, una viene data ad amici e famigliari e l'ultima viene conservata per sé e per la propria famiglia più stretta.

The Vegan Muslim Initiative rimarcando il fatto che gli animali sono spesso tenuti in condizioni disumane prima di essere brutalmente macellati e i costi ambientali legati all’allevamento da anni sostiene che l'uccisione annuale dovrebbe essere abolita.

Gli attivisti di questo movimento da molto tempo hanno aperto un dibattito interno all'Islam per chiedere la fine dell'uccisione incoraggiando i fedeli a godersi una festa senza carne.

Negli ultimi tempi questa pratica ha attirato critiche da parte di molti gruppi di animalisti che attaccano il modo in cui tali creature indifese vengono gestite, trasportate e macellate per il cibo.

Secondo i vegani musulmani uccidere così tanti animali non è cosa necessaria, poiché oggi uccidere così tanti animali (stiamo parlando di decine di milioni in tutto il mondo musulmano) contribuisce negativamente anche a livello ambientale per i danni che causano gli allevamenti intensivi: inquinamento idrico, causato dai liquami sversati nei bacini idrografici, piogge acide, causate dall’ammoniaca liberata nell’atmosfera dai liquami, eccessiva acidità del suolo e delle acque, causata dalle piogge acide, sviluppo sregolato delle alghe in mare è dato dall’azoto contenuto nei liquami.

A tutto ciò si aggiungono i danni ambientali indiretti dati dalla coltivazione massiccia dei mangimi: effetto serra, consumo del suolo, deforestazione e desertificazione.

Mentre alcuni musulmani credono che il massacro sia obbligatorio nell'Islam, altri sottolineano il fatto che il profeta Maometto raramente mangiava carne ed era noto per la sua gentilezza con gli animali. Gli studiosi affermano inoltre che molti dei suoi compagni più stretti non prendevano parte al sacrificio.

Al-Hafiz BA Masri, eminente studioso islamico sostiene che anche se un animale viene macellato perfettamente secondo le rigide regole dell'Islam, se prima è stato sottoposto a crudeltà la sua carne è haram (vietata). In realtà, una volta arrivati ​​a destinazione molti animali sacrificali vengono uccisi in modi brutali del tutto incompatibili con le normative islamiche. Ciò può essere dovuto all'ignoranza della loro religione, all'inesperienza (soprattutto per le famiglie che eseguono il sacrificio da soli) o alla richiesta di uccidere molti animali il più rapidamente possibile (per i macellai professionisti incaricati di farlo). Secondo l'interpretazione di Masri, la stragrande maggioranza della carne prodotta durante l'Eid è quindi effettivamente vietata al consumo.

Gli aderenti del "The Vegan Muslim Initiative" sostengono che “Il Corano non impone l'uccisione di animali secondo la stragrande maggioranza degli studiosi. Ma anche se così fosse, come musulmani ci viene dato il margine di manovra per adeguarci di conseguenza...Ad esempio, anche nelle cose che sono considerate obbligatorie, il Corano non menziona nulla su cosa fare quando si viaggia o se piove forte o se si è malati o se si è nello spazio. Le decisioni su queste questioni sono state stabilite da studiosi che usano le tradizioni del profeta Maometto e le realtà moderne ”.

Lo scopo del The Vegan Muslim Initiative è quello di educare i musulmani di tutto il mondo perchè si attui un cambiamento, cominciando a pensare a modi nuovi e migliori per aiutare questo pianeta e prendersi cura di questo mondo che Dio ha donato agli uomini.

Shahid 'Ali Muttaqi nel suo scritto "Una prospettiva islamica contro il sacrificio animale" scrive che Il sacrificio animale ha senso solo per ringraziare Allah per i mezzi di sopravvivenza che Egli mette a disposizione. Nei tempi e nei luoghi in cui gli animali erano (o sono ancora) unica risorsa, i fedeli non avevano (o non hanno) altra scelta se non quella di utilizzarli per onorare Dio.

C'è un'importante lezione da imparare ossia sacrificare e condividere con la comunità ciò che viene considerato un bene prezioso o una proprietà. Quando la macellazione è necessaria, i metodi di macellazione devono essere strettamente halal, gli animali devono essere allevati nel loro ambiente naturale e uccisi in modo umano come possibile, oltre a riaffermare la verità (nel recitare la formula seguente) che solo Allah ha il diritto di togliersi la vita e che lo fanno umilmente solo per sopravvivere, nel nome di Allah.

La questione della dieta vegetariana è stata trattata anche da molti ricercatori spirituali di fede islamica, come ad esempio Hazrat Inayat Khan (1882 – 1927) che affermava che alcune persone non danno importanza a ciò che mangiano o bevono. Per quanto concerne la carne Inayat Khan precisa che da una parte, la carne, come sostanza, ostacola il progresso spirituale, e dall'altra la cattiveria nei confronti degli animali è una violazione della legge morale; ciò provoca nella persona spirituale due tipi di danni.

Muḥammad Abū l-Fatḥ Jalāl al-dīn, meglio conosciuto come Akbar il Grande nel 1582 fondò una sua personale religione chiamata Dīn-i tawḥīd-i ilāhī ("monoteismo"), all’interno del quale vigeva l’obbligo del vegetarianesimo.

Jalal al-Din Muhammad Balkhi noto semplicemente come Rumi, il grande mistico sufi musulmano del 13 ° secolo (1207-1273), che influenzò ampiamente il pensiero mistico e la letteratura in tutto il mondo musulmano, all'età di 12 anni, scrisse questa quartina divenendo vegetariano fino alla sua morte: “Ho esistenza e lo apprezzo così tanto / Così hanno tutti gli esseri sulla terra e anche loro, cercano di preservarlo / Quindi, come posso uccidere anche la più piccola creatura / Solo per saziare il mio palato?”.

Rumi credeva che tutte le vite fossero sacre ed era un convinto vegetariano e evitava persino il latte e i prodotti lattiero-caseari affermando "Sheer mun-haraam nuzt - per me, anche il latte è proibito", ma, soprattutto, si astenne dal sacrificare gli animali in occasione dell’Eid-Al-Adah.

Molti sufi indiani sono convinti che il vegetarismo sia un passo essenziale verso la crescita spirituale. Santi sufi come Rahim Bawa Mohiyuddin e Hazrat Rabia Basri hanno mostrato amore e compassione per gli animali e hanno insegnato che la misericordia nei loro confronti è essenziale per il misticismo islamico.

Un episodio popolare, per esempio, nella vita di Hazrat Rabia racconta che ogni volta che si ritirava nella foresta per meditare, era circondata da animali e uccelli. Ma quando un altro Sufi si avvicinò, fuggirono, il che lo fece arrabbiare e chiederne il motivo. Hazrat Rabia, a sua volta, chiese cosa avesse mangiato. Lui rispose che aveva mangiato cipolle fritte in grasso al che lei esclamò: "Mangi il loro grasso! Perché non dovrebbero fuggire da te?"

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