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  • Massimo Mannarelli

IL CRISTIANO BAHIRA E I SEGNI DELLA PROFEZIA NEL GIOVANE MOHAMMED


Baḥīrā "approvato (da Dio)", anche conosciuto come Sergio il monaco (VI secolo) è stato un monaco cristiano siriaco che, secondo la tradizione, alla fine del VI secolo, avrebbe riconosciuto ed educato cristianamente il giovane Maometto, riconosciuto come portatore di un evidente carisma profetico.

La storia dell'incontro di Maometto con Baḥīra è riportata nelle opere dei primi storici musulmani Ibn Hisham (morto nell'833), Ibn Sa'd (784-855) e Ṭabarī (839-923), le cui versioni differiscono in alcuni dettagli.

Il giovane Maometto, che allora aveva nove o dodici anni, incontrò Baḥīra nella città di Bosra in Siria mentre viaggiava con una carovana meccana, accompagnando suo zio Abu Talib. Quando la carovana passò accanto alla sua cella, il monaco invitò i mercanti a una festa. Accettarono l'invito, lasciando il ragazzo a guardia del cammello. Bahira, tuttavia, insistette affinché tutti i carovanieri andassero con lui. Allora un evento miracoloso indicò al monaco che Maometto sarebbe diventato un profeta.

Il movimento di una nuvola che continuava a proteggere dai dardi solari Maometto, indipendentemente dal momento della giornata, attirò l'attenzione di Baḥīra. Il monaco rivelò le sue visioni sul futuro di Maometto allo zio del ragazzo, avvertendolo di proteggere il bambino dagli ebrei (nella versione di Ibn Sa'd) o dai Bizantini (nella versione di al-Ṭabarī). Sia Ibn Saʿd che al-Ṭabarī scrivono che Baḥīra trovò l'annuncio della venuta di Maometto nei vangeli originali e non adulterati, che egli possedeva.

Vista la leggenda, tanto bastò alla tradizione cristiana occidentale e orientale per far diventare Baḥīra un monaco eretico, le cui convinzioni erronee avrebbero ispirato il Corano, in accordo con la duratura convinzione che l'Islam fosse una forma deviata ed eretica di cristianesimo. Baḥīra è al centro dell'Apocalisse di Baḥīra, apocrifo redatto sia in arabo sia in siriaco. Alcuni arabisti sostengono che le opere di Baḥīra formarono la base delle parti del Corano conformi ai principi del cristianesimo, mentre il resto fu introdotto da compilatori successivi, come ʿOthmān b. ʿAffān o ebrei e arabi contemporanei. Il nome e l'affiliazione religiosa del monaco variano nelle diverse fonti cristiane. Ad esempio, Giovanni Damasceno (morto 749), afferma che Maometto "dopo aver letto l'Antico e il Nuovo Testamento e altri testi cristiani e dopo aver conversato con un monaco ariano, ideò la propria eresia".

Per ʿAbd al-Masīḥ al-Kindī, che lo chiama Sergio e scrive che in seguito prese il nome di Nestorio, Baḥīra era un nazoreo (o ebionita), un gruppo di ebrei cristiani di solito associato ai nestoriani. Dopo il IX secolo, i polemisti bizantini si riferiscono a lui come Baeira o Pakhyras, nomi derivati da Baḥīra, e lo descrivono come un iconoclasta. Talvolta Baḥīra è considerato giacobita o ariano. Le biografie polemiche paleocristiane di Maometto sono concordi nell'affermare che il presunto analfabetismo di Maometto non implichi che egli abbia ricevuto le sue dottrine religiose dall'Arcangelo Gabriele, e spesso considerano Baḥīra il maestro religioso segreto di Maometto.

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