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  • Massimo Mannarelli

HöRBIGER E LA TEORIA DEL GHIACCIO COSMICO


Hanns Hörbiger (Atzgersdorf, 29 novembre 1860 – Mauer, 11 ottobre 1931) è stato ingegnere, scrittore e astronomo austriaco, il quale ebbe la rivelazione della teoria cosmica guardando la luna al telescopio. Il satellite sembrò ad Horbiger una sfera di ghiaccio, o almeno ricoperta di ghiaccio, e da questo errore grossolano nacque la Welteislehre - WEL, ossia la dottrina del ghiaccio cosmico.

Hörbiger pubblicò la sua teoria nel 1913, ma il libro fu accolto dal disinteresse assoluto. Fu solo con l'avvento del nazismo, che l’astronomo divenne celebre e rispettato.

La sua teoria del Ghiaccio Cosmico, esposta nel libro Glazial-Kosmogonie, ebbe vasta notorietà in Germania prima e durante il Nazismo, tanto che Louis Pauwels e Jacques Bergier ne «Il mattino dei maghi», scrivono che essa era accettata persino da Adolf Hitler e da un ampio numero di gerarchi e scienziati vicino al nazionalsocialismo che lo definivano “il Copernico del secolo XX”.

Secondo Hörbiger ghiaccio e fuoco, repulsione e attrazione, lottano eternamente nell’Universo. Questa lotta determina la vita, la morte e la rinascita perpetua del cosmo.

Uno scrittore tedesco, Elmar Brugg, in una sua opera del 1952 in lode di Hörbiger scrisse: “Nessuna delle dottrine che spiegano l’Universo faceva entrare in gioco il principio di contraddizione, della lotta di due forze contrarie, di cui tuttavia l’anima dell’uomo si alimenta da millenni. Il merito imperituro di Hörbiger è di aver risuscitato potentemente la conoscenza intuitiva dei nostri antenati attraverso il conflitto eterno del fuoco e del ghiaccio, cantato dall’Edda. Egli ha esposto questo conflitto agli occhi dei suoi contemporanei. Egli ha dato base scientifica a questa immagine grandiosa del mondo legata al dualismo della materia e della forza, della repulsione che disperde e dell’attrazione che riunisce”.

Ne “Il mattino dei maghi” gli autori affermano che "È dunque certo: la Luna finirà per cadere sulla Terra. C’è un momento, alcune decine di millenni, in cui la distanza da un pianeta all’altro sembra fissa. Ma potremo renderci conto che la spirale si restringe. A poco a poco, nel corso del tempo, la Luna si avvicinerà. La forza di gravitazione che essa esercita sulla Terra andrà aumentando. Allora le acque dei nostri oceani si uniranno in una marea permanente e saliranno, coprendo le terre, sommergendo i tropici e circondando le più alte montagne. Gli esseri viventi si troveranno progressivamente alleggeriti di peso. Diventeranno più grandi. I raggi cosmici diventeranno più potenti. Agendo sui geni e sui cromosomi determineranno mutazioni. Si vedranno apparire nuove razze, animali, piante e uomini giganteschi. Poi, avvicinandosi ancora, la Luna scoppierà, girando alla massima velocità e diventerà un immenso anello di pietre, di ghiaccio, di acqua e di gas, girando sempre più veloce. Infine l’anello si abbatterà sulla Terra, e sarà la caduta, l’apocalisse annunciata. Ma se taluni uomini sopravvivranno (i più forti, i migliori, gli eletti), saranno loro riservati strani e formidabili spettacoli. E forse lo spettacolo finale”.

Continuano: “Secondo questa teoria dopo millenni senza satellite in cui la Terra avrà conosciuto straordinarie sovrapposizioni di antiche e nuove razze, di civiltà originate dai giganti, ricominciamenti di là dal diluvio, e immensi cataclismi, Marte, più piccolo del nostro globo, finirà per raggiungerlo. Entrerà nell’orbita della Terra. Ma è troppo grande per essere catturato, diventare, come la Luna, un satellite. Passerà vicinissimo alla Terra, la sfiorerà andando a cadere sul Sole, attirato da esso, aspirato dal fuoco. Allora la nostra atmosfera sarà improvvisamente afferrata, trascinata dalla gravitazione di Marte, e ci lascerà per perdersi nello spazio. Gli oceani turbineranno ribollendo sulla superficie della Terra, spazzando tutto, e la crosta terrestre scoppierà. Il nostro globo, morto, continuando la sua spirale, sarà raggiunto da planetoidi ghiacciati che vagano nel cielo, e diventerà una enorme sfera di ghiaccio che a sua volta andrà a gettarsi nel Sole. Dopo la collisione ci sarà il grande silenzio, la grande immobilità, mentre per milioni d’anni il vapore acqueo accumulerà all’interno della massa fiammeggiante. Infine, vi sarà un’altra esplosione per altre creazioni nell’eternità delle forze ardenti del cosmo”.






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