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Massimo Mannarelli

IL "BLACK ISLAM" DI SHAIKH DAOUD FAISAL


Durante la prima metà del ventesimo secolo, una delle figure più importanti nella storia del "Black Islam" statunitense é stata Shaikh Daoud Ahmed Faisal.

Egli nasce sull'isola caraibica di Grenada nel 1891.

All'età di 21 anni, si trasferisce a New York per studiare musica.

Nel 1924 prende in moglie una cantante delle Bermuda che in seguito adotterà il nome di Khadijah.

Nel 1928, Shaykh Daoud

recita la shahādah, la testimonianza di fede islamica, attraverso la quale si dichiara di credere in un solo e unico Dio (Allah) e nella missione profetica di Maometto.

Insieme alla moglie decide di dare vita, a New York, alla "Islamic Propogation Society", una delle prime organizzazioni musulmane finalizzate a promuovere l'Islam tra la comunità nera.

Nel 1939 l'organizzazione apre a Brooklyn una moschea chiamata Missione islamica d'America.

Il percorso islamico di Shaykh Daoud è influenzato dal Tasawwuf (Sufismo) dell'ordine Shadhili a cui aderisce, negli anni '30, grazie all'incontro con dei fratelli etiopi e somali di Harlem.

Shaykh Daoud diverrà successivamente, un muqaddam (un rappresentante ufficiale) dell'ordine Shadhili, ricevendo l'autorizzazione scritta, che era solito portare all'interno del suo kufi (copricapo islamico), dal maestro sufi magrebino Shaykh Ahmed al 'Alawi.

Si calcola che Shaykh Daoud abbia portato, prima del 1959, ben oltre 10.000 americani all'Islam; tutto ciò grazie anche ai legami allacciati, negli anni '40, con marinai mercantili musulmani yemeniti e non solo, frequentatori della sua moschea.

I numerosi marinai dell'Asia meridionale e dell'Africa orientale riuscirono a creare una rete globale esortando ogni navigante che attraccava ai moli del vicino ponte di Brooklyn a frequentare la moschea di Shaykh Daoud.


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