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  • Massimo Mannarelli

IL RAZIONALISMO INDIANO NELL'ANTI-GURU BASAVA PREMANAND


Basava Premanand (Kozhikode, 17 febbraio 1930 – Podanur, 4 ottobre 2009) è stato uno scettico e razionalista indiano, presidente di Indian Skeptic, l'associazione indiana per lo studio dei presunti fenomeni paranormali equivalente allo statunitense CSI e all'italiano CICAP.

Premanand nacque da una coppia di teosofi indù a Kozhikode e il suo modo di vivere era profondamente ispirato agli insegnamenti di Helena Blavastsky, spiritualista russa e co-fondatrice della società teosofica che promuoveva la teosofia, un sistema filosofico-religioso panteistico .

Crescendo, Premanand si occupa di testi religiosi come la Gita, il Corano e la Bibbia. Questi testi suscitano la sua curiosità verso il mondo della spiritualità e comincia a cercare vari baba e guru per rispondere alle sue domande. Incontra però solo ciarlatani che ingannano le persone sotto l'abito della spiritualità. E’ allora che Premanand decide di fare dell’educazione delle persone sulla realtà delle cose la sua missione di vita.

Premanand dedica la propria vita all'analisi delle affermazioni dei fachiri e dei santoni del suo paese, spesso confondendosi tra i loro fedeli. Grazie alle sue conoscenze di prestigiatore, scopre diversi trucchi di illusionismo usati per riprodurre fenomeni come la materializzazione di oggetti o cenere sacra, l'incombustibilità, la sepoltura prematura, eccetera.

Il più famoso dei santoni di cui si occupa è Sathya Sai Baba. Dal 1975 conduce indagini su di lui, denunciando come trucchi i prodigi che hanno luogo durante i suoi incontri con i fedeli. Premanand lo definisce un mafioso, che imbroglia le persone e si arricchisce a discapito di chi ripone in lui la sua fiducia. Nel 1993 indaga anche sull'omicidio di sei persone legate all'ashram di Sai Baba pubblicando le sue scoperte nel libro “Murders in Sai Baba's Bedroom”, ma dalla sua indagine non emerge nulla, poiché Sai Baba mantien uno stretto rapporto con la polizia di stato il cui capo una volta serviva come suo autista.

Basava Premanand segue la linea del professor Abraham Thomas Kovoor (10 aprile 1898 - 18 settembre 1978), un importante razionalista indiano reso noto dalla sua campagna per denunciare le frodi dei vari "uomini-dio" indiani e dello Sri Lanka e i cosiddetti fenomeni paranormali. La sua critica diretta e tagliente viene accolta con entusiasmo dal pubblico, dando inizio a un nuovo dinamismo nel movimento razionalista, specialmente in Sri Lanka e in India. Kovoor dopo i suoi numerosi incontri con uomini-dio, astrologi e altre persone che affermano di avere poteri psichici, conclude che non c'è verità oggettiva in tali affermazioni.

Egli scrive: "Nessuno ha, e nessuno ha mai avuto, poteri soprannaturali. Esistono solo nelle pagine delle Scritture e dei giornali sensazionalisti".

I suoi libri sui suoi incontri con persone che rivendicano poteri psichici sono ancora oggi bestseller in India.

Nel 1963, Kovoor annuncia un premio di Rupie 100.000 per chiunque possa dimostrare di avere poteri soprannaturali o miracolosi. In sfida ci sono 23 miracoli o imprese che gli uomini-dio (e mistici e artisti occidentali tra cui Uri Geller e Jeane Dixon) affermano di compiere, come leggere i numeri di serie dalla valuta in buste sigillate, materializzare oggetti, prevedere eventi futuri, camminare sull'acqua, ecc... Il premio non è mai stato aggiudicato.

Basava Premanand tuttavia rimane il più celebre “scettico” indiano. Sceglie di trasformarsi in un anti-guru, per smascherare i santoni truffaldini e svegliare le coscienze dei suoi seguaci. Gira l’India arrivando nelle piazze di ogni villaggio e mostrando abilità straordinarie: mangia il fuoco, cammina sul vetro, si trapassa con gli spilloni… quando la gente si convince di avere davanti un essere superiore, rivela che è tutto un trucco e svela i segreti di quelle imprese.

Premanand viene definito in un documentario di Robert Eagle Guru Buster. In tale opera viene filmato mentre insieme al suo team esegue miracoli, nel tentativo di sfatare l'enigma attorno agli uomini-dio.

Quando a Premanand viene diagnosticato un cancro, si preoccupa, ma non per la sua morte. Mesi prima della sua morte, in un'intervista, dichiara: "Voglio trasferirmi dalla piccola città del Tamil Nadu dove risiedo alla città metropolitana di Bangalore dove le strutture sono migliori ... Voglio che tutte le parti del mio corpo siano donate ad altri in modo che possano essere utilizzate. Non voglio essere seppellito o cremato. Vorrei che i miei resti fossero usati per studio o ricerca".


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