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  • Sibilla Mannarelli

Il VYAYAMA YOGA DI DHIRENDRA BRAHMACHARI, IL RASPUTIN INDIANO


Nello Yoga si ritiene che la maggior parte dei blocchi energetici cominci dalle articolazioni. L’Ayurveda a sua volta sostiene che le tossine tendono a riempire gli spazi vuoti del nostro corpo ossia le articolazioni. Partendo da tale concetto nasce la pratica del Sukshma Vyayama Yoga.

Le articolazioni assicurano la mobilità del corpo connettendo due ossa. Ma le articolazioni non sono ovviamente composte dalle sole ossa. Per evitare il deterioramento dato dallo strofinio, sono presenti cartilagini e fluido sinoviale che permettono di salvaguardare l’articolazione. Se questa cartilagine si deteriora per età, trauma o usura allora si comincia a soffrire di dolori ed artriti.

Ci sono molti fattori che contribuiscono a mantenere sane le nostre articolazioni: alimentazione, una routine di esercizi bilanciati, la giusta postura, una adeguata gestione dello stress, ecc…

Ma cosa intendiamo per Sukshma Vyayama Yoga?

Sukshma Vyayama è un tipo di Yoga concentrato sua una serie di asana e sequenze introdotte da Swami Dhirendra Brahmachari, influente maestro yogico indiano a sua volta discepolo di Maharishi Kartikeya.

Ma scopriamo qualcosa di più su Dhirendra Brahmachari.

Dhirendra Brahmachari (12 febbraio 1924 – 9 giugno 1994) nacque da una famiglia bramina con il nome di Dhirendra Choudhary nel villaggio Basaith Chanpura nel Bihar.

Ispirato dalla lettura della Bhagavad Gita, lasciò la casa all'età di tredici anni e si recò a Varanasi. Il suo guru fu Maharshi Kartikeya il cui ashram era a Gopal-Khera, a circa dodici miglia da Lucknow. Sotto la guida del suo maestro studiò Yoga e altre materie ad esso associate (es. Ayurveda).

Dopo aver lasciato l’ashram del maestro cominciò ad insegnare Yoga nell’India orientale.

Il suo primo libro “Yogic Suksma Vyayama” fu pubblicato in Hindi nel 1956. Quando si stabilì a Delhi persone di tutte le estrazioni sociali e provenienti da tutto il mondo si recavano da lui per apprendere le pratiche Yoga. Negli anni '60 fu invitato in Unione Sovietica per insegnare Hatha Yoga agli astronauti sovietici.

Sempre negli anni ’60 iniziò la sua ascesa al potere quando Jawaharlal Nehru lo invitò a insegnare yoga a sua figlia, Indira Gandhi, afflitta da problemi di salute e gli diede i soldi necessari per avviare la sua scuola di Yoga. La vicinanza prima con Nehru e poi con la Gandhi lo rese molto influente politicamente.

Il suo Ashram divenne una istituzione centrale. Successivamente Indira gli donò una terra per crearne un secondo.

Fu il primo Yogi in India ad avere un suo programma televisivo sulla tv pubblica che veniva trasmesso ogni mercoledì e che lo rese una vera e propria celebrità dando nuova popolarità allo Yoga.

Il suo potere crebbe progressivamente grazie alla sua vicinanza ad Indira Gandhi per cui svolse anche alcuni compiti politici di alto livello, in particolare dal 1975 al 1977 quando la donna sciolse il parlamento, dichiarò lo stato di emergenza, sospese le libertà civili e imbavagliò la stampa. La natura della loro relazione era oggetto di intensi pettegolezzi e lo Yogi indiano era conosciuto in alcuni circoli come "il Rasputin indiano".

Ma parliamo di Yoga.

Lo stile di Yoga Sukshma Vyayama da lui diffuso (avendolo appreso dal suo guru) si componeva di tecniche estremamente potenti in grado di attivare il corpo pranico ed energetico. I benefici derivanti da tali pratiche includevano lo sviluppo della memoria, dell’intelletto, della forza di volontà e lo sviluppo dei sensi. Pratiche tutte propedeutiche alla meditazione.

Questo metodo yoga rappresenta un ottimo sistema per ritrovare il benessere psicofisico attraverso lezioni nelle quali vengono effettuati esercizi specifici per:

riscaldare la muscolatura, evitare reumatismi ed energizzare/equilibrare il corpo, la mente e lo spirito;

tonificare e sbloccare le articolazioni (elemento centrale delle pratiche come si diceva precedentemente);

diversi tipi di automassaggio; posizioni fondamentali di flessione, torsione, estensione, equilibrio;

esercizi di meditazione; vinyasa fondamentali (sequenze bilanciate di asana);

esercizi di respirazione profonda; yoga nidra (autorilassamento e interiorizzazione)

Lo Yoga Sukhsma Vyayama si caratterizza per una serie di semplici esercizi yoga combinati insieme con esercizi di pranayama (respirazione) allo scopo di tonificare il corpo fisico ma soprattutto il corpo pranico o energetico. L’aspetto più importante del Vyāyāma è che in un’unica serie di esercizi viene stimolato tutto il corpo.

Ogni muscolo, ogni articolazione e tutti gli organi interni sono presi in considerazione. Gli esercizi sono associati a diversi tipi di respirazione che favoriscono la disintossicazione del sangue e portano serenità alla mente. Lo Yoga Sukhsma Vyāyāma assicura nutrimento ai tessuti del cervello e alle ghiandole endocrine (pituitaria e pineale) e stimola le funzioni della tiroide, sia a livello meccanico sia neurologico.

I benefici di questo yoga sono profondi e, come per tutte le pratiche Yoga, diventano tangibili in breve tempo se praticati con costanza.

Ai giorni nostri ci sono due insegnanti riconosciuti come successori della tradizione yogica di Dhirendra Brahmachari: l’indiano Bal Mukund Singh e lo svizzero Reinhard Gammenthaler.


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IL BLOG DI MASSIMO E SIBILLA MANNARELLI

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