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  • Massimo Mannarelli

L'ISLAM BOSNIACO DI MEHMED HANDžIC'


Mehmed Handžić (1906 – 1944) è stato un importante studioso, teologo e attivista islamico bosniaco. Nel 1926 si iscrive all'Università Al-Azhar (Egitto) dove scrive le sue prime opere, tra le quali spicca "Al Jewhar al asna fi tarajim 'ulama' wa shu'ra' al-Bosna" scritta in arabo. Laureatosi sulla "legge islamica", torna in patria dove diviene prima professore e in seguito direttore della madrasa di Gazi Husrev-beg dove insegna arabo ed altre materie islamiche: Tafsir, Hadith e Fiqh .

Nel 1933 viene eletto membro del comitato dell'organizzazione benefica musulmana "Merhamet" a cui dona i proventi dell'opuscolo "Vasijjetnamae" scritto l'anno dopo.

Nel 1936 è uno dei fondatori dell'associazione "El-Hidaje" che raccoglie intellettuali della corrente revivalista islamica del cui giornale diviene poi redattore capo ed anche presidente nel 1939.

Nel 1937 diviene capo bibliotecario della Biblioteca Gazi Husrev-beg dove ha la possibilità di esaminare ben 3240 manoscritti e creare il nuovo catalogo bibliotecario.

Nel 1939 è professore alla Higher Islamic Sharia - Theological School dove insegna Scienze di Fiqh e Tasfir.

La sua carriera politica inizia, invece, con la sua candidatura alle elezioni parlamentari jugoslave del 1938. Un anno dopo partecipa alla creazione del Movimento per l'Autonomia della Bosnia ed Erzegovina di cui entra a far parte della dirigenza.

Quando le forze dell'Asse invadono la Jugoslavia egli giura fedeltà allo Stato Indipendente di Croazia (1941-45) di Ante Pavelić.

A partire dalla fine del 1942, Heinrich Himmler, in accordo con il Gran Mufti di Gerusalemme, Amin al-Husayni, propone ad Hitler la formazione di una divisione SS bosniaca musulmana che diviene operativa come unità Waffen SS nel 1943. Malgrado una certa resistenza opposta dalle autorità croate (la Croazia in quell'epoca include l'intero territorio bosniaco), il generale tedesco Phleps ottiene l'autorizzazione a procedere a condizione che gli effettivi siano membri degli Ustascia Pavelić e che la nuova divisione sia denominata «SS-Ustasha Division Kroatien» o «SS Division Bosnia-Hercegovina».

La campagna di reclutamento viene avviata nel cuore della Bosnia facendo capo alle reti islamiste JMO e JMM, le due principali componenti politiche musulmane bosniache.

Sin dall'inizio questa nuova unità di montagna assume quali propri simboli distintivi una scimitarra con croce uncinata (in luogo delle "S" runiche) e il caratteristico fez.

A metà aprile 1943, Handžić incontra i funzionari dell'ambasciata della Germania nazista accusando gli Ustascia per le uccisioni di musulmani sostenendo che lo Stato indipendente di Croazia aveva adottato come il Regno di Jugoslavia, una politica di annientamento delle genti islamiche. Pur accogliendo con favore la formazione della Divisione delle SS musulmane, sostiene l'esigenza della creazione di uno stato islamico indipendente all'interno della Germania.

Nello stesso mese Handžić accoglie a Sarajevo il Gran Mufti di Gerusalemme Amin al-Husseinia che giunge in Bosnia per organizzare il reclutamento nella Divisione delle SS musulmane; tuttavia nell'autunno dello stesso anno, Handžić approva la decisione del leader del Comitato di Salvezza Nazionale, Muhamed Pandža ( 1897 -1962), di creare una forza di guerriglia musulmana che avrebbe combattuto a fianco dei partigiani.

Nel mese d'aprile 1944 il Gran Mufti si reca personalmente in Bosnia per incitate i giovani musulmani balcanici ad arruolarsi nelle Waffen SS. Si presentano circa 10.000 volontari, ma il reclutamento non procede per via dell'opposizione di Ante Pavelić, che accusa i tedeschi di sottrargli le reclute delle quali ha bisogno per la sua armata e che teme che, per le sue peculiari caratteristiche di reclutamento regionale e confessionale, la nuova unità possa di fatto rilanciare l'autonomismo bosniaco e finire per far scivolare la Bosnia fuori dal controllo di Zagabria, mettendo in gioco la stessa unità della Croazia.

Handžić muore il 29 luglio 1944 durante un'operazione medica di routine nell'ospedale di Koševo.

Egli viene ricordato come il leader del movimento revivalista nell'Islam che si proponeva di tornare all'Islam originario ed ha legato la maggior parre delle sue opere è legata alla tradizione e all'etica islamica. Tra le sue opere va ricordato il libro del 1941 “Introduzione alla scienza di Tafsīr”.

Egli si è opposto fermamente alla secolarizzazione che iniziava ad apparire in Bosnia dopo la prima guerra mondiale, denunciando in particolare i matrimoni misti (matrimoni tra un musulmano e un non musulmano), esortando i musulmani a non partecipare a matrimoni o funerali non islamici e sottolineando l'importanza di indossare segni visibili della propria religione.

Handžić ha fatto ferma opposizione all'occidentalizzazione e è stato molto critico nei confronti dell'Occidente definendolo "corrotto" e "materialista", criticandolo in particolare per la sua ostilità all'Islam che egli ritiene un elemento fondamentale dell'identità culturale dei musulmani bosniaci. Egli crede nella compatibilità dell'Islam con il nazionalismo nonostante le proprie tendenze panislamiche. Il testo intitolato “Patriottismo, nazionalità e nazionalismo dal punto di vista islamico” pubblicato da el-Hidaje, ha creato un contorno di base del nazionalismo bosniaco.


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