RUTH FULLER, LA MADRE DEL BUDDISMO ZEN AMERICANO
Ruth Fuller, chiamata la madre del Buddismo americano, fu una figura apicale nell’ambito dello sviluppo e diffusione del Buddismo Zen negli USA. Fu il primo occidentale (per giunta donna) ad essere ordinato prete di un tempio Daitoku-ji, fu mentore di Burton Watson, Philip Yampolsky e Gary Snyder nonché suocera di Alan Watts.
Pochi hanno dedicato le loro vita al Buddismo Zen come fece lei, Ruth aiutò quello che sarebbe poi diventato il suo secondo marito, Sokei-an, a sviluppare quella che poi diventò The First Zen Institute a New York.
Ruth Fuller nacque il 31/10/1892 a Chicago da famiglia molto agiata godendo di ricchezze e privilegi. La sua educazione contemplò lezioni di pianoforte in Svizzera per diversi mesi nel 1913 e lo studio di francese e tedesco con insegnanti privati.
Già a 20 anni aveva letto tutto quello che si poteva trovare sulla tradizione buddista Theravada.
Nel 1917 sposò Edward Warren Everett, un avvocato di vent'anni più grande di lei da cui nel 1918 ebbe una figlia, Eleonor che dal 1938 al 1948 fu moglie dello scrittore e filosofo Zen Alan Watts.
Nel 1923-24, Ruth ed Eleanor andarono al Clarkstown Country Club di Nyack, New York, resort guidato da Pierre Bernard insegnante di Yoga e Tantra che oltre a lezioni della disciplina indiana insegnava anche filosofia e religioni orientali.
Dal 1927 al 1929 si dedicò allo studio del sanscrito e della filosofia indiana presso l'Università di Chicago.
Durante un soggiorno di famiglia nel 1930 in Giappone, Ruth incontrò DT Suzuki (divulgatore del Buddhismo Zen attraverso numerosi scritti, sia in giapponese che in inglese, con l’obiettivo di facilitare l'Occidente nell'approfondire la filosofia e le pratiche spirituali dello Zen) che le diede le istruzioni di base per la meditazione e le disse che il modo migliore per conoscere lo Zen sarebbe stato tornare in Giappone per un soggiorno prolungato.
Nel 1932 al suo secondo viaggio in Giappone, Suzuki la presentò a Nanshinken Roshi (Kono Mukai) del monastero Zen Rinzai di Kyoto e lei divenne sua allieva. All'inizio si sedette nel piccolo tempio privato del roshi, perché non le era consentito lo zendo. Sei giorni alla settimana, si alzava alle 5 del mattino, faceva zazen fino alle 7 del mattino, faceva colazione, andava a Nanzen-ji (principale tempio Zen giapponese), faceva zazen lì tutto il giorno, tornava a casa per la cena e il bagno e faceva altro zazen a casa fino a mezzanotte. Nanshinken le diede un koan e Suzuki fece da interprete tra Roshi e la studentessa. Dopo un mese, iniziò a sedersi nello zendo, dove i monaci, inizialmente restii ad accettarla, presto accogliere la sua presenza.
Ella descriveva quel periodo come "il periodo più soddisfacente che abbia mai avuto in vita mia".
Tornata negli Stati Uniti, mantenne una pratica di meditazione e una corrispondenza con Suzuki.
Come anticipato, come membro importante della Buddhist Society of America, lavorò fianco a fianco con il suo leader Sokei-an Shigetsu Sasaki per creare il The First Zen Institute.
Nel 1944, rimasta vedova sposò Sokei-an, ma il marito morì l’anno successivo e nel 1945 alla fine della seconda guerra mondiale decise di tornare nel paese del Sol Levante.
Sotto la sua guida a Kyoto avviò un gruppo di ricerca dedicato alla traduzione di “La raccolta di Lin-Chi. Rinzai Roku”. Inizialmente Sasaki (nome spirituale di Ruth) aveva pianificato di utilizzare le traduzioni fatte dal suo defunto marito, Sokei-an, e registrate dai suoi studenti a New York, ma i ricercatori trovarono queste traduzioni inadeguate.
Grazie alle proprie ricchezze personali fu in grado di creare un gruppo di traduttori di elevatissimo livello tra cui i giapponesi Iriya Yoshitaka, Kanaseiki Hisao e Yanagida Seizan insieme agli americani Burton Watson, Philip Yampolsky e Gary Snyder (fu Sasaki a sponsorizzare il primo viaggio di Snyder in Giappone.) A loro si unì anche Walter Nowick, pianista e membro del First Zen Institute.
Tra il 1959 e il 1963, l'Istituto pubblicò diversi piccoli opuscoli.
Questo gruppo subì un duro colpo nell'agosto 1961, quando Ruth decise di licenziare Yampolsky (che accusò di aver rubato la traduzione della squadra del Rinzai-roku per pubblicarla come sua) e Watson e Snyder si dimisero per protesta.
A Ryosen-an, un sottotempio appena all'interno del confine settentrionale di Daitoku-ji, Fuller Sasaki mantenne un piccolo ma bellissimo zendo (una sala dove le persone potevano praticare zazen, o meditazione seduta) chiamato Zuiun-ken, che aveva spazio per circa 15 persone dedicato agli occidentali. Lei fu la prima donna occidentale ad essere ordinata monaca rinzai.
Negli ultimi anni della sua vita, nonostante il forte deterioramento del suo stato di salute, Sasaki continuò a fare del suo meglio per completare il maggior numero possibile dei suoi progetti tanto da crollare per la stanchezza mentre si trovava in Europa per trattare con editori europei.
Era a Ryosen-an quando morì per un attacco di cuore il 24 ottobre 1967.
Fu donna dal forte carattere e profondamente legata alla tradizione che disapprovava per esempio il lavoro di Kerouac “I vagabondi del dharma” (1958) sostenendo: ‘il suo approccio al buddismo è il più errato di cui abbia mai letto”. Quando Allen Ginsberg andò a visitarla nel 1963 si trovarono allineati e avviarono un interessante confronto in merito al poema l’Urlo dell’artista americano.