AMOS BRONSON ALCOTT. UN PIONIERE DEL VEGANESIMO CON L'AMORE PER LA BHAGAVAD GITA
Pioniere del veganismo etico, Alcott è stato importante educatore e filosofo. Nato da una famiglia di contadini poveri, condusse un’esistenza travagliata, alternando di continuo lavori precari: agricoltore, taglialegna, educatore…
Culturalmente parlando, non avendo mezzi economici, fu sostanzialmente un autodidatta: ciò non gli impedì di diventare uno dei fondatori del trascendentalismo americano. Ralph Waldo Emerson, considerato l’esponente principale di questa corrente ecofilosofica, riconobbe ampiamente i meriti e lo spessore morale e culturale di Alcott, meno noto di altri trascendentalisti, sui quali esercitò tuttavia un profondo influsso, contribuendo al movimento con apporti originali che risalivano fino ai Greci.
Nasce a Wolcott, Connecticut, il 29 novembre 1799, il più vecchio di otto figli e all’età di 17 anni, supera l'esame per l’abilitazione all’insegnamento.
Egli infatti era portato a valorizzare l’antichità e, in particolare, Pitagora, Platone e i Neoplatonici (Plutarco, Plotino, Porfirio, Giamblico, Proclo… ). L’interesse per queste scuole era dovuto anche al fatto che in esse si proibiva l’uccisione degli animali e il mangiar carne, tema sul quale alcuni seguaci di Platone avevano scritto dei testi molto significativi (Plutarco e Porfirio in particolare).
La spiritualità di Alcott trovò ulteriori motivi di approfondimento verso il 1835, a Boston, quando ebbe occasione di conoscere le teorie di Sylvester Graham (1794 – 1851, tra i fondatori della Società Vegetariana Americana modellata su un'organizzazione similare istituita in Gran Bretagna), fautore di una alimentazione vegetariana e preferibilmente crudista. Graham era impegnato in varie conferenze in cui denunciava con determinazione le crudeltà dovute ai mattatoi e al mangiar carne, tanto da attirarsi l’ostilità dei macellai di Boston, rischiando perfino il linciaggio.
Alcott, già sensibile all’argomento, divenne sempre più determinato, praticando rigorosamente l’alimentazione vegana, rinunciando non solo a carne, derivati animali e pesce, ma anche ai vestiti di lana e agli oggetti in cuoio. Vegano convinto, coinvolgerà nella sua scelta etico-filosofica anche la moglie e le quattro figlie (di cui una è Louise May Alcott, la famosa autrice di “Piccole donne”) e influenzerà positivamente l’ambiente dei trascendentalisti.
Nel frattempo, Alcott conseguì una buona visibilità in campo educativo, anche se spesso venne ostacolato e criticato, a causa dei suoi metodi che rispecchiavano la maieutica socratica, interpretata in chiave libertaria. La sua fama di educatore “socratico” giunse anche in Europa: con il sostegno di Emerson (non disponendo di mezzi adeguati) partì per l’Inghilterra, entrando in contatto con ambienti filovegetariani e simpatizzanti del trascendentalismo. Il ricco filantropo James Greaves (1777-1842), già seguace di Pestalozzi e incline a idee socialiste, rimase affascinato dalla figura di Alcott: diede perciò il nome di “Alcott House” ad una scuola-comunità vegetariana da lui fondata, che durerà per 10 anni e più.
Poco dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, nel 1843 Alcott, la sua famiglia, Charles Lane (un militante vegano) e qualche altro seguace, in una fattoria presso Harvard (Massachussetts) fondarono una comunità vegana, chiamata Fruitlands, per dimostrare concretamente che era possibile vivere felicemente senza uccidere e danneggiare né umani né animali, in nome del rispetto esteso ben oltre l’ambito umano, proprio come insegnavano certi filosofi greci.
Questa utopia si basava su dei principi base quali: veganesimo con il rifiuto di mangiare carne e derivati di origine animale, di usare le loro pelli e anche di usarli per i lavori pesanti - compresa la coltivazione dei campi, limitare il più possibile il commercio (attività decisamente malvista), eliminazione delle sostanze stimolanti, come il caffè e il tè e divieto dell’uso del cotone, in quanto simbolo dello sfruttamento della schiavitù: per i vestiti e le scarpe usavano solo lino e canapa.
Questi pensatori, tuttavia, non avevano pensato a una cosa: il gelido inverno del New England. La scarsità di cibo si fece tale, che il progetto fu costretto a chiudere, dopo soli sette mesi di attività.
Alcott riprese perciò la sua attività di scrittore e educatore, tenendo incontri e conversazioni sui temi etici e filosofici a lui più cari; fondò inoltre la Scuola di Filosofia di Concord (una scuola per l’educazione degli adulti, oggi trasformata in museo). Nel frattempo, non dimenticò di visitare Thoreau nella sua baracca e di collaborare con lui nelle attività solidaristiche dell’Underground Railroad, la rete clandestina che aveva lo scopo di nascondere, proteggere e favorire gli spostamenti degli schiavi fuggiaschi. La casa della famiglia Alcott, spostatasi ormai a Concord, era un anello dell’Underground Railroad; Alcott, al pari di Thoreau, era un sostenitore della disobbedienza civile ed era attivo nei movimenti per l’abolizione della schiavitù.
Alcott fu profondamente influenzato dall’Induismo per la sua spiritualità ed i concetti di tolleranza ed unità. Egli fu impressionato dalla Bhagavad Gita che lesse nel 1846 e scrisse nel suo diario, "La trasmigrazione dell'anima non è una favola... Sto leggendo la Bhagavad gita... questo testo, o almeno alcuni dei suoi passaggi, dovrebbe essere incluso in una Bibbia per l’Umanità... Se fossi un predicatore, ne trarrei le citazioni e la morale per i miei discorsi. Sarebbe molto sano e rinvigorente, insufflare un po' di questa aria di montagna nei polmoni della cristianità."
Alcott, in quanto strettamente vegetariano, era anche colpito dall’enfasi posta dalla Bhagavad Gita sul cibo sattvico e vegetariano.